L’UTL di Melzo ancora una volta ha dedicato un pomeriggio ad un argomento socialmente e culturalmente importante: la “Giustizia Riparativa”, ovvero si può rimediare ai danni provocati da reati efferati? É un argomento complesso, difficile da affrontare sia per chi riceve, sia per chi provoca l’offesa.
Protagoniste di questo incontro sono state le avvocatesse Diletta Standardi e Maria Angela Torrente e la pedagogista Anna Cattaneo, che hanno spiegato il significato di Giustizia Riparativa,
un processo che non sostituisce la normale giustizia retributiva, ma che ad essa si può affiancare per attenuare i traumi irreparabili causati dal reato alle vittime, ma anche a chi ha offeso. Un processo che prevede la presenza fra le parti di mediatori assolutamente neutri.
E’ stato fra l’altro chiarito che questo processo può essere messo in campo solo con il completo e libero accordo delle parti e che in nessun caso può riflettersi sull’andamento del processo penale,
tanto che i mediatori non possono essere chiamati a testimoniare nel processo penale ed il contenuto dei colloqui fra le due parti deve rimanere segreto.