domenica, Novembre 24, 2024
L’inflazione penalizza le spese nei consumi con i soldi della tredicesima 2023

Una tredicesima 2023 con valori in crescita, ma i cui benefici sui consumi natalizi saranno assorbiti dall’inflazione, accrescendo quell’effetto di freno che, con un minor impatto, si era già avuto l’anno passato. E’ la fotografia generale che emerge della stima dell’Ufficio Studi di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza*. Al lordo dell’inflazione, la tredicesima di quest’anno per Milano, Monza Brianza e Lodi peserà 4 miliardi e 337 milioni di euro (nel 2022 4 miliardi e 125 milioni secondo i valori statistici correnti aggiornati). Il tasso d’inflazione si attesterà, nel 2023, al 6,2% per i nostri territori con una ricaduta sui consumi, al netto dell’inflazione, del – 1,1% rispetto al 2022.

Il 53% della tredicesima, 2.287 miliardi, è destinato a diverse spese, a partire da quelle incomprimibili (rate condominiali, mutui, rette scolastiche, premi assicurativi, ecc.), fino agli interventi occasionali necessari, come manutenzioni e riparazioni, o altre voci d’acquisto che possono riguardare il benessere della persona. Con la tredicesima che viene incassata nel 2023, 1 miliardo e 441 milioni (il 33%) sono destinati all’acquisto di beni: alimentare (344 milioni); abbigliamento, calzature, accessori moda (310 milioni), i comparti dell’elettronica di consumo (212 milioni); cosmesi ed erboristeria (100 milioni). Un macro-segmento di beni vari (mobili, casalinghi, utensileria e ferramenta, cartoleria e libri, farmaci, fiori, piante e altro) assorbirà 404 milioni di euro. La spesa per viaggi e vacanze sarà di 368 milioni di euro, quella per cene e pranzi fuori casa legati alle festività di 197 milioni e la spesa per spettacoli ed eventi sportivi di 44 milioni.

“In un’analisi di stima complessiva dei consumi – rileva Marco Barbieri, Segretario Generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza – dobbiamo tener conto dell’erosione causata dall’inflazione. E sono tante le spese in carico alle famiglie. Ma ugualmente riaffermiamo il nostro moderato ottimismo sui consumi del mese di dicembre, così importante per le attività commerciali, come già abbiamo fatto nei giorni del Black Friday”.

Nel periodo natalizio il 34% delle attività commerciali e di servizi intende assumere personale, ma il 75% ha difficoltà nel reperirlo. Il dato emerge con le risposte finora giunte dall’indagine di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza sul divario fra domanda e offerta di lavoro nelle imprese. Figure professionali più richieste: cameriere/personale di sala (17%); addetti alle mansioni amministrative (16%); commessi (14%); cuochi/addetti alla cucina (13%) baristi e receptionist (11%). Le assunzioni avverrebbero in prevalenza con contratti a tempo indeterminato (31,5%) e determinato (30,8%).

* Elaborazioni su dati Istat, Banca d’Italia, Ufficio Studi Confcommercio, Fipe, MEF, Ref-Ricerche, Siae

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