sabato, Novembre 23, 2024
Ermanno, purtroppo l’ultima salita era davvero troppo ripida

Caro Ermanno, quando lo scorso autunno apprendemmo della tua malattia, ti mandai un messaggio che era anche una promessa. Non essendo io uno sportivo, mi distaccai dalle metafore che altri nostri comuni amici usavano sui social: scalate, pedalate, salite, gran premi della montagna… Ti promisi di invitarti a cena, nella nostra Bormio, quando sarebbe iniziata la discesa. Non potevo impegnarmi su nient’altro se non un piatto di pizzoccheri e una bottiglia di Sassella.

Ma la discesa non iniziò mai, stavolta la salita era davvero troppo ripida anche per un atleta che solo un’estate prima aveva postato le foto in bicicletta sui grandi passi valtellinesi, dal Bernina allo Stelvio, affrontati con coraggio, tenacia e passione.

L’ultima volta che ci siamo scritti era per il convegno che abbiamo organizzato all’Aurora a fine marzo dedicato ai 30 anni senza l’unità dei cattolici in politica. Mi dicesti che, a causa delle terapie, alcune sere per te era faticoso uscire. Infatti, non riuscisti a venire. Ci salutammo però di persona, affettuosamente, qualche giorno dopo, al grande convegno per i 70 anni di BCC Milano, tenutosi a Carugate il 12 aprile: lì mi chiedesti come era andato il convegno di Metropolis, con la tua solita gentilezza e con il tuo solito interesse reale verso gli altri.

Non si può dire che la vita con te non sia stata beffarda. Una volta coronato il sogno di diventare sindaco, eri pronto a goderti il frutto delle tue fatiche diplomatiche e relazionali: la tua Cernusco sarebbe stata Città Europea dello Sport 2020. Erano le due cose che per te contavano di più: lo sport (come testimoniano i quadri dedicati a Gaetano Scirea e a Italia-Germania 4-3 nel tuo ufficio) e la tua comunità. Ma arrivò il Covid, buttò per aria tutto, si salvò solo la tappa del Giro d’Italia, in un ottobre fosco di cupi presagi, con numeri contingentati e mascherine, la paura che il Prefetto potesse chiudere la gara al pubblico… I contagi stavano risalendo in modo esponenziale, sarebbe arrivata la seconda ondata.

Un momento durissimo, pieno di ansia e di paura, quello della pandemia, che tu hai vissuto come sempre a fianco dei tuoi concittadini e delle associazioni che stavano dando l’anima per non fare andare tutto a fondo. E infatti, prima di ricandidarti, i sondaggi parlavano chiaro: la tua popolarità era schizzata alle stelle.

Non sono stati due mandati facili. Dopo il Covid, la Guerra, l’emergenza ucraina, il caro energia, tante difficoltà per le famiglie, le aziende e i negozi. E poi, una volta che hai rivinto le elezioni e che ti apprestavi a portare avanti le opere iniziate nel primo mandato, come fanno di solito i sindaci, è arrivata la malattia.

Struggente e piena di nostalgia disperata la foto che hai postato la sera prima degli esami di maturità, ricordando la tua, la nostra, quella di tutti noi, di intere generazioni di ragazzi. Tu allegro e spensierato in campeggio, come lo eravamo tutti a 19 anni. Non era solo un augurio alle ragazze e ai ragazzi che il giorno dopo si apprestavano ad affrontare l’esame, era il tuo saluto a tutti noi e a quel ragazzo sorridente in campeggio che tu sapevi non avrebbe avuto più tempo per il suo futuro, per la sua famiglia, per i suoi amici. Difatti quello è stato il tuo ultimo post.

Caro Ermanno, cerco di pensare al dono che ho ricevuto conoscendoti e non al dolore per la perdita prematura. In tanti anni che seguo la politica locale, ho visto pochi sindaci amare come te la loro città, la loro gente. Lo si capiva dalle foto che postavi, con deliziosi scorci dei nostri parchi e del nostro naviglio, come se Cernusco fosse il posto più bello del mondo. Lo capii di persona al presepe vivente dell’Aurora Bachelet del 2019, quello con il cammello che passeggiava per piazza Matteotti e via Bourdillon. Ci guardammo stupefatti e felici, come da bambini quando scartavamo i regali di natale, come i contadini de “Il Ragazzo di Campagna” quando si siedono a vedere il treno che passa. Ci dicemmo: “Un cammello in centro! Chi lo avrebbe mai detto! Cernusco è davvero fantastica”.

Due estati fa ti raccontai di una partita fatta a “Nomi, cose e città” con mia figlia. Alla voce “personaggio famoso” con la Z, lei disse “Zacchetti”. Ci facemmo una risata e la invitasti in Comune, dicendomi che c’era una buona scorta di marshmallows. Ed è proprio incontrando una classe delle primarie, poche settimane fa in Comune, che hai forse lasciato il tuo più limpido testamento politico e umano, da uomo e da sindaco: “Non possiamo essere perfetti e risolvere tutti i problemi, ma dobbiamo lasciare il mondo che ci è stato consegnato migliore di come lo abbiamo trovato, con le nostre azioni di ogni giorno, a partire dalle più semplici”.

Tags: ,

0 Commenti

Lascia un commento

Leggi Metropolis

Ottobre 2024

Seguici:

INSTAGRAM

gruppo cap