Ecomobilità: Milano premiata come città virtuosa, si guadagna un ottimo secondo posto nella graduatoria stilata nel rapporto “Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città”, elaborato da Euromobility con il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Giunto all’undicesima edizione, mira a individuare tra le città della penisola quelle dove la mobilità risulta essere più “green”. Il primo posto lo conquista Parma, mentre al terzo gradino del podio c’è Torino.
Quale la strategia per piazzarsi in testa alla classifica, ovvero essere riconosciuta come città esemplare? A Milano la ricetta è stata un mix di fattori: ha redatto il Pums, il Piano per la mobilità sostenibile, facendo della pianificazione uno strumento di governo della mobilità. Poi le aree pedonali, le zone Ztl, il trasporto pubblico che si sta anche rinnovando per arrivare sempre di più a essere a basso impatto. La sharing mobility e il free floating.
Il free floating, sta registrando un enorme successo. Ci sono le nuovissime bici di Ofo e Mobike, che si prendono e lasciano dove si preferisce (nel rapporto però non sono ancora considerate, essendo riferito al 2016). E poi chiaramente le automobili delle diverse compagnie di privati attive in città. Emerge dallo studio come nel 2016 nel capoluogo lombardo si sia registrato un aumento netto del numero degli utenti, passati da 326.203, a 524.870. A segnare una battuta d’arresto è invece il car sharing convenzionale, ovvero quello in cui l’utente preleva e riconsegna la vettura in parcheggi ben definiti: rispetto a questa tipologia in tutta Italia nel 2016 le auto in flotta sono complessivamente in diminuzione rispetto al 2015 (-6%), così come il numero totale di utenti iscritti al servizio (-9%).
Fronte auto a basso impatto, cioè a GPL, metano, ibride o elettriche, a Milano sono lo 0,94% dell’intero parco auto. Più in generale i veicoli ad alimentazione unicamente elettrica costituiscono lo 0,019% del parco circolante nelle 50 città oggetto del rapporto, ma risultano sostanzialmente concentrati in 7 città, tra cui Milano, dove sono presenti le infrastrutture di ricarica pubbliche: la disponibilità in rapporto al parco auto circolante nella città è di 57,2 colonnine ogni 100mila veicoli. Inoltre Milano ha continuato a investire nel trasporto pubblico, distinguendosi come prima città per offerta di trasporto pubblico locale (posti*km/ab), mentre il maggior numero di passeggeri per abitante viaggia, come nei due scorsi anni, a Venezia e Milano.
Le città più virtuose, dove circola il minor numero di auto per abitante sono proprio Venezia (42,43), Genova (46,39) e Milano (51,11). Ma ci sono anche altri aspetti da non tralasciare: il maggiore contributo alle emissioni di anidride carbonica lo registrano le automobili di Trieste e Milano, 245,0 e 239,0 g/km rispettivamente. Lo smog e le polveri sottili continuano a essere un problema per la città, a testimonianza del fatto che per affrontare il tema dell’inquinamento occorre attuare politiche pubbliche intersettoriali ad esempio agendo anche sulla sostenibilità degli edifici.
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