Il Bando Periferie 2016-2017 ha rappresentato il primo intervento di carattere strutturale sulle periferie italiane, grazie al quale a 120 Comuni e Città metropolitane sono stati garantiti fondi per intervenire in situazioni profondamente colpite da degrado urbano e disagio sociale attraverso una modalità di gestione partecipata e vicina alle comunità locali. La Città metropolitana di Milano sta realizzando, grazie a tali risorse, oltre cinquanta interventi su 30 Comuni per circa 50 milioni di euro di investimenti e, nell’auspicata prospettiva di rifinanziamento, sta predisponendo nuovi progetti in cooperazione con i suoi 134 Comuni. L’emendamento al Decreto Milleproroghe votato in Senato non incide sugli interventi in corso di realizzazione.
Innanzitutto un po’ di chiarezza. Le risorse sono state assegnate a Comuni e Città metropolitane in due blocchi: il primo di 24 beneficiari, tra cui Città metropolitana di Milano, con un Decreto della fine del 2016, e il secondo, dei restanti 96 con un successivo Decreto del maggio 2017. L’emendamento riguarda il differimento di due anni delle Convenzioni del secondo blocco e pertanto la Città metropolitana di Milano non è coinvolta. Ciò nondimeno non si può fare a meno di constatare che, l’atto compromette la tempestiva realizzazione di altri 96 beneficiari e rischia di archiviare la virtuosa strada imboccata per affrontare la questione delle periferie urbane attraverso un modello di intervento che ha dato prova di efficienza, tempestività e cooperazione tra i livelli centrali e locali, nella risposta a una questione sulla quale è necessario ancora grande impegno istituzionale. In tale prospettiva il nostro auspicio non può che essere che vi sia un ripensamento da parte del Governo rispetto alle decisioni assunte.