La produzione manifatturiera lombarda, dopo il robusto aumento del 2017 (+3,7%) e un 1° trimestre 2018 positivo (+1%), rallenta nel 2° trimestre registrando comunque una crescita del +0,3% congiunturale (che corrisponde ad un +3,9% su base annua). A livello di classi dimensionali di impresa, crescono le piccole e le medie imprese mentre le grandi arretrano leggermente. Alla luce di ciò, la distanza dal pre crisi si riduce nel complesso al -1,8%, ma ampie si confermano le differenze tra imprese: le grandi si posizionano ampiamente sopra il pre crisi (+10,5%), le medie hanno finalmente chiuso il gap (+0,1%), mentre le piccole sono ancora sotto (-11%). “La Lombardia, che ha fatto molto bene nel 2017 talvolta superando le performance dei grandi benchmark europei, per il momento continua a tenere. Tuttavia, è prioritario proseguire i programmi di potenziamento del contenuto tecnologico nelle nostre aziende e azioni innovative di formazione del personale per affrontare la rivoluzione digitale già in corso – dichiara Fabrizio Di Amato, Vicepresidente Assolombarda per il Centro Studi.
Sui mercati internazionali le imprese lombarde si confermano performanti anche nel 2° trimestre 2018 grazie ad un aumento delle esportazioni pari al +4,4%, un risultato di tutto rispetto anche se inferiore allo slancio eccezionale del 2017 (quando avevano totalizzato una crescita del +7,5%) e del primo trimestre 2018 (+7,9%). Interessante sottolineare che la performance lombarda dei primi sei mesi del 2018 (+6,1%) è la migliore rispetto a tutti i benchmark sia nazionali sia europei. “Per il peso specifico che questo territorio rappresenta per l’economia nazionale – aggiunge Di Amato – sapevamo di non poter accontentarci della crescita imboccata nel 2014 e divenuta particolarmente robusta nel corso del 2017. Ecco perché ora più che mai dobbiamo lavorare su politiche a sostegno della competitività delle imprese e del territorio, riservando un’attenzione particolare alle piccole imprese che in molti casi devono ancora recuperare i livelli di attività precedenti la crisi”.
Il quadro di crescita dell’economia lombarda si riflette nei dati positivi del mercato del lavoro. Nel 2° trimestre 2018 il saldo degli occupati sopra i 15 anni raggiunge quota +187mila unità rispetto al pre crisi e il tasso di occupazione balza al 68,4% (dal 67,6% di un anno prima), confermandosi sopra i livelli 2008 (insieme a Veneto e Emilia-Romagna) e quasi dieci punti percentuali sopra la media italiana (59,1%). In parallelo, continua a scendere il tasso di disoccupazione (al 6% nel 2° trimestre 2018, dal 6,1% di un anno prima), collocandosi quasi cinque punti sotto la media nazionale.
Il quadro del lavoro è interessato da una profonda riconfigurazione interna. Rispetto al 2008, oggi ci sono infatti più occupati donne (+148 mila) che uomini (+39mila), più occupati dipendenti (+340mila) e meno indipendenti (-153mila). Evidente è anche lo squilibrio generazionale nelle ultime statistiche disponibili per coorti di età riferite all’anno 2017: -505 mila occupati under 44 e +631 mila over 45 rispetto al 2008. “I dati rivelano il proseguire di una crescita del mercato del lavoro che ormai in Lombardia avviene da oltre due anni – conclude Di Amato. Tuttavia, sono urgenti politiche a supporto all’occupazione in linea con i nuovi trend industriali. I giovani, come ho già avuto modo di sottolineare in passato, devono essere la nostra priorità perché è su loro che poggia lo sviluppo futuro del nostro Paese e delle nostre imprese”.