domenica, Novembre 24, 2024
Ricerca e innovazione, la Lombardia ancora più competitiva

La Lombardia accelera. Nell’Europa dell’innovazione è sempre complesso fare paragoni tra le performance di paesi e grandi aree urbane. Ma se confrontiamo Milano e la Lombardia con aree omogenee – per esempio con Baden-Württemberg, Bayern, Rhône-Alpes e Cataluña – notiamo qualche primo segnale che ci mostra che la direzione intrapresa dalla nostra regione è quella giusta. Le distanze rispetto alle regioni più performanti rimangono comunque ampie, ma sicuramente ci sono dei riscontri interessanti, in particolare, se compariamo la qualità del sistema universitario, la produzione della ricerca scientifica e il numero di brevetti. Sul fronte nazionale, la Lombardia conferma anche nei numeri più aggiornati la propria leadership innovativa: qui vengono registrati il 33% dei brevetti nazionali e si effettua il 27% della ricerca scientifica italiana maggiormente citata a livello globale, a fronte di un peso dell’area in termini di popolazione più contenuto (16,5%). Sono questi i temi su cui si concentra il Booklet Ricerca e Innovazione di Assolombarda. Emerge che la Lombardia accelera ancora sul fronte universitario, grazie a una maggiore competitività e reputazione a livello internazionale (nel 2018 le top faculty della Lombardia raggiungono quelle del Bayern nel Qs World University ranking), cui si accompagnano una sempre più marcata capacità di aggiudicarsi i fondi Horizon 2020, assegnati su base competitiva ai progetti più innovativi, che vedono una crescita più che triplicata dal 2014 ad oggi. Ampio rimane però il gap da colmare rispetto al top performer Baden-Württemberg che ottiene quasi il 50% di fondi in più rispetto alla Lombardia.

Altri segnali incoraggianti: ha una buona presenza di ricercatori vincitori di ERC (42 tra il 2014 e il 2017) e un incremento della ricerca scientifica che si può calcolare con un +5,8% di articoli per milione di abitanti nel triennio 2014-2016. Le imprese svolgono in tutto questo un ruolo importante perché sono driver di ricerca e innovazione. In particolare, si registra uno sforzo evolutivo del manifatturiero lombardo in chiave competitiva, anche verso il 4.0: nel 2017 ben il 64% delle imprese manifatturiere lombarde ha effettuato investimenti (la quota più alta dal pre crisi) e di questi, il 91,6% sono stati investimenti in macchinari, il 62,5% in informatica. Indice che le realtà del nostro territorio hanno introiettato un modus operandi che individua anche nella trasformazione digitale un passaggio indispensabile verso il successo. Tra i principali attori del processo di innovazione del territorio emergono per vitalità le startup knowledge intensive: nel confronto europeo la Lombardia si caratterizza per un buon tasso di natalità (38,8 startup ogni 100 mila abitanti nel 2016, +3,5% rispetto al 2014) e, pur registrando un tasso di sopravvivenza a medio termine abbastanza debole (77% vs 94% nelle regioni tedesche), le performance di crescita sono in linea con il Baden-Württemberg. Per rendere l’idea, il 6,9% delle startup lombarde con 3-4 anni di età registra performance di crescita alta e superiori al Bayern (5,7%) e alla Cataluña (6,5%).

Tornando ai brevetti, è da segnalare che un ulteriore aspetto positivo è l’incremento delle domande di brevetto per abitante. Questo è stato storicamente un punto di debolezza dell’ecosistema innovativo lombardo, ma qualcosa si muove: le domande hanno registrato un +14,2% tra il 2014 e il 2017, segnando un marcato recupero rispetto alle regioni tedesche. Tuttavia, la densità tecnologica lombarda rimane ancora molto inferiore ai benchmark di riferimento, con 142 brevetti per abitante contro i 583 del Bayern e i 453 del Baden-Württemberg. Perchè? Esistono ambiti in cui è necessario che la Lombardia investa con maggiore forza. In primis negli investimenti in Ricerca & Sviluppo, sia pubblici che privati. Si è fatto qualcosa ma ancora non abbastanza e il risultato è che investiamo un quinto di quanto facciano nel Baden-Württemberg e un terzo di quanto facciano nel Bayern. Un elemento aggiuntivo di debolezza è il capitale umano, fattore imprescindibile per l’attrattività e la competitività del territorio: nonostante il forte avanzamento nell’ultimo quadriennio, nel 2017 la quota di giovani 30-34enni lombardi in possesso di un titolo di laurea è pari al 33,7%, percentuale ancora inferiore di oltre 10 punti percentuali rispetto al 46,2% del Rhône-Alpes e al 44,8% della Cataluña. Non bene anche il numero di ricercatori e addetti alla R&S sul totale dei lavoratori, mentre la percentuale di occupati high-skilled nei settori scientifico-tecnologici è pari al 10,6% nel 2017 rispetto a quote del 15-16% nelle altre regioni europee.

 

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