domenica, Novembre 24, 2024
Mestieri di una volta in Lombardia: giro d’affari da 7 miliardi su 30 in Italia

In Italia sono quasi 733mila le imprese che svolgono i mestieri di una volta tra coltivatore, panettiere, pescheria e venditore di tessuti, lavandaia e sarto ricamatori ed altri settori che danno lavoro nel complesso a 862mila addetti in Italia. Settori che, secondo i dati della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, generano in Italia un business da oltre 30 miliardi di euro in un anno, di cui 7 miliardi in regione. “L’agricoltura – spiega Giovanni Benedetti, membro di giunta della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi – è strettamente legata al territorio e alle sue tradizioni. Da qui nasce la distintività che contraddistingue le nostre produzioni e che ha reso grande il Made in Italy agroalimentare nel mondo. Per stare al passo con i tempi, però, oggi è sempre più necessario che le imprese agricole imparino a coniugare il sapere e i sapori della tradizione con l’innovazione nei processi e nei canali di vendita, senza mai dimenticare la sostenibilità, la qualità e la sicurezza della filiera dal campo alla tavola”.

A dare una spinta ai lavori antichi sono i giovani e gli stranieri. Gli imprenditori under 35 impegnati negli antichi mestieri registrano una crescita del +3,9% rispetto allo scorso anno, per un totale di oltre 54mila imprese attive in Italia di cui 7 mila in Campania, 6.672 mila in Sicilia, 5.686 in Puglia, seguite da Lombardia (3.688), Piemonte (3.606) e Calabria (3.488). Anche gli stranieri sono in crescita del +4,1% rispetto al 2017, per un totale di circa 6mila imprese, concentrate principalmente in Lombardia (circa 3mila), Lazio e Campania. Le imprese artigiane rappresentano l’8,9% del totale dei lavori storici (65mila imprese) e le imprese femminili il 7,9% del totale (58mila imprese). Tra i principali settori per numero di attività ci sono l’agricoltura (632mila), la produzione di pane e dolci (quasi 30mila), commercio tradizionale con tessuti, lavanderie (20mila), sarti (ol-tre 10mila), commercianti di pesce (6.677), di tessuti (5.884) e fiori (3.739) e artigiani del legno (3mila).

Le regioni degli antichi mestieri sono la Puglia e la Sicilia entrambe con circa 80mila imprese, e la Campania che segue con oltre 66mila imprese. La Lombardia è settima in Italia con circa 49mila imprese. Tra le prime 10 province italiane della “tradizione” Bari è al primo posto (con quasi 27mila mestieri storici), Foggia (25mila), Cuneo (18mila), Roma (17mila), seguite da Salerno, Bolzano, Catania, Verona, Treviso e Napoli. A crescere di più in un anno sono soprattutto le province del Sud: Avellino che registra una crescita del +2,9% (contro la media nazionale del -0,5%) e del +37,7% per quanto riguarda le imprese giovanili attive nei settori considerati, Reggio Calabria (+2,5%), Catanzaro (+2,3%) e Benevento (+1,9% e +50,4% i giovani).
Sono complessivamente quasi 49mila le imprese che svol-gono mestieri antichi in Lombardia e circa 100mila gli addetti, per un giro d’affari che am-monta a circa 7,3 miliardi di euro. Al primo posto Milano (8.293 imprese e 26 mila addetti), seguita da Brescia (7.964 imprese e 12 mila addetti) e Mantova (6.844 imprese e circa 8mila addetti). In regione giovani imprenditori nei mestieri tradizionali sono 3.688, gli stranieri 2.917, le imprese femminili ammontano a 6.947 unità e 1 su 5 è un’impresa artigiana (9.782). Accanto ad agricoltori, sarti, panificatori, lavanderie e aziende di piallatura del legno, si contano in Lombardia tra gli altri oltre 800 tessitori, 700 calzolai, più di 300 ricamatori e aziende di produzione di pizzi e merletti, oltre 250 corniciai, circa 450 imprese tra orologiai e ripara-tori di gioielli, 226 spazzacamini, una quarantina di artigiani del vetro e più di 50 maniscalchi.

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