domenica, Novembre 24, 2024
Ospedale di Sesto: inaugurazione del progetto “Un’arpa in Terapia Intensiva”

Negli ultimi anni le Unità di Rianimazione si sono trovate a rispondere a domande sempre più pressanti sui risultati del loro lavoro, non solo nel breve intervallo dell’ospedalizzazione, ma anche a distanza di tempo dal ricovero. Se da una parte infatti, i progressi tecnologici hanno permesso di gestire in fase acuta pazienti sempre più anziani e complessi, dall’altra la domanda su cosa succede ai pazienti dopo il ricovero in un Reparto di Rianimazione, non ha trovato risposte rassicuranti: la mortalità a distanza, specie per i pazienti anziani, è molto elevata, e così anche il carico di disabilità e il numero di persone che non tornano più alla loro vita precedente, ma rimangono ricoverate in strutture per lungo degenti e che, inoltre, in alcune forme di grave disagio psicologico, sembrano aumentare. E se da una parte ci si è interrogati sugli outcome, dall’altra ci si è sempre più occupati del benessere del paziente degente in questi reparti, perché più alto è il suo livello, migliore sarà il percorso e maggiori le probabilità di un outcome positivo anche a distanza, nell’ottica di una maggior attenzione al controllo del dolore, dello stress, del benessere non solo fisico ma anche psichico, dei ritmi del sonno e veglia, dell’alimentazione e dell’ambiente in cui il paziente è ricoverato.

Questo il motivo per cui l’attenzione sempre più si concentra sulla prevenzione, non solo scegliendo farmaci diversi, ma anche utilizzando terapie non convenzionali. La musicoterapia rientra di diritto all’interno di questo nuovo piano di cure, di cui l’Arpaterapia, con le vibrazioni indotte dal suono delle corde, ne è un aspetto altamente peculiare. L’Arpaterapia a Milano entra in Rianimazione presso l’Ospedale Besta nei primi anni 2000 come percorso innovativo ma che si era già dimostrato in grado di ridurre i livelli di stress nei pazienti. Da quei primi anni sperimentali, l’Arpaterapia è entrata in sempre più ospedali e con gli anni si è consolidato l’approccio metodologico con scelte di brani e vibrazioni appositamente selezionati per aumentare il benessere nei pazienti ricoverati, e con un influsso estremamente positivo anche sui loro familiari.

Il progetto si articola in tre periodi:

Fase pre-intervento: addestramento degli operatori e preparazione dei pazienti.

Fase di intervento attivo: erogazione delle sedute di arpaterapia. Sono previste 12 sedute a cadenza settimanale della durata di circa 30‘, condotte dalla Prof.ssa Eleonora Perolini ideatrice del metodo Arpademia che da molti anni lavora sul valore terapeutico delle vibrazioni dell’arpa .

Fase di post-intervento: Valutazione dell’impatto dell’arpateria sul personale nella prima fase e sui pazienti nella seconda, tramite test neurologici – in cieco – condotti dalla psicologa dott.ssa Cecilia Lezzoni dell’Istituto Neurologico Carlo Besta.

La Rianimazione dell’Ospedale Città di Sesto San Giovanni nasce nel 1994 sotto la guida della dott.ssa Gabriella Moise. Inizialmente supporto alle chirurgie, si è rapidamente aperta al 118 diventando una terapia intensiva generale. Nel 2013 il reparto si è trasferito nella nuova struttura e dal 2018 ha visto l’arrivo del dott. Paolo Cortellazzi dall’Ospedale Besta. Attualmente ricovera tra i 160 e i 190 pazienti all’anno, in maggioranza anziani o grandi anziani, e fa parte della rete dell’emergenza urgenza regionale e serve come reparto di appoggio per l’attività d’elezione e d’urgenza della chirurgia generale dell’Ospedale. Il reparto, che vede ogni anno il ricovero di circa il 50% dei suoi pazienti per le complicanze legate a qualche tipo di infezione, è in grado di eseguire il monitoraggio avanzato e il supporto delle principali funzione d’organo.

 

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