Oltre 95 milioni di euro di investimenti in infrastrutture, 10 milioni in più rispetto al 2107, che hanno generato un valore economico di oltre 259 milioni di euro distribuito agli stakeholder, il 10% rispetto all’anno precedente (235 milioni). Sono questi i dati salienti che emergono dalla Dichiarazione di carattere non Finanziario (DNF) 2018 di Gruppo CAP, l’azienda pubblica che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano.“Fare impresa in maniera sostenibile significa per Gruppo CAP condividere con il territorio e gli stakeholder il valore prodotto grazie alla propria attività industriale, spiega Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP. Un approccio che ha caratterizzato tutti i 90 anni di storia dell’azienda, che fa leva sulla sensibilità per anticipare i bisogni delle persone e aumentare il benessere e la fiducia sul territorio, sulla resilienza negli asset, nella governance e nella gestione, per proteggere un bene essenziale per la vita come l’acqua, e sull’innovazione nel mercato, anticipando le regole e alimentando la nostra capacità di fare rete”.
Quest’anno il bilancio di sostenibilità di Gruppo CAP porta con sé due novità, sia nell’approccio che nella metodologia: integra il bilancio ambientale e adotta una nuova impostazione dei contenuti che, diversamente dalla classica suddivisione per stakeholder, si focalizza su un nuovo approccio strategico alla sostenibilità, declinata su tre pilastri: sensibili, resilienti e innovatori, che vanno a descrivere le rispettive aree di intervento, per rispondere concretamente alle sfide di sostenibilità attuali e future, suddivise a loro volta in nove aree di impatto e di interesse per il Gruppo.
SENSIBILI – Per Gruppo CAP, la capacità di intercettare le istanze sociali e rispondere agli stakeholder in modo rapido ed esaustivo, assume un’importanza strategica. Consapevolezza, fiducia e attenzione rappresentano le tre aree di azione attraverso le quali le attività di Gruppo CAP riescono a essere più incisive. Il capitale umano si conferma una risorsa fondamentale per la crescita e lo sviluppo dell’azienda. Sono 845, tra donne e uomini, le persone che si impegnano ogni giorno per garantire un servizio quanto più efficiente possibile. Un compito che necessita di un’attività di formazione del personale continua e trasversale: nel 2018 sono 23.000 le ore totalizzate dedicate in particolar modo a sostenibilità e sicurezza, tema cui è stato dedicato circa il 50% di tutto il pacchetto formativo.
Ascolto e dialogo sono stati il fil rouge di #Dipendedate, il programma di people engagement che ha coinvolto l’intera popolazione aziendale sui temi della sostenibilità, nato sull’esigenza di accrescere la consapevolezza sulle buone pratiche quotidiane capaci di migliorare vita lavorativa e privata. I dipendenti sono stati coinvolti attraverso la diffusione di brevi messaggi sostenibili “non convenzionali”, da cui sono partiti circa 60 workshop. Un lavoro di dialogo che ha permesso di esplorare quanto e come quello della sostenibilità sia oggi un concetto compreso dai dipendenti, conoscere le loro percezioni rispetto alle iniziative di sostenibilità messe in campo dall’azienda, e comprendere le loro necessità e bisogni in termini di sostenibilità.
Non solo, la sostenibilità per CAP è diventata criterio premiante applicato alle dinamiche di selezione dei fornitori. Con il Vendor Rating, è stato introdotto nelle procedure di gara, accanto al criterio di valutazione economica, un meccanismo premiante legato alla presenza di certificazioni ambientali e sociali (es. SA8000, ISO 18001, ISO 14001) e ai temi della sicurezza sul lavoro.Strettamente legati al valore delle persone, sicurezza e salute sono una priorità costante, tema imprescindibile nella realizzazione di un sistema di governance sostenibile. La certificazione OHSAS 18001 viene applicata a tutte le sedi e processi aziendali e il 2018 ha visto proseguire la campagna per l’identificazione dei mancati infortuni, un progetto che ha quasi raddoppiato le segnalazioni, passando da 44 a 81. L’indice di gravità complessivo (IG) resta tra i più bassi nel comparto idrico (0,47%), in diminuzione rispetto al valore già molto contenuto del 2017 (0,49%). Valore che rimane comunque ben al di sotto di quello medio INAIL di settore/comparto produttivo, pari a 1,41.
La qualità dell’acqua, in primo piano! Prima azienda in Italia ad aver adottato il Water Safety Plan (WSP), Gruppo CAP nel 2018 ha esteso il Piano per la sicurezza dell’Acqua, arrivando a presidiare 7 nuovi sistemi acquedottistici (SAC) della Città metropolitana e a inaugurare l’implementazione del WSP nelle scuole. Cosa che ha permesso nel corso dell’anno di razionalizzare i controlli sempre più mirati nell’indagare parametri specifici, attraverso 25.866 prelievi effettuati.
RESILIENTI- Al fine di affrontare i mutamenti in atto e mitigare i rischi territoriali a livello locale, la resilienza ha per CAP un ruolo centrale nell’implementazione delle strategie di adattamento ai cambiamenti climatici, alla carenza e alla riduzione delle risorse naturali e nel garantire la qualità sul territorio. In questo senso Proteggere, Ridurre e Difendere rappresentano le tre aree di intervento attraverso le quali CAP intende anticipare le istanze sul territorio e contribuire in maniera significativa al suo sviluppo. Tra le priorità, l’impegno a ridurre le perdite idriche al minimo, attraverso un attento processo di monitoraggio della rete. Nel corso del 2018 sono stati sottoposti a controllo 2.056 km di rete acquedottistica, quasi il doppio rispetto all’anno precedente (1.287 km), consentendo l’individuazione di oltre 450 perdite occulte. Cosa che ha permesso tra il 2017 e il 2018 di ridurre i volumi di acqua sollevati, risultato possibile anche grazie a un consumo maggiormente responsabile da parte degli utenti (260.691.415 m³ di acqua prelevata nel 2018 contro i 278.659.455 del 2017).
La scelta di promuovere la riduzione dei consumi di acqua, favorendo l’utilizzo di acqua non potabile, ha portato Gruppo CAP a potenziare le iniziative che mirano al riuso delle acque di depurazione trattate. Tra gli esempi virtuosi l’operazione nel comune di Assago, che ha consentito all’amministrazione comunale di utilizzare da quest’anno l’acqua depurata per la pulizia delle strade. Centrale in questo senso l’attenzione al riutilizzo per uso irriguo. A novembre 2018 presso il depuratore di Peschiera Borromeo è stato avviato il primo Sanitation Safety Plan italiano, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e con la supervisione della North Carolina University, che permette l’analisi dei rischi per riuso a scopo irriguo. Il risultato è che nel 2018, l’acqua trattata riutilizzata è aumentata del 15,5% rispetto al 2017 (69 milioni di metri cubi contro i 60 milioni dell’anno precedente).
L’azienda, inoltre, autoproduce 4.564.839 kwh di energia grazie agli impianti di biogas presenti nelle sedi di depurazione di Bresso, Peschiera Borromeo, Robecco sul Naviglio e dal 2018 di Sesto San Giovanni. L’energia prodotta è destinata al funzionamento delle macchine presenti negli impianti, mentre il calore è impiegato nel processo di digestione anaerobica dei fanghi. Ed è proprio sul fronte dei fanghi di scarto che si gioca una delle più importanti sfide in ottica di economia circolare. Biometano e fertilizzanti e altri sottoprodotti ad alto valore aggiunto come cellulosa, pannelli bio-edilizia, fosforo, bioplastiche, proteine, sono le nuove risorse nate dal processo di riconversione circolare. Grazie ai progetti di circular economy, il recupero rifiuti si attesta intorno al 72,2%.
Nel 2018 è stato avviato il progetto di simbiosi industriale della Biopiattaforma di Sesto San Giovanni che permetterà nei prossimi anni il trattamento termico dei fanghi prodotti dai 40 depuratori. Un vero e proprio polo dell’innovazione green, il primo in Italia, che rappresenta il cuore della rete metropolitana di tutti i depuratori gestiti da Gruppo CAP per la sperimentazione sulle acque reflue, grazie anche alla collaborazione con i partner del Progetto Smart Plant (finanziato dalla EU nell’ambito degli obiettivi di Horizon 2020), l’Università di Verona, il Politecnico di Milano, l’Università Bicocca e il CNR.
INNOVATORI- Asset vitali per competere con le nuove dinamiche dei mercati globali e determinare processi di sviluppo sul territorio, l’innovazione e la ricerca sono un dogma per CAP. Evolvere, Crescere e Sviluppare rappresentano le tre aree di azione attraverso le quali portare benefici alle attività aziendali e al contesto territoriale e sociale in cui opera. Il 2018 ha visto l’apertura del nuovo Centro Ricerche Salazzurra inaugurato nel settembre scorso all’Idroscalo, di cui Gruppo CAP è main sponsor. Incubatore e acceleratore di startup, il polo si conferma un centro dell’innovazione per la gestione sostenibile dell’acqua sul piano nazionale e internazionale, capace di ospitare le più innovative attività in ottica Reserach & Development, frutto della simbiosi industriale tra pubblico e privato.
Salazzurra, oltre a ospitare i laboratori delle acque potabili e il team di ricerca geologica, è dotato di un laboratorio di bioprocessi e di processi chimici che consentono la realizzazione di ricerche sperimentali, mettendo a disposizione degli spin off universitari le proprie strutture tecnologiche. In linea con la strategia di open innovation, il centro vuole essere il luogo ideale per dare vita a una piattaforma congiunta di ricerca in un’ottica di sapere condiviso. Uno spazio di sharing knowledge dove far crescere le migliori startup impegnate nello sviluppo dell’economia circolare e sperimentare forme di collaborazione tra pubblico e privato, ma anche un luogo aperto ai visitatori e alle scuole per informare cittadini e studenti sui temi della gestione sostenibile dell’acqua.
Da questa esperienza sono nati importanti progetti di simbiosi industriale. La collaborazione avviata nel 2018 con Danone prevede l’utilizzo di scarti organici come gli yogurt scaduti, per alimentare gli impianti per la produzione di biogas. In collaborazione con FITT, multinazionale italiana attiva nel settore della produzione e commercializzazione di tubi in materiale plastico, Gruppo CAP ha siglato un programma di attività di ricerca e testing sui materiali recuperati dai fanghi di depurazione. Con Novamont invece, nel novembre 2018 è stato siglato un accordo per l’attività di ricerca congiunta in tema di prolungamento della vita dei prodotti e di recupero di materiali, in particolare in relazione alla possibilità di produrre microplastiche biodegradabili dai fanghi urbani. Tutto questo senza mai distogliere il focus sul rapporto con il cliente. Il 2018 ha visto la consegna di una nuova bolletta, pensata – grazie anche all’attività di consultazione degli stakeholder – per essere più semplice nella lettura e per fornire informazioni utili e di facile reperibilità. Una nuova modalità di fruizione data anche alle persone non vedenti: la modulistica contrattuale è stata anche tradotta in braille.
Volgendo lo sguardo al sistema territorio, è importante sottolineare il ruolo centrale di Gruppo CAP come volano economico per l’indotto locale, da cui provengono circa il 77% dei fornitori coinvolti nella progettazione e realizzazione di infrastrutture per il servizio idrico, pari a un valore economico di 307milioni di euro. Il che significa crescita e sviluppo per i 195 comuni soci di CAP. Proprio per questa sua posizione strategica nelle dinamiche sociali ed economiche locali e per l’attenzione ai principi della legalità, della trasparenza e della responsabilità sociale, Gruppo CAP ha ottenuto da parte dell’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) il rinnovo del rating di legalità, confermando il punteggio massimo di tre stellette. La DNF 2018 è stata redatta secondo le Linee guida GRI Sustainability Reporting Standards opzione “In accordance – Core”, che rappresentano oggi lo standard più diffuso a livello internazionale in materia di rendicontazione non finanziaria. Contestualmente alla presentazione del progetto di bilancio, la Dichiarazione non Finanziaria è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione di CAP Holding S.p.A. in data 15 aprile 2019. Secondo quanto disposto dal d.Lgs. 254/2016, la DNF è stata sottoposta a giudizio di conformità da parte della società di revisione BDO S.p.A.