Dare voce al territorio in maniera efficace e concreta. Offrire alla cittadinanza, alle associazioni, a gruppi e comitati locali la possibilità di prendere parte alla definizione di un processo strategico. Fornire tutte le informazioni con la massima trasparenza ed esaustività. Instaurare un rapporto di dialogo e confronto aperto e continuativo. Sono queste le linee guida che definiscono gli obiettivi di BioPiattaformaLab, il percorso partecipativo dedicato alla cittadinanza e alle organizzazioni del territorio legato al progetto di trasformazione del termovalorizzatore di Sesto San Giovanni in una biopiattaforma dedicata all’economia circolare. In questo modo, il termovalorizzatore insieme al depuratore attiguo diventeranno un polo innovativo per il trattamento dei fanghi da depurazione e la produzione di biometano da FORSU (frazione organica del rifiuto solido urbano).
Presentato il 15 novembre nella Sala Giunta del Municipio sestese dai Comuni di Sesto San Giovanni, Cologno Monzese, Pioltello, Cormano e Segrate, il processo partecipativo mira al coinvolgimento attivo della comunità di cittadini e di tutti quei soggetti che normalmente non hanno la possibilità di esprimersi direttamente nelle sedi istituzionali come le conferenze dei servizi oggetto della discussione sarà proprio il progetto di trasformazione del termovalorizzatore e del depuratore proposto da Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, insieme a CORE S.p.a., il Consorzio Recuperi Energetici. Per definire, strutturare e coordinare lo sviluppo del percorso partecipativo, i comuni hanno deciso di farsi accompagnare in questa importante fase da Nimby Forum, uno dei più insigni think tank specializzati, con all’ attivo oltre 50 processi partecipativi su tutto il territorio nazionale, maturando un’esperienza e una conoscenza di questo tipo di azioni uniche in Italia. BioPiattaformaLab si svilupperà attraverso un processo strutturato e pianificato, che si articolerà in diversi momenti e tavoli di lavoro, la cui trasparenza verrà garantita da Agnese Bertello, figura super partes, indipendente e autonoma designata proprio da Nimby Forum.
Gli onori di casa sono toccati ovviamente al Sindaco sestese, Roberto Di Stefano, che è tornato sulla storia dell’inceneritore “ormai giunto a fine vita” e ha sottolineato come “secondo gli studi, i costi del tenerlo in vita superassero ampiamento i benefici”. Ecco allora “l’adesione ad un progetto che è un perfetto esempio di ecomomia circolare, supportato da un percorso partecipativo ben strutturato, nel nome di di una partecipazione autentica”, ha rimarcato il Di Stefano. “Il ricorso a strumenti come il dibattito pubblico è innovativo anche per un’azienda come Gruppo CAP, che da 90 anni fornisce servizi fondamentali come l’acqua e si confronta costantemente con le esigenze delle comunità presidiate – afferma Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP -. il nostro obiettivo è, infatti, quello di intensificare il dialogo soprattutto laddove vi siano progetti che non hanno precedenti nella storia di questo Paese in quanto a innovatività e gestione sostenibile delle risorse. Uno step fondamentale che vogliamo ci porti verso una governance del bene pubblico attenta all’ambiente e alla qualità di vita delle persone che lo abitano. Da parte nostra ora un passo indietro, offriremo supporto tecnico e ascolto, ma la parola passa ai cittadini. Dopo due mesi di confronti, verrà stilato un documento di sintesi da parte della società civile che verrà valutato da CAP-CORE”, ha spiegato Russo.
“Trasparenza e partecipazione nell’amministrare beni pubblici sono sempre state le parole d’ordine che hanno contraddistinto il mio lavoro, ha spiegato Marco Cipriano, amministratore unico di Core S.p.a. Non poteva dunque, che essere partecipativo e aperto alla cittadinanza, il percorso che si è deciso di intraprendere per trasformare il termovalorizzatore di Sesto San Giovanni in una Biopiattaforma dedicata all’economia circolare. Credo sia l’unico modo per confrontarsi in maniera trasparente e attiva con i cittadini, soprattutto quando la progettazione di un nuovo modello industriale, come nel nostro caso, coinvolge aziende interamente pubbliche. E’ un progetto che anticipa il futuro, controcorrente quando è stato ipotizzato, con la volontà di smettere di bruciare rifiuti. Questa ancora prima di essere un’operazione industriale è un’operazione culturale. Ora siamo in piena emergenza rifiuti e si inizia a capire che differenziare non è sinonimo di riciclare, ma quando è stato concepito questo progetto non era così”. Da Cipriano, infine, parole di lode per i sindaci coinvolti, “capaci di guardare ben al di là del loro mandato e di ragionare in rete a prescindere del colore politico delle singole amministrazioni”. Infatti seduti al tavolo della Sala Giunta di Sesto, si trovavano tre Amministrazioni di centrosinistra e due di centrodestra.
Anche dal Presidente della Commissione Regionale Ambiente, Riccardo Pase, sono venute parole di lode per la lungimiranza delle Amministrazioni Comunali coinvolte e dei vertici di CAP e CORE “capaci di guardare oltre i colori politici per il bene dei cittadini”. Pase ha ricordato come oggi il problema dei fanghi sia di grande attualità: la Lombardia ne procude 800 tonnellate e 600 vengono sparse nei campi con possibili rischi per la salute. Dopo il pronunciamente del TAR che creava non pochi problemi alla nostra regione, recentemente il Consiglio Regionale ha promosso una regolamentazione stringente su questo tema, che però continua ad essere di grandissima attualità. “Quello di BioPiattaformaLab è un percorso politico e tecnico di grande ambizione – ha sottolineato Pase – che giudico in modo molto positivo, per il suo valore ambientale, per il suo modo di essere concepito in modo sinergico e per la volontà di mettere in campo una partecipazione vera. Da parte di Regione Lombardia c’è dunque il massimo sostegno, invito CAP-CORE già da oggi ad un’audizone proprio in Commissione Ambiente per spiegare il progetto”.
LA BIOPIATTAFORMA DI SESTO SAN GIOVANNI – Gruppo CAP e CORE S.p.a. hanno dato il via a un percorso per la realizzazione di un progetto di simbiosi industriale che unisce l’esistente termovalorizzatore di Via Manin a Sesto San Giovanni e il depuratore attiguo realizzando una piattaforma dedicata alla bioeconomia. All’area verrebbe così garantito un futuro certo, mantenendo l’attuale vocazione industriale ma rigenerandosi in un centro di ricerca innovativo dedicato all’economia circolare a proprietà interamente pubblica. Un vero e proprio polo dell’innovazione green, il primo in Italia, che rappresenta il cuore della rete metropolitana di tutti i depuratori gestiti da Gruppo CAP per la sperimentazione sulle acque reflue, grazie anche alla collaborazione con i partner del Progetto Smart Plant (finanziato dalla EU nell’ambito degli obiettivi di Horizon 2020), l’Università di Verona, il Politecnico di Milano, l’Università Bicocca e il CNR. L’area, completamente rinnovata ospiterà ricercatori e start up impegnati nello sviluppo di nuove soluzioni ecocompatibili per trasformare quello che prima era uno scarto in prodotti a forte valore aggiunto. Una vera e propria ‘bioraffineria’ verde che produrrà biometano, calore, dove si recupereranno nutrienti, e produrranno compost, bioplastiche e fertilizzanti naturali. La disponibilità di acqua depurata, oltre a essere reimmessa pulita nel vicino Lambro, consentirebbe l’irrigazione delle aree verdi limitrofe, tra cui figurano i parchi del quartiere Adriano nel Comune di Milano.
Il nuovo impianto, per cui è previsto un investimento di più di 47 milioni di euro intende diventare un punto di eccellenza per la produzione di biometano dalla frazione umida dei rifiuti e per la valorizzazione dei fanghi da depurazione. Inoltre, rispetto al termovalorizzatore attualmente in funzione è prevista una drastica riduzione dei fumi e delle emissioni dannose (meno 76%) e l’annullamento delle emissioni climalteranti. L’avvio dell’impianto non solo consentirà di recuperare materia organica e trasformarla in energia, ma fornirà anche un forte impulso alla raccolta differenziata, portando benefici al territorio in termini ambientali, occupazionali e come volano di crescita e sviluppo sostenibile. L’operazione si inserisce in un progetto più complesso promosso da Gruppo CAP che, dopo aver lanciato il primo distributore di biometano da acque di fogna al depuratore di Niguarda-Bresso, ha deciso di investire oltre 50 milioni di euro nella trasformazione tecnologica di tutti gli impianti in chiave di economia circolare. Situato a Sesto San Giovanni in Via Manin, tra i Comuni di Cologno Monzese e Milano, il sito produttivo di CORE oggi occupa 43 dipendenti, e verrebbe impiegato a supporto delle tecnologie e dei processi di recupero dei fanghi in ottica di simbiosi industriale. Il depuratore di Sesto San Giovanni serve 124mila abitanti equivalenti e tratta i reflui fognari provenienti dalla città di Sesto, sia per quanto riguarda gli scarichi industriali sia – soprattutto – per gli scarichi civili. Una volta trattata e depurata, l’acqua viene restituita all’ambiente e immessa nel fiume Lambro.
Il PERCORSO PARTECIPATIVO – Ispirato al modello del débat public francese, aperto a tutti i cittadini e gli stakeholder locali che lo desiderano,BioPiattaformaLab è il percorso partecipativo sviluppato da Nimby Forum per il progetto di trasformazione del termovalorizzatore e del depuratore di Sesto San Giovanni in una biopiattaforma dedicata all’energia circolare. Il percorso inizia dalla fase di progettazione preliminare ed è coordinato da una figura terza, indipendente e autonoma: Agnese Bertello, facilitatore, garante della trasparenza del dibattito. La fase operativa prevede 5 incontri volti a raccogliere e dare sistematicità ai temi, alle istanze e ai contributi che emergeranno via via in un documento finale, dal carattere ufficiale, che sarà consegnato a Gruppo CAP e CORE S.p.a., le aziende pubbliche chiamate a esprimersi in merito alle questioni poste. Completezza e trasparenza delle informazioni, rispetto e ascolto reciproco, approfondimento e indagine della complessità sono i principi cui il percorso si ispira. Queste le tappe del percorso: un incontro di presentazione delle caratteristiche generali del progetto che si terrà il 26 novembre, tre laboratori tematici dedicati ad approfondire aspetti specifici del progetto; un incontro di chiusura in cui sarà presentato il documento di sintesi prodotto dal coordinatore del percorso partecipativo. Versione on line: tutti i materiali prodotti, i resoconti degli incontri, i documenti e le slide presentate, saranno messe a disposizione sul sito internet dedicato, aggiornato al termine di ogni incontro. Attraverso le pagine del sito sarà possibile documentarsi sullo sviluppo del percorso, porre quesiti, consegnare ufficialmente documenti e pareri, dialogare con il coordinatore del percorso e con CAP-CORE. L’indirizzo è www.biopiattaformalab.it
Agli incontri saranno presenti i rappresentanti della società e i rappresentanti delle amministrazioni coinvolte, in una logica di partecipazione attiva basata su momenti di ascolto e momenti di intervento. Il primo incontro, organizzato in seduta plenaria, sarà la sede in cui i relatori presenteranno il progetto, da un punto di vista strategico e tecnico, evidenziando peculiarità e ricadute previste sul territorio. I partecipanti verranno riuniti intorno a tavoli di lavoro in gruppi di 10 persone circa, e coordinati dal facilitatore, svilupperanno una discussione intorno ai temi del progetto. Sarà questo il contesto per far emergere le tematiche più delicate intorno alle quali la cittadinanza richiede maggiori informazioni, maggiore chiarezza, nonché il confronto con i pareri degli esperti. Al facilitatore il compito di favorire la circolazione della parola, fare in modo che tutti possano sentirsi ascoltati ed esprimere la loro opinione, per poi riassumere quanto emerso nel momento di chiusura dell’incontro. Un lavoro propedeutico alle tematiche da affrontare nei laboratori successivi.
Riguardo, invece, ai Laboratori tematici, si aprono con un approfondimento sugli aspetti specifici del progetto a cura di un tecnico di Gruppo CAP. A seguito della presentazione, i cittadini, sempre organizzati in tavoli, si confrontano sugli aspetti che sembrano più significativi. Nella fase di restituzione, interverrà anche un esperto super partes che avrà modo di fare delle prime controdeduzioni sulla base di quanto segnalato dai cittadini. In merito all’Incontro finale, Nimby Forum presenterà una relazione che tiene conto di tutti i contributi emersi, compresi quelli arrivati online, le domande, ecc., in modo da sintetizzare criticità, preoccupazioni, proposte emerse dal confronto. L’ultima parte del percorso spetta a Gruppo CAP e CORE S.p.a. che, preso in carico il lavoro di Nimby Forum procederanno con le dovute valutazioni, indicando un incontro successivo dove analizzare come e in che misura il dialogo con il territorio avrà permesso di intervenire sul progetto, che verrà ufficialmente presentato alla Conferenza dei Servizi entro dicembre 2019. Completati lo studio di fattibilità e il progetto preliminare, approvato dai Consigli Comunali coinvolti, è adesso in corso la Conferenza dei Servizi preliminare, che si avvarrà anche dei risultati condotti dall’attività di BioPiattaformaLab. Intanto, appuntamento per il primo step, il prossimo 26 novembre.