Martedì 24 aprile, nell’ultimo consiglio comunale della giunta Stucchi 2013-2018, è stata approvata la variant e al Piano di Governo del Territorio, nuovo documento urbanistico che disegna il futuro di Gorgonzola. Questo lavoro iniziato a luglio 2016, con la partecipazione attiva dei cittadini, punta a salvaguardare il territorio disincentivando l’espansione edilizia e attivando la difesa delle aree agricole e a verde. «L’obiettivo – spiega il primo cittadino Angelo Stucchi – era una differente visione del territorio in cui lo strumento urbanistico fosse orientato a una versione più sostenibile e inclusiva della nostra città, riconoscendo alla risorsa suolo il valore di bene comune da tutelare e valorizzare».
Un metodo di lavoro basato sull’ascolto – Una variante nata non al chiuso di qualche ufficio, ma tramite le numerose le azioni messe in campo per ascoltare Gorgonzola: interviste mirate a soggetti rappresentativi delle forze vive della città, focus group con i diversi portatori di interessi cittadini, incontri di approfondimento, assemblee pubbliche e “passeggiate” nelle quali ogni cittadino ha avuto la possibilità di ascoltare e prendere la parola, con la messa a disposizione online di materiale utile a far pervenire proposte ed ipotesi di lavoro tramite il sito #gorgonzola2030.
…per un nuovo scenario – Una serie di condizioni emergenti, quali la crisi del modello di pianificazione basato sulla crescita edilizia, le previsioni demografiche che vedono la crescita della popolazione di Gorgonzola del 10% nei prossimi 10 anni, la nascita di Città Metropolitana di Milano con cui confrontarsi, hanno portato alla revisione naturale del Documento di Piano 2011 ormai scaduto. «Il percorso condiviso – conferma l’assessore all’urbanistica Serena Righini – ha permesso di costruire uno strumento urbanistico che si confronta con temi nuovi: nuove infrastrutture, dinamiche demografiche e di mobilità che mettono in discussione i tradizionali rapporti centro/periferia, esigenze abitative che sono cambiate, una crisi ambientale i cui effetti si ripercuotono anche su scala locale». «Il taglio delle previsioni edificatorie [meno 1.500.000 di mq edificabili] – continua Righini – non deriva da posizioni ideologiche, ma da previsioni demografiche che sono state fatte su scala metropolitana e che sono, tra l’altro, anche quelle che hanno consentito di ridimensionare il nuovo cimitero. Le trasformazioni urbanistiche ed infrastrutturali che hanno preso forma intorno a noi, ci hanno insegnato che serve una visione più ampia rispetto a quella comunale perché solo così si possono cogliere le opportunità per realizzare connessioni viabilistiche, ambientali e dei servizi. Cioè per governare il territorio ed esercitare seriamente e in modo propositivo il ruolo di autonomia locale».
Prioritario il contenimento di consumo del suolo – «L’approccio politico all’urbanistica di questa maggioranza – continua Stucchi – è stato quello di elaborare un disegno strategico organico nel quale emergessero in modo certo gli indirizzi più importanti sui quali lavorare la linea tratteggiata delimita l’area di rispetto e per i quali ricercare le alleanze più utili. Il piano di contenimento urbanistico significherà meno risorse economiche derivanti da oneri, che invece dovranno essere recuperate attraverso risparmi ed efficienza. Se si vuole una città vivibile, che non “saccheggia” il proprio territorio per recuperare risorse da investire, è necessario che tutti siano consapevoli della responsabilità che ci si assume – soprattutto nei confronti delle
future generazioni – di saper conservare la qualità di vita raggiunta attraverso modalità alternative».
La difesa delle aree agricole e del verde – La variante prevede la realizzazione di due parchi locali di interesse sovra comunale, PLIS Pane con 80 ettari di un’area sottoposta a tutela di vincoli idrogeologici lungo il torrente Molgora e PLIS Martesana con 27ettari, oltre che di 1.500.000 di mq di territorio che ritornano a verde. «Si tratta di superfici importanti – spiega Righini – che riteniamo un buon punto di partenza per tutelare il nostro territorio che consideriamo un elemento fondamentale per l’identità presente e futura dell’area omogenea Adda Martesana alla quale apparteniamo».
Valorizzazione dei servizi esistenti – 9 gli ambiti di riqualificazione della città pubblica per 298.000,00 mq di territorio con l’integrazione dei servizi esistenti per una città con servizi diffusi: l’area deposito ATM portata nel Piano dei Servizi quale area di connessione nord-sud; l’Ospedale Serbelloni; i parcheggi delle stazioni della linea metropolitana Villa Pompea – Gorgonzola – Cascina Antonietta; il Cimitero nuovo, l’Istituto Argentia e la nuova isola ecologica come valorizzazione delle Aree Nord; la Scuola Molino Vecchio e lo Stadio comunale che vedono confermata la loro destinazione d’uso dove la variante al PGT del 2011 prevedeva nuove residenze e il nuovo complesso scolastico che sorgerà entro giugno 2021 nel comparto C6.
Più spazio per il lavoro – «Sappiamo che il lavoro è un tema molto complicato e per il quale le competenze comunali sono molto limitate, – continua l’assessore all’urbanistica Righini – noi però abbiamo lavorato da un lato su una vocazione agroalimentare delle Aree Nord, capace di attrarre nuove e giovani professionalità per l’area Adda Martesana, e dall’altro sulla conferma delle destinazioni produttive di alcune importanti aree – ex Bezzi, ex Romeo Porta– su cui era invece prevista la costruzione di una residenza. Il mix funzionale è una sfida, a nostro avviso la più importante, per mantenere viva una città ed evitare l’effetto di città dormitorio». «Mi auguro che attraverso questa variante, – ha concluso il sindaco Stucchi – Gorgonzola saprà rappresentare una felice sintesi dei bisogni di una comunità: abitare, utilizzare servizi, godere il tempo libero in un contesto che è possibile definire “a misura d’uomo”, capace di garantire un benessere che si propone ai cittadini indipendentemente dalla propria condizione sociale».
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