La Giunta Comunale di Paderno Dugnano ha approvato lo schema di bilancio di previsione triennale 2023 – 2025, che sarà sottoposto all’esame del Consiglio Comunale nelle prossime settimane. “Lo scenario economico che stiamo vivendo oggi è condizionato da una crisi finanziaria che si trascina dall’emergenza pandemica ed è stata accentuata dalla guerra in Ucraina e dai rincari dei costi energetici. Una situazione di difficoltà economica che vivono le nostre famiglie, le nostre imprese, gli artigiani, i commercianti e che non risparmia neanche il nostro Comune, che deve far quadrare i conti tra entrate e uscite, garantendo servizi e assistenza alla comunità – commenta Antonella Caniato, Assessore al Bilancio -. Non è stato facile definire lo schema di bilancio perché tante sono le incognite che si prospettano in vista del prossimo anno, soprattutto perché nessuno è in grado di prevedere come sarà l’andamento dei costi non solo energetici. L’impatto più importante è stato quello dell’aumento della spesa comunale dovuta all’innalzamento dell’indice d’inflazione che ha già superato il 10% , un rincaro che ha riguardato e riguarderà tutti i contratti in essere del Comune con le aziende appaltatrici, per i servizi esterni e per le forniture. Quello che abbiamo approvato è un bilancio di responsabilità che dà al Comune uno strumento che consentirà di gestire sin dai primi mesi dell’anno i maggiori costi, al contempo di dare continuità ai servizi in favore degli utenti e garanzie ai lavoratori la cui occupazione dipende proprio dal mantenimento e dalla programmazione di quegli stessi servizi.
Per raggiungere gli equilibri di bilancio, a fronte di un così consistente incremento della spesa, abbiamo dovuto operare delle scelte non sempre facili – continua Caniato -. Abbiamo preservato la spesa per il sociale, prevedendo qualche aumento dei fondi per l’assistenza, consapevoli che sono sempre di più le famiglie che hanno bisogno di essere sostenute. Abbiamo previsto un ritocco alle aliquote IMU per le aree fabbricabili e per le seconde case, escludendo però quelle locate a canone concordato, scegliendo di mantenere l’esenzione per le prime case (e le relative pertinenze) e di lasciare inalterate quelle per le attività commerciali e produttive. Abbiamo rivisto il piano delle tariffe per i servizi a domanda individuale al mero scopo di contenere il solo innalzamento dei costi dovuto all’inflazione, continuando comunque a mantenere gli stanziamenti necessari a garantire la spesa per i servizi non coperta dalle tariffe. Lavoriamo in uno scenario incerto e in continua evoluzione; il nostro auspicio è che il Governo adotti provvedimenti a sostegno della spesa dei Comuni e consenta a quelli virtuosi, come il nostro, di poter spendere le risorse accantonate che ad oggi la normativa non consente di utilizzare”.
“In questo quadro di aumenti generalizzati dei costi, abbiamo dovuto prevedere un adeguamento tariffario anche per la refezione scolastica. – aggiunge Anna Varisco, Assessore alla Scuola – Il Comune anche lo scorso anno è riuscito ad assorbirli senza ritoccare il piano tariffario, ma quest’anno non è più possibile a causa di un’inflazione così alta. Nel definire le nuove tariffe, abbiamo scelto di ampliare la platea delle famiglie destinatarie di agevolazioni, estendendole a quelle con ISEE fino a 35.000Euro. Solo i nuclei con ISEE superiore pagheranno il costo effettivo del servizio, che a pasto è di € 5,40. Per tutti gli altri è prevista una scontistica progressiva che arriva fino al 70% di riduzione rispetto al costo pieno, con un incremento medio di 33 centesimi a pasto. Orientandoci al principio del “fattore famiglia”, abbiamo previsto per tutte le fasce ISEE, comprese quelle più alte, uno sconto del 25% per il secondo figlio e del 50% dal terzo figlio. Il lavoro di analisi e definizione delle nuove tariffe è stato condotto con AGES (società comunale che gestisce il servizio di refezione scolastica), prestando particolare attenzione alle possibili ricadute sui bilanci familiari, mantenendo l’esenzione nelle situazioni più fragili”.