L’artigianato femminile sta lentamente tornando rosa, dopo il nero degli ultimi anni. Le imprese artigiane con un titolare donna in Italia, secondo una indagine dell’Unione Artigiani di Milano e di Monza-Brianza su dati Camera di Commercio, condotta in occasione della Festa della Donna, risultano oggi in Italia 216.668, il 16,7% del totale di 1.299.485 aziende. Rispetto al 2013 sono calate del -9,9%, ma nel 2018 sono state sostanzialmente stabili, segnando un +0,1%. E’ la Lombardia la regione in cui si concentra il maggior numero di imprese artigiane al femminile, con 38.392 realtà (il 15,7% del totale lombardo che ne conta 244.430), cresciute negli ultimi dodici mesi del +0,6%, ma in discesa del -9,2% negli ultimi cinque anni. Seguono Emilia Romagna (20.958; +0,6; -3,2%), Veneto (20.137; +0,5%; -12,1%), Piemonte (19.606; +0,1%; -9,9%) e Toscana (19.142; -0,1%; -5,9%).
Ed è Milano la provincia italiana che ospita in assoluto più ditte artigiane rosa, contando ben 10.960 unità, il 15,9% delle 68.932 imprese artigiane. Seguono Roma (10.890), Torino (9.851); Brescia (5.328) e Firenze (5.237).
Tra le regioni in cui le artigiane sono cresciute di più nel 2018 spicca la Valle d’Aosta con il +4%: erano 552 aziende nel 2017, sono ora 620. Piccoli numeri rispetto al Friuli Venezia Giulia che, seconda con il +1,6%, ha visto passare le ditte in rosa da 4.993 a 5.222. Negli ultimi cinque anni è il Trentino Alto Adige ad aver registrato il peggior tracollo con un -19,1%, seguita dalla Campania (-16%) e dalla Sardegna (-15,2%). Dal 2013 tutte le regioni italiane accusano un segno negativo, ma Friuli Venezia Giulia (-2,8%) ed Emilia Romagna (-3,2%) sono quelle che hanno accusato meno il colpo.
Per quanto concerne le provincie, la maglia nera per le imprese artigiane in rosa dal 2013 a oggi spetta a Bolzano (-24%), seguita da Crotone (-23,7%) e da Oristano (-20,3%), mentre nello stesso periodo sono solo quattro le provincie in positivo: Livorno (+2,2%), Ferrara (+1,6%), Ravenna (+1,1%) e Asti (+0,8%). Negli ultimi dodici mesi, invece, spiccano per la ripresa delle attività artigiane con titolare una donna le provincie di Trieste (+2,8%), Grosseto (+2,2%), Ferrara (+2,1%), Bolzano e Isernia (+2%). Ancora male Oristano (-7,7%), Vibo Valentia (-4,3%), Caltanissetta (-4%), Enna (-3,9%) e Belluno (-3,5%).
In Lombardia, che ricordiamo ha perso il 9,2% di ditte artigiane con a capo una donna negli ultimi cinque anni segnando una lieve risalita del +0,6% nel 2018, è Lecco (-18%) ad aver subito la peggior emorragia dal 2013, mentre Pavia (-2,7%) è quella che ha risentito meno delle altre della crisi. Milano (-7,1%) ha resistito sotto la media regionale, non invece Monza e la Brianza (-12,3%). Negli ultimi dodici mesi è Lodi a segnare il miglior andamento (+1,5%), seguita da Monza-Brianza (+1,4%) e da Milano e Sondrio (+1,3%). Ancora segno meno per Mantova (-1,4%), Bergamo (-0,5%) e Lecco (-0,2%).
“Dopo anni bui – commenta il segretario generale dell’Unione Aritgiani, Marco Accornero -, si intravedono segnali di ripresa per l’imprenditoria femminile artigiana, che rimane un importante elemento economico e culturale nel contesto nazionale e locale. In Italia le artigiane alla guida di una azienda sono 216.668, il 16,7% del totale delle piccole imprese. In Lombardia se ne contano ben 38.392, il 17,7% del Paese artigiano in rosa, mentre nell’area metropolitana milanese sono quasi 11mila, il 5% italiano, e a Monza-Brianza 3.116, l’1,4% dell’ Italia. Sono numeri importanti che vogliamo ricordare in occasione della Festa della Donna, ricordando come le figure imprenditoriali femminili nella stragrande maggioranza dei casi sostengono il doppio impegno lavorativo in ditta e in famiglia. Andrebbero omaggiate e sostenute ogni giorno dell’anno”.