La cooperativa UniAbita ha commissionato una ricerca al Politecnico di Milano, attualmente in corso e i cui risultati saranno disponibili dal prossimo mese di gennaio, per la definizione e lo sviluppo di un nuovo modello di edilizia sostenibile. Le linee guida della ricerca sono state presentate il 17 dicembre, nella sala Giunta del Comune di Sesto San Giovanni, durante una conferenza stampa che ha visto la partecipazione di Pierpaolo Forello e Mirca Carletti, rispettivamente Presidente e Direttore di UniAbita, del Sindaco Di Stefano e dell’Assessore Lamiranda. dell’Ing. Claudio Del Pero, Docente del Politecnico di Milano – Dipartimento ABC. UniAbita intende realizzare i nuovi interventi immobiliari applicando questo modello, garantendo un’elevata sostenibilita’ ambientale, economica e sociale, e quindi abitazioni di qualità, benessere dei soci abitanti, rispetto per l’ambiente e un’etica della sostenibilità dello spazio urbano.
Il modello mette “a sistema”, in modo integrato, tre fattori: il fattore ambientale, con un ridotto consumo energetico ed emissioni in ambiente basse/nulle; il fattore economico, con costi di acquisto accessibili e basse spese di gestione; il fattore sociale, per la qualità della vita e la salute degli abitanti e dei cittadini.
Riduzione e razionalizzazione delle lavorazioni in fase di cantiere, elevati standard qualitativi, soluzioni tecnologiche ottimali in funzione dei costi globali, utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e azzeramento delle emissioni, elevata modularità e flessibilità degli spazi, tempistiche certe e costi certi, replicabilità delle linee guida architettonico-compositive in contesti diversi: sono questi gli elementi su cui si organizzerà un modello costruttivo che intende diventare un principio modificativo ed etico per le trasformazioni urbane.
Il progetto pilota verrà sviluppato nell’area Bergamella di Sesto San Giovanni e non a caso: proprio qui infatti UniAbita ha realizzato UniVillage, un importante intervento edificatorio di elevata qualità abitativa, che ha richiesto ben dieci anni di impegno e che ha infine bonificato e riqualificato un’intera area della città, realizzando tanto verde, spazi comuni e servizi per gli abitanti e i cittadini tutti.
“Ciò che abbiamo presentato – ha dichiarato Pierpaolo Forello, Presidente di UniAbita – è la dimostrazione di come la nostra cooperativa sia capace di coniugare una storia e un’esperienza ultracentenaria con la contemporaneità e il futuro, grazie alla ricerca, all’innovazione e alla tecnologia. Il progetto pilota di Bergamella è l’esempio concreto di come UniAbita opera nei territori, cioè trasformando intere aree di città e costruendo non solo abitazioni ma, in senso più ampio, il benessere di chi lì vorrà costruire e vivere la propria vita coniugando economicità, qualità e sostenibilità”.
Gli fa eco Mirca Carletti, che ha spiegato il progetto seguendo la proiezione delle slide: “Non si tratta solo di costruire case, ma di costruire luoghi in cui si intessono relazioni, in un contesto in cui il senso dell’ambiente sia importante, come il parco alla Bergamella. Vedere come l’area sia cambiata in dieci anni è significativo. Il nostro approccio è un mix di tre aspetti: quello impiantistico, quello architettonico e quello del design e il tema della sostenibilità non va inteso solo in senso ambientale, ma anche sociale ed economico”. Dunque alloggi ad un prezzo adeguato, ma dove non venga sacrificata la qualità della vita e la sostenibilità, che passa attraverso la scelta di materiali e il risparmio energetico.
Come ha precisato l’Ing. Del Pero, si tratta di applicare anche all’ambito delle costruzioni, quello che in altri settori dell’industria si fa già da anni ovvero lavorare su modelli, cosa che permette di ottimizzare i processi. Dato fondamentale sarà la flessibilità come ha ricordato l’Assessore Lamiranda: “Le linee guida del nostro PGT semplificheranno le cose per gli operatori, la flessibilità è necessaria per far ripartire la città. La sfida consisterà nel tenere conto di tutti gli aspetti: la sostenibilità degli spazi urbani, il mantenimento dell’aspetto sociale, il tener fede alle aspettative di rigenerazione del territorio”. Anche dal Sindaco Di Stefano parole di lode: “Si sono messi insieme due soggetti che hanno da un lato una decennale esperienza dell’abitare nel Nord Milano (UniAbita) e dall’altra una vasta esperienza in merito alle architetture e allo sviluppo urbano (Politecnico), il tutto in un quartiere difficile perchè borgo storico, quindi sottoposto a vincoli. A Sesto abbiamo 1mln e mezzo di metri quadrati da riqualificare e occorre farlo tenendo conto di alcuni fattori: lo sviluppo delle aree, l’ambiente, la sostenibilità”.