Per la prima volta dalla sua istituzione la Città metropolitana potrà approvare il proprio documento di programmazione finanziaria nel rispetto dei termini di legge. Il Sindaco metropolitano infatti, con proprio decreto, ha approvato lo schema di bilancio di previsione 2019/2021, documento che, nei prossimi giorni, sarà portato all’esame del Consiglio e della Conferenza metropolitana per la definitiva approvazione. La spesa corrente si attesta a circa 350 milioni di euro, la spesa per rimborso prestiti a poco meno di 50 milioni e la spesa per nuovi investimenti a circa 160 milioni. La spesa per il personale non supera il 18% della spesa corrente.
La spesa corrente comprende anche, e ancora, il pesante contributo alla finanza pubblica, ovvero il prelievo dello Stato sui conti della Città metropolitana, contributo che per il corrente esercizio è quantificabile in circa 130 milioni di euro. Tale contributo, insieme alla incompiutezza della riforma legata alla cosiddetta legge Delrio, di fatto ostacola il funzionamento della Città metropolitana. Nonostante gli sforzi profusi, permane un disavanzo corrente strutturale, che viene colmato grazie alla possibilità, offerta dalla legge, di utilizzare i proventi delle alienazioni patrimoniali per la copertura delle quote capitale di ammortamento di mutui e prestiti obbligazionari, in deroga all’utilizzo prioritario per le spese di investimento.
“È ora fondamentale – afferma Arianna Censi, vicesindaca metropolitana – “che il percorso riformatore avviato con la conversione in legge del D.L.91/2018, che ha istituito il tavolo tecnico-politico per la riforma degli enti locali, rimetta al centro il principio secondo cui le funzioni esercitate devono, per tutti gli enti locali, essere coperte da risorse adeguate.Occorre un intervento legislativo che stabilisca per la Città metropolitana l’autonomia finanziaria solennemente affermata dall’art.119 della Costituzione. Per questo è essenziale che si ripensi complessivamente il sistema di finanziamento delle funzioni fondamentali degli enti metropolitani, in modo che sia assicurata la copertura dei servizi da garantire alle comunità amministrate, ai cittadini ed alle imprese.”
“Solo con un sistema di finanziamento adeguato” – Continua Arianna Censi – “le città metropolitane in generale, e la Città metropolitana di Milano in particolare, potranno essere in grado di realizzare quegli interventi incisivi per la competitività del territorio, dall’attrazione di investimenti alla realizzazione di aree produttive, poli tecnologici, alla utilizzazione al meglio dei fondi europei, azioni queste che sono la ragione della loro previsione costituzionale e della loro istituzione. Le città metropolitane devono poter divenire sempre più un motore di programmazione e pianificazione strategica, all’altezza delle migliori esperienze europee, capaci di individuare risorse, tempi, soggetti e modalità attuative dei progetti, con una visione condivisa dello sviluppo, nella convinzione che il rilancio economico del Paese sarà necessariamente trainato dal sistema delle città e delle aree metropolitane.”