15 settembre 2018, nella Biblioteca comunale Manzoni di Pioltello si è tenuto il primo evento pubblico dell’associazIone A.Li.D.A. (Associazione Libere Donne Attive) con la presentazione del libro ” TROPPO AMORE” della filosofa Laura Tappatà e socia di A.Li.D.A. hanno moderato l’evento la dott.ssa Sara Ballis, responsabile della biblioteca e Benedetta Collura Presidente dell’associazione che lo ha organizzato con il patrocinio del Comune di Pioltello. I temi e le riflessioni che pone il libro sono di grande attualità e offrono la triste opportunità di dibattere sulla piaga sociale della violenza.
Come può una donna accettare la violenza fisica e metafisica del proprio partner? La risposta di chi non ha conosciuto il cerchio della violenza che un uomo può tracciare intorno a quella che considera una sua proprietà e che si stringe ogni giorno di più intorno alla vittima, rendendola succube, minandone l’auto stima e la volontà è, spesso, “troppo amore”. Questo il titolo del libro della Filosofa Laura Tappatà, L’autrice ha posto l’accento sulle molte forme di violenza che anticipano e si accompagnano alla violenza fisica contro le donne. Ha analizzato filosoficamente i tempi post-moderni in cui viviamo, ma anche, psicologicamente, i comportamenti femminili e maschili che derivano dalla cultura patriarcale in cui siamo immersi. La violenza psicologica sulle donne è spesso agita con consapevolezza, ma non riconosciuta come tale, neanche dalle vittime, almeno all’inizio. Si pensi agli stereotipi della pubblicità, ai titoli sessisti dei media che rivittimizzano le donne che hanno subito abusi e violenza.
L’interessante confronto, ha disegnato un quadro molto deludente dei nostri tempi, in cui si parla di violenza al femminile per spettacolizzarla ( tv e giornali ), ma nulla o quasi viene fatto per dare alle giovani donne gli strumenti per riconoscere i primi segni in un uomo violento e prevaricatore. Laura Tappatà e Benedetta Collura hanno citato la società liquida di Baumann e la convenzione di Istanbul, e si sono poi soffermate su quella che ritiengono un’ incapacità (e inadempienza ) educativa da parte dei genitori. Hanno osservato che anche la scuola ha delle responsabilità, che non sono quelle familiari, ma deve recuperare anche un ruolo educativo verso gli adulti di domani. È intervenuta dal pubblico Monica Crivelli di Psiche e Soma e socia e membro del consiglio direttivo. di A.Li.D.A. che ha parlato di “amore” da un punto di vista psicologico, analizzandone, attraverso la metafora del “vuoto/pieno”, gli aspetti sani e quelli malati, aprendo una riflessione su un diverso punto di vista. Le organizzatrici e l’autrice sono molto soddisfatte della partecipazione e della riuscita dell’evento dal punto di vista dell’interazione con il pubblico e del valore degli interventi.