Michele Foggetta vince, con 638 voti, le primarie della Coalizione Progressista di Sesto San Giovanni e sarà lui il candidato del Centrosinistra che sfiderà l’attuale sindaco Roberto Di Stefano alle elezioni amministrative del 12 giugno. “Ha vinto la concretezza, il rapporto costante con il territorio ma soprattutto il volto pulito della politica sestese che ha saputo accentrare le preferenze degli elettori del centro-sinistra con una proposta tanto ambiziosa quanto pragmatica” hanno commentato i sostenitori del vincitore.
«Prima che mia è una vittoria della città che ha partecipato in gran numero a questa festa di democrazia che sono state le primarie. È stato un grande lavoro di squadra – commenta il candidato sindaco della Coalizione progressista – ora serve il lavoro di tutti e di tutte per creare la Sesto del futuro”. ‘I 7 passi per la Sesto che vogliamo‘ racchiude le proposte del giovane candidato per realizzare una nuova Sesto San Giovanni.
Una Sesto San Giovanni più ecologica: un nuovo piano green che colleghi le tante piccole aree verdi della città oggi isolate tra loro. Un nuovo approvvigionamento energetico fatto di rinnovabili per gli edifici pubblici, una raccolta che sia davvero differenziata e abbattimento del casello sulla Tangenziale Nord. Per una città più pulita da camminare e da respirare.
Una Sesto San Giovanni più accessibile: una Città in 15 minuti dove le piste ciclabili, ricavate recuperando spazio dalle strade e non dai marciapiedi, colleghino i vari quartieri. Un centro pedonalizzato dopo un percorso costruito perché non danneggi il commercio di vicinato ma lo valorizzi. Interramento della ferrovia che non può continuare a dividere Sesto in due diverse città.
Una Sesto San Giovanni più bella: coloriamo la città con un festival internazionale della street art. Recuperiamo le strutture abbandonate e degradate. Valorizziamo il tanto patrimonio di archeologia industriale, unico in Europa, perché Sesto non diventi una città da attraversare ma da visitare. Trasformiamo Sesto in una Città Museo, il MAIL, che parli di immigrazione e lavoro, i due cardini che hanno reso grande la nostra città.
Una Sesto San Giovanni più sicura: serve aumentare il numero degli agenti di Polizia Locale per regalare alla città la figura del Vigile di quartiere. Rivedere l’illuminazione cittadina soprattutto nei parchi che vanno vissuti e non rinchiusi. Occorre far rivivere i quartieri attraverso iniziative artistiche, presidi e centri aggregativi che diano nuova linfa al tessuto sociale.
Una Sesto San Giovanni per tutte e tutti: apertura di uno sportello antidiscriminazione e istituzione del Disability Manager. Un vero Piano di eliminazione delle barriere architettoniche e vere risposte all’emergenza abitativa. Potenziamento della sanità territoriale e di nidi comunali e Centri Ricreativi Estivi perché nessuno è soprattutto nessuna debba scegliere tra lavoro e famiglia. Riorganizzazione dell’ente perché ai dipendenti sia data davvero l’opportunità di rispondere alle richieste della cittadinanza.
Una Sesto San Giovanni più giovane: canone concordato per ragazzi e ragazze che vogliano rendersi indipendenti. Individuazione di spazi per coworking e piccole botteghe. Istituzione della Consulta dei giovani perché a proporre le politiche giovanili siano proprio loro.
Una Sesto San Giovanni più partecipata: ripristino del vecchio regolamento del Consiglio Comunale. Istituzione delle consulte di quartiere e incontri periodici e aperti tra Giunta e cittadinanza.
Michele Foggetta inizia la sua attività politica a Sesto San Giovanni candidandosi per la prima volta al Consiglio Comunale nel 2007 ed eletto nel 2012 come consigliere del gruppo Federazione della Sinistra. Dal 2017 è segretario della sezione Peppino Impastato del partito Sinistra Italiana a Sesto e dallo scorso anno è responsabile dell’organizzazione per la Città Metropolitana della federazione milanese di SI.
Il suo impiego di educatore professionale, oggi per Aias di Milano Onlus e fino allo scorso anno per Cooperativa Lotta Contro l’Emarginazione, lo ha portato a lavorare negli anni con i giovani, con la disabilità nelle scuole e con la prevenzione delle dipendenze da alcol, sostanze stupefacenti e malattie a trasmissione sessuale. Per un breve periodo ha anche lavorato nell’unità di strada prostituzione (della stessa Cooperativa Lotta Contro l’Emarginazione) che porta un po’ di sostegno, aiuto e conforto ad una delle categorie più emarginate e invisibili della nostra società.
È da sempre molto impegnato anche nel volontariato e, dopo aver fatto parte del CESPI, storica associazione sestese, ha fondato l’associazione Shanti Sahara, onlus che realizza progetti a sostegno della disabilità nei campi profughi saharawi e che dal 2011 ha portato in Italia gruppi di bambine e bambini affetti da malattie croniche o portatori e portatrici di handicap permettendo loro visite specialistiche e interventi medici che altrimenti non sarebbero stati possibili.
Il Comitato per le Primarie ha parlato di “una giornata all’insegna della partecipazione democratica si conclude con la designazione di Michele Foggetta come candidato della coalizione progressista alle prossime elezioni per il Sindaco della Città. Un grande ringraziamento a tutte le cittadine e tutti i cittadini che hanno partecipato con entusiasmo e voglia di cambiamento a queste primarie che si svolte anche per l’impegno profuso dai molti volontari nei seggi elettorali. Un grazie anche ai candidati Alberto Bruno, Marialuigia Pagani (detta Mari) che sicuramente non mancheranno di dare il loro contributo alla coalizione per le elezioni del sindaco previste per il 12 giugno”. Qualche dato: 1657 partecipanti, voti per Foggetta 638, voti per Bruno 611, voti per Mari Pagani 396.
Mentre la coalizione di Centronisitra incassa l’appoggio del Movimento 5 Stelle e mentre Paolo Vino si candida in solitaria, occorre capire quali effetti avrà lo spostamento della coalizione a sinistra con un candidato maggiormente connotato politicamente rispetto al civico Bruno. Avrà effetti positivi, nel senso che riporterà a votare elettori di sinistra delusi negli ultimi anni? O avrà effetti negativi su quei moderati di centrosinistra che faranno fatica a riconoscersi in un esponente di Sinistra Italiana? Certo per il PD battuto alle primarie inizia un periodo di riflessione e analisi non semplice.