Sono 34 i Consiglieri regionali uscenti riconfermati nella XII° legislatura, a fronte di un significativo rinnovamento che vede approdare sui banchi del Pirellone 46 volti nuovi. Tra gli eletti, il più anziano per età è Vittorio Feltri, 80 anni il prossimo mese di giugno, eletto a Milano nelle fila di Fratelli d’Italia e che presiederà la prima seduta della nuova legislatura. Il più giovane è sempre espressione di Fratelli d’Italia: Michele Schiavi, Sindaco di Onore in Valle Seriana (BG), che compirà 24 anni il prossimo 24 febbraio. L’età media degli eletti è di poco superiore ai 48 anni.
Il più votato è il Sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, che conquista 35.761 preferenze nella circoscrizione bresciana del Partito Democratico: per la maggioranza, il recordman di preferenze è il Presidente del Consiglio regionale, Alessandro Fermi che a Como in quota Lega ottiene 13.883 preferenze. Per quanta riguarda la circoscrizione di Milano e Provincia, il più votato è Christian Garavaglia (FDI) che sfiora i 10mila voti. Il “meno votato” è Jacopo Dozio che conquista un seggio al Pirellone nella lista “Lombardia Ideale – Fontana Presidente” nella circoscrizione di Monza e Brianza con soli 93 voti.
Non vengono rieletti nelle fila della Lega ben 14 Consiglieri: Francesco Ghiroldi, Simone Giudici, Curzio Trezzani, Alex Galizzi, Federica Epis, Francesca Ceruti, Monica Mazzoleni, Debora Giovanati, Selene Pravettoni, Andrea Monti, Francesca Brianza, Gigliola Spelzini, Pietro Foroni e Fabrizio Turba (da registrare anche la mancata elezione di Stefano Bruno Galli e Raffaele Cattaneo, assessori uscenti). In Forza Italia restano fuori Giulio Gallera, Fabio Altitonante, Paola Romeo, Claudia Carzeri e Gabriele Barucco. Niente da fare anche per Alan Rizzi passato da Forza Italia alla Lega poche settimane prima del voto. Del Movimento 5 Stelle non fanno ritorno al Pirellone Simone Verni, Gregorio Mammì, Raffaele Erba, Roberto Cenci e Marco Fumagalli. Non eletti nella lista Azione-Italia Viva Gianmarco Senna, Elisabetta Strada e Niccolò Carretta. Mancata rielezione infine per Michele Usuelli nel Patto Civico di Majorino e per Monica Forte nella Lista Moratti Presidente.
Eccetto la lista “Unione Popolare” collegata alla candidata presidente Mara Ghidorzi, tutte le altre 11 liste che hanno preso parte alla competizione elettorale hanno eletto almeno un rappresentante. Poco più di un quarto sono le donne elette (22 su 80): 13 nella fila della maggioranza, 9 in quelle di minoranza. Il Partito Democratico è la lista che ha ottenuto più voti nella circoscrizione di Milano e provincia: a Como e Sondrio ha primeggiato la Lega, in tutte le altre circoscrizioni provinciali Fratelli d’Italia è il primo partito.
Una delle grandi incognite era vedere se la tematica Covid potesse avere delle influenze sul voto: secondo le opposizioni, la “mala gestio” della pandemia da parte della Giunta Fontana sarebbe stata bocciata dagli elettori. Nei risultati, però, non se ne vedono tracce: nelle zone maggiormente colpite dalla prima ondata del Covid e al centro di polemiche furibonde (Codogno, la Val Seriana), la coalizione di Fontana non si distacca dalla media regionale. E anche il risultato di Gallera – che supera ampiamente i 5000 voti – sta a significare che il Coronavirus è rimasto fuori dai seggi elettorali.
Proprio legato alla pandemia, il flop del virologo Pregliasco, arrivato solo quinto nella lista civica a sostegno di Majoino, Patto Civico. Forse l’era dei virologi e della narrazione della pandemia, almeno in Lombardia, è davvero finita.
Venendo ai partiti, Fratelli d’Italia è il primo partito della coalizione anche nella circoscrizione di Milano e Città metropolitana milanese. Dietro al recordman Christian Garavaglia, entrano come da pronostico gli ex FI Alparone e Bestetti, il capogruppo uscente Franco Lucente, Vittorio Feltri, Chiara Valcepina, l’ex centrista Matteo Forte e Maira Cacucci, assessora a Rozzano. Deludono Enrico Marcora, ex consigliere comunale e regionale e Silvia Maullu, figlia del deputato Stefano. Molto in basso il direttore d’orchestra Alberto Veronesi, figlio dell’oncologo Umberto, Laura Molteni (ex deputata della Lega) e il filosofo Stefano Zecchi.
La Lega, a Milano e Città metropolitana, è lontana dai 6 consiglieri eletti nel 2018. Ora ne avrà 2, Silvia Scurati e Riccardo Pase. Solo quinta Deborah Giovanati, su cui l’entourage di Salvini puntava parecchio, e soltanto sesto Alan Rizzi, assessore uscente alla casa, neo acquisto da Forza Italia). Deludono, a metà classifica, l’uscente Simone Giudici e l’assessore alla cultura Stefano Bruno Galli.
E veniamo a Forza Italia, più che dimezzata rispetto al 2018. Entra solo un consigliere a Milano: il capogruppo uscente Gianluca Comazzi. Fuori Gallera e Altitonante. Simona Tironi a Brescia va alla grande con 8mila preferenze personali. Bene anche il chirurgo Ruggero Invernizzi a Pavia.
Nella lista Fontana Presidente (5 consiglieri totali) è un ‘trionfo’ del presidente dell’ordine degli avvocati, Carmelo Ferraro, che sarà l’unico eletto a Milano. Non brillante l’ex sindaca di Magenta Chiara Calati, meno di 500 preferenze, così come Luca Degani, avvocato e presidente autosospeso dell’Uneba, che raccoglie le Rsa. Per Noi Moderati, infine, l’eletto milanese (e unico in Lombardia), con quasi 900 preferenze, è Vittorio Sgarbi. Nulla da fare per l’Assessore uscente all’Ambiente, Raffaele Cattaneo.
Sponda Centrosinistra. Il Partito democratico, che ha aumentato a Milano e Città metropolitana la sua percentuale dal 20 a quasi il 25% in cinque anni, dovrebbe eleggere qui 6 consiglieri sui 17 totali. Paolo Romano, leader dei giovani del Pd lombardo, sfiora 9mila preferenze ed entra al Pirellone insieme agli uscenti Carlo Borghetti e Pietro Bussolati. Quarto, con un ottimo risultato personale, Simone Negri, sindaco di Cesano Boscone. Quinta è Carmela Rozza, uscente come Paola Bocci, sesta. Restano fuori Eugenio Comincini, senatore nell’ultima legislatura; l’assessore del Municipio 1 Lorenzo Pacini; la sindaca di Settimo Milanese, Sara Santagostino; la Consigliera a Palazzo Marino, Diana De Marchi; l’ex consigliere di Palazzo Marino, David Gentili, noto per il suo impegno contro le mafie; Rosa Palone, vicesindaca di Buccinasco. La lista civica di Majorino premia Michela Palestra, sindaca di Arese e vicesindaca metropolitana, che viaggia sulle 4mila preferenze personali. Poco distante Luca Paladini, leader dei Sentinelli. Restano fuori Michele Usuelli (consigliere uscente di +Europa/Radicali) e Fabrizio Pregliasco (soltanto quinto). Il Movimento 5 Stelle uscirà ridimensionato dalla tornata elettorale. Aveva il 17% dei voti nel 2018, scesi ora al 4%, che significano 3 consiglieri regionali di cui due a Milano e Città metropolitana, dove sarà rieletto Nicola Di Marco. Seconda eletta la giornalista e avvocata Paola Pizzighini. L’Alleanza Verdi-Sinistra avrà un solo consigliere al Pirellone ed è eletto a Milano: è Onorio Rosati, che nel 2018 era candidato presidente di Liberi e Uguali e non entrò in consiglio.
Terzo Polo – Quattro in totale i consiglieri per la Lista Moratti Presidente: uno arriva da Milano e Città metropolitana, ed è il consigliere uscente Manfredi Palmeri. Non ce la fa, quindi, Marco Tizzoni, in passato consigliere della Lista Maroni. A metà classifica Davide Boni, ex leghista uscito da anni dal Carroccio in polemica con la linea di Salvini. Un eletto (a Milano e Città metropolitana), su tre totali, per Azione-Italia Viva: Lisa Noja, ex deputata e ora consigliera comunale a Milano. La spunta sul 29enne ingegnere Filippo Campiotti e sul consigliere milanese di Azione Carmine Pacente. Deludenti i Consiglieri Regionali uscenti: solo quarta Elisabetta Strada, addirittura sesto Gianmarco Senna, proveniente dalla Lega.
Il confronto con il 2018 – Fratelli d’Italia è il primo partito in Lombardia. Alle regionali dello scorso 12/13 febbraio ha ottenuto il 25,1% dei consensi con una crescita di oltre 21 punti rispetto al 2018 quando era sotto il 4%. Fratelli d’Italia, in un contesto di generale astensione, riesce ad aumentare anche il consenso in termini di voti assoluti, passando da 190.838 a 725.402 con una crescita di oltre mezzo milione di elettori. Il secondo partito è il PD con il 21,8%. I dem crescono di due punti e mezzo (erano al 19,2% cinque anni fa) con però 379.786 elettori in meno (da 1.008.560 voti nel 2018 a 628.774). La Lega perde tredici punti (da 29,6% a 16,5%) e passa da 1.553.798 elettori a 476.175. Dimezza i propri consensi Forza Italia che ottiene il 7,2% (aveva il 14,3% nel 2018) e 208.420 voti contro i 750.739 delle ultime regionali. Lombardia Ideale – Fontana Presidente è l’unica lista, insieme a Fratelli d’Italia, che aumenta i consensi: guadagna poco meno di 100mila nuovi elettori, passando da 76.6410 voti a 177.387. Perde, invece, quattordici punti il Movimento 5 Stelle che resta sotto il 4% (era al 17,8% nel 2018). Gli elettori lombardi dei 5 Stelle sono 113.229, 820mila in meno rispetto a cinque anni fa quando sfiorarono il milione (933.382). Noi Moderati – Rinascimento è rimasto stabile, ma ha tuttavia ridotto del 50% i propri voti passando da 66.381 voti a 33.711.
I partiti provincia per provincia – Fratelli d’Italia è il primo partito in nove province (Bergamo, Brescia, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Monza Brianza, Pavia e Varese) su dodici con percentuali che vanno dal 29% di Mantova al 23,2% di Lecco. La Lega batte gli alleati in due province, a Como con il 24,1% e a Sondrio con il 28,6%, mentre il PD è primo a Milano con il 24,9%. Forza Italia supera il 10% solo a Brescia (10,3%) e si avvicina a Pavia (9,3%), il Movimento 5 Stelle ottiene il suo miglior risultato a Milano dove sfiora il 5%, Lombardia Ideale – Fontana Presidente è sopra al 9% in tre province (Cremona, Sondrio e Varese) ed arriva all’8,5 % a Lodi. La lista Letizia Moratti Presidente è oltre il 6% solo in due province, Milano e Sondrio, mentre Azione – Italia Viva registra la sua migliore performance a Lecco con il 5%. Il Patto Civico, la lista di supporto a Piefrancesco Majorino, va sopra al 6% a Milano e sopra il 5% a Monza Brianza.
La nuova suddivisione dei Seggi – Questi numeri si traducono in seggi in Consiglio regionale. Fratelli d’Italia ne conquista 22, 19 in più rispetto alla precedente legislatura. Due seggi in più per il PD che con 17 sarà il secondo gruppo dell’Assemblea lombarda (erano 15 nel 2018). Il terzo partito in doppia cifra è la Lega con 14 seggi (ne aveva 28). Forza Italia ne conquista 6 (8 in meno rispetto ai 14 del 2008), mentre la lista Lombardia Ideale – Fontana Presidente ne ottiene 4 in più passando da 1 a 5. Il Movimento 5 Stelle perde dieci seggi scendendo da 13 a 3, mentre resta stabile Noi Moderati – Rinascimento con 1 seggio. Entrano per la prima volta in Consiglio Regionale la lista Letizia Moratti Presidente (4 seggi), Azione – Italia Viva (3 seggi), Patto Civico – Majorino Presidente (2 seggi) e Alleanza Verdi e Sinistra (1 seggio).