Cresce il numero di donne lavoratrici soddisfatte della propria occupazione in Lombardia. Nell’ultimo anno, infatti, la regione locomotiva del Paese ha visto salire di due punti – e attestarsi al 51,4% – la quota di donne che si dicono appagate dalla propria situazione professionale, considerando guadagno, opportunità di carriera, numero di ore lavorate, stabilità del posto, distanza casa-lavoro, interesse per il lavoro. C’è da sottolineare che il valore resta inferiore alla quota rilevata per i colleghi uomini (55,8%) e che si rileva una correlazione significativa tra donne soddisfatte del proprio lavoro e presenza di servizi di supporto alla conciliazione.
“Il tasso di donne soddisfatte si alza tanto più cresce, da una parte l’offerta dei servizi e d’altro canto la capacità economica della famiglia di far fronte ai costi annessi agli stessi; per questo salari e servizi devono essere visti come due facce della stessa medaglia. Tra le lavoratrici più soddisfatte troviamo le imprenditrici che riescono a vivere in un miglior equilibrio tra impegni professionali e vita privata” dichiara il Presidente di Confartigianato Lombardia, Eugenio Massetti.
“È una questione di flessibilità che permette il tempo della cura, non solo ai propri figli, ma anche ai genitori e a se stesse – spiega la Presidente del Movimento Donne Impresa di Confartigianato Lombardia, Anna Maria Piccione -. Questo è un aspetto sul quale le giovani generazioni sono molto sensibili, dando un valore molto alto alla qualità della propria vita tout court, con un tempo da dedicare alla propria crescita, allo svago, alla cura, alle relazioni. L’appagamento delle donne che fanno impresa contiene in sé tutti questi elementi, una certa flessibilità e la soddisfazione per i contenuti e le modalità del proprio impegno professionale. Infatti, sono oltre l’83% le imprenditrici e lavoratrici autonome che si professano soddisfatte, più degli uomini. La Lombardia, peraltro, detiene il primato tra le regioni europee per numero di imprenditrici”.
Come emerso nella recente Convention nazionale del Movimento Donne Impresa Confartigianato, tra il 2021 e il 2023, in Italia, il tasso di occupazione delle donne è aumentato di 2,4 punti percentuali e sono cresciute del 4,8% le occupate indipendenti. L’Italia è al primo posto in Europa per numero di imprenditrici e lavoratrici indipendenti, 1.610.000, ma ultima nella classifica Ue per tasso di occupazione femminile: 53,4% contro la media del 66,1%. E spicca in Europa per un altro record negativo: il maggior numero di giovani donne tra 25-34 anni, 938mila, che non si offrono sul mercato del lavoro.
Si soffre la bassa spesa pubblica per sostenere famiglie e giovani: siamo al 22° posto in Europa con appena l’1,4% di risorse dedicate a questo obiettivo. In pratica, a fronte di 12 euro per sanità e pensioni destinati ad anziani, soltanto 1 euro va alle famiglie e ai giovani; infatti, ci sono oltre 20 punti di differenza tra le lavoratrici madri e lavoratrici senza figli.