L’Assessorato alle Politiche Sociali, in capo al Sindaco Angelo Rocchi, ha adottato le Linee Guida per l’assegnazione del Fondo per la non autosufficienza – Misura B2. I contributi sono destinati a persone con disabilità grave o comunque in condizione di non autosufficienza residenti nel Comune di Cologno Monzese e che vivono in casa. I soggetti destinatari devono essere in possesso di invalidità al 100% unitamente al godimento dell’indennità di accompagnamento o essere in alternativa in condizione di gravità (ai sensi dell’art.3, comma 3 della L. 104/1992), e possedere un ISEE ordinario non superiore a € 20.000,00. I contributi (buono sociale mensile) saranno erogati per l’assistenza al domicilio da parte del Caregiver Familiare, da parte di un Assistente Familiare regolarmente assunto o a persone che intendono realizzare il proprio progetto di vita indipendente con l’aiuto di un assistente personale, autonomamente scelto e con regolare contratto.
L’entità del contributo potrà variare da un minimo di € 200 ad un massimo di € 400 al mese per chi è assistito da un caregiver familiare, e da un minimo di € 500 ad un massimo di € 700 al mese per chi è assistito da un assistente familiare regolarmente assunto a tempo pieno (54 ore settimanali). Nel caso le domande superino le disponibilità assegnate sarà stilata una lista di attesa. Le domande di concessione del contributo potranno essere presentate dal 4 maggio al 06 giugno di quest’anno da parte dello stesso destinatario del contributo, da un suo familiare o Amministratore di Sostegno all’assistente sociale del Comune di Cologno Monzese, previo appuntamento da richiedere telefonando al numero 02 25308532 o inviando una e_mail all’indirizzo: servizi sociali@comune.colognomonzese.mi.it. Maggiori dettagli o informazioni possono essere richiesti ai punti di contatto sopra indicati. “Le risorse assegnate da Regione Lombardia ammontano a circa 129 mila euro e ci permettono di intervenire a sostegno e a supporto dei soggetti più fragili e delle loro famiglie, commenta il Sindaco Angelo Rocchi, garantendo la permanenza degli assistiti nel proprio domicilio nel contesto in cui si è svolta la loro vita.”
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