In occasione della giornata internazionale di lotta contra la violenza sulle donne, l’Amministrazione Comunale di Vimodrone, attraverso l’Assessorato alle Pari Opportunità, ha predisposto una serie di iniziative con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza a una tematica purtroppo tristemente ancora molto attuale. In Italia, infatti, una donna ogni tre giorni, in media, perde la vita a causa della sua condizione biologica. Femminicidi, che avvengono spesso nell’ombra e nel silenzio silenzio, che faticano ad emergere per fatica, paura e vergogna, e maturano nella maggior parte dei casi nel contesto delle mura domestiche a causa di partner violenti o relazioni finite male. I dati Istat indicano che il 31,5% delle donne ha subito nella propria vita una qualsiasi forma di violenza, fisica, psicologica o verbale, e ancora troppi sono di gli episodi di violenza assistita, che verosimilmente nella metà dei casi, genereranno altra violenza.
«Una vera emergenza sociale –ha dichiarato l’Assessore alle Pari Opportunità di Vimodrone Rosa Beninati – che deve essere una priorità non più differibile e che dobbiamo contrastare in maniera sempre più efficace, se non vogliamo continuare a vedere i dati dei femminicidi in crescita e rassegnarci all’idea di un futuro che non potrà essere migliore del presente». In questo contesto a partire da lunedì 21 novembre fino a sabato 25, l’Assessorato alle Pari Opportunità, ha predisposto, attraverso l’Ufficio Comunicazione, una campagna di comunicazione istituzionale e di sensibilizzazione, in cui i principali protagonisti saranno i volti delle Istituzioni, degli Amministratori, delle Associazioni, delle personalità vimodronesi del mondo dello Sport, dell’arte, della Cultura e dello Spettacolo. ”Diamo un volto e un nome alla violenza sulle donne”, questo il nome scelto per la campagna di comunicazione, vuole essere una testimonianza e un incoraggiamento a far emergere gli episodi di violenza, un invito a riconoscerne prematuramente i segni, limitando di fatto l’escalation che potrebbe concludersi in tragedia, rivolgendosi al numero nazionale 1522 per qualsiasi richiesta di intervento di aiuto e supporto. A conclusione della campagna di comunicazione un video con la partecipazione di testimonial vimodronesi e del cantautore Alessandro Bosco.
«Solo un piccolo uomo usa violenza per sentirsi grande – ha dichiarato il Sindaco Dario Veneroni nel
dare il via alla campagna social -. Iniziative come questa, per quanto estremamente importanti, ci indicano che il lavoro da è ancora purtroppo molto lungo e richiede l’impegno significativo di tutta la comunità. Un messaggio che vorrei arrivasse soprattutto alla popolazione maschile. Come Amministrazione Comunale siamo pronti a mettere in campo qualsiasi azione e strumento possibile per affrontare questa tematica. In quest’ottica la recente apertura del Centro di Mediazione dei conflitti, come ulteriore presidio di ascolto e prevenzione, il sostegno alla rete antiviolenza V.I.O.L.A. e l’importante lavoro che quotidianamente svolgono i nostri servizi sociali al fianco delle donne vittime di violenza».
A sottolineare ulteriormente la testimonianza dell’Amministrazione Comunale, il 25 novembre alle ore 11.30 in via Cesare Battisti, 54, alla presenza delle autorità cittadine, sarà inaugurata una panchina
rossa come simbolo della lotta alla violenza sulle donne, la seconda in città dopo quella presente
al Parco Martesana, mentre Sabato 26 novembre alle ore 15.30, presso la sala consigliare del Comune
di Vimodrone è prevista la proiezione di un cortometraggio della regista Gaia Pulliero, in collaborazione con il Cineforum Vimodrone, dal titolo “La donna svelata“. A seguire una conferenza a cura della giornalista e criminologa Cristina Brondoni “Uscire dalla violenza, come riconoscerla e come difendersi”.
«Le campagne di comunicazione e i simboli, come la panchina rossa o le scarpe rosse – ha concluso
l’Assessore alle Pari Opportunità Rosa Beninati – sono azioni importanti per sensibilizzare e tenere sempre alta l’attenzione sul tema, ma sono solo una piccola parte dell’impegno. Un’incidenza così alta del fenomeno, in Italia, indica che dobbiamo essere tutti coinvolti e che potenzialmente tutti conosciamo delle donne in difficoltà. Dobbiamo dunque sviluppare sensibilità e attenzione e renderci disponibili a dare un supporto concreto, a suggerire di rivolgersi alle Forze dell’Ordine, al 1522, ai centri
anti violenza. Non dobbiamo correre il rischio di rassegnarci a sentire quotidianamente nei telegiornali notizie di violenze ed accettarle come un dato incontrovertibile. È un’emergenza, una barbarie e va contrastata con tutta la determinazione possibile, ad ogni livello e ognuno per la propria responsabilità e capacità”.