Fanno paura i dati pubblicati di recente su quanti morti di tumore produrrà il calo verticale degli screening nell’ultimo anno: se a questo aggiungiamo la prevenzione saltata anche per altre patologie pericolose (come malattia cardiovascolari e diabete), ci rendiamo conto della gravità del fenomeno.
Tutto questo non è colpa dei malati che hanno avuto paura di andare negli ospedali: bisogna smetterla di
colpevolizzare i singoli come è successo a settembre quando il virus è tornato. Il clima vigliacco l’hanno creato i media in combutta con i virologi da prime time. E’ come il circolo vizioso tra media e procure durante le inchieste giudiziarie: “Se appoggio il pm, avrò in anteprima le notizie da pubblicare e quindi venderò più
copie”.
Solo che qui è in gioco la salute fisica e mentale di milioni di Italiani (tra questi molti adolescenti e giovani che dovranno fare i conti per anni con ansia e paure). “Se intervisto il virologo che la spara grossa e che crea più ansia, vendo più copie, avrò più click”: di questa logica criminale che ci paralizza, che ci inietta la paura di vivere e il senso di colpa se osiamo frequentare gli amici o andare al ristorante, chi pagherà il conto? Di certo, non i virologi che nel frattempo avranno pubblicato i loro bestseller e che con i proventi si saranno ritirati a Capalbio.