Da Lunedì 11 gennaio il Centro di Aggregazione Giovanile “Geko”, ha ufficialmente spostato la sua sede dalla Piazzetta del Mulino a via Carabinieri Caduti, all’interno del nuovo Centro Polifunzionale cittadino. Dopo la firma del collaudo della struttura, avvenuta in data 3 dicembre, sono i giovani i primi a prenderne possesso, così come da progetto, sottolineando ancora una volta, l’attenzione e l’impegno dell’Amministrazione Comunale nei confronti delle generazioni future.
La nuova sede del CAG è frutto di una progettazione condivisa tra i giovani e un team di professionisti che ha lavorato nel tempo interfacciandosi con i ragazzi di diverse età per riuscire a coglierne in pieno desideri e necessità. Saranno proprio gli stessi giovani a personalizzare i rinnovati spazi interni con colori e decorazioni al fine di caratterizzare gli ambienti secondo i gusti di chi lo occupa e sviluppare così un maggiore senso di appartenenza al nuovo CAG.
Uno spazio di 170 mq, arredato, moderno e totalmente rinnovato che garantirà ai giovani una più ampia metratura interna e la possibilità di differenziare maggiormente le attività grazie ad aule dedicate e polifunzionali. Il servizio comunale potrà contare anche sull’enorme potenziale di tutta l’area esterna e la struttura polivalente culturale e sportiva. I giovani busseresi dagli 11 ai 21 anni avranno inizialmente a disposizione tutti i pomeriggi dal lunedì al sabato un ampio salone al pian terreno dedicato alla socializzazione e corredato dagli immancabili biliardino e ping pong, oltre a un ufficio o sala computer, e in via sperimentale
potranno utilizzare gli spazi al piano superiore dove sono collocate due sale riunioni o sale studio e un’area multimediale.
Ad accedere al nuovo spazio di via Carabinieri Caduti saranno i giovani suddivisi in piccoli gruppi, (per garantire le principali norme di sicurezza e distanziamento) e per fasce d’età secondo il seguente calendario: Lunedì, Mercoledì e Venerdì i ragazzi a partire dai 14 anni; Martedì le classi delle scuole medie 1^ e 2^; Giovedì le classi delle scuole medie 3^. La nuova sede ospiterà anche il “tavolo per il protagonismo giovanile – Giovani Bussero”, per le riunioni settimanale dei ragazzi, che saranno svolte per lo più in orari serali. «Un solido e importante punto di riferimento per tutti busseresi, che da oltre 20 anni ha accompagnato e sostenuto i giovani nel loro percorso di crescita, riuscendo allo stesso tempo ad interfacciarsi con tutte le realtà del territorio, dalla scuola alle associazioni fino alle stesse famiglie – ha dichiarato il Sindaco Curzio Rusnati – a testimonianza che approcciarsi alle politiche giovanili, significa necessariamente pensare ai nostri ragazzi come parte integrante della nostra comunità, come cittadini a pieno titolo».
Il servizio rivolto ai giovani, infatti è rimasto aperto anche durante la seconda parte dell’emergenza sanitaria. I giovani dagli 11 ai 21 anni hanno potuto così mantenere un contatto con gli educatori in un momento così delicato e continuare a frequentare nel rispetto delle normative anti-covid, un luogo di socializzazione di cui sarebbero stati altrimenti privi. «Ci è sembrato bello ed estremamente significativo che i primi a prendere possesso del nuovo Centro Polifunzionale, che dev’essere il futuro del paese, fossero proprio i giovani, che sono il futuro del paese – ha detto Thomas Livraghi, consigliere delegato alle Politiche Giovanili -. Visto il senso di profondo smarrimento che i nostri giovani subiscono ormai da mesi a causa della chiusura della scuola e la mancanza di opportunità e luoghi per la socializzazione, ci è sembrato fondamentale agire quanto prima per riuscire a consegnare ai giovani uno spazio tutto loro per potersi incontrare in totale sicurezza e avere un confronto con i propri coetanei e con gli educatori. Non è proprio l’inaugurazione che avevamo immaginato quella dovremo necessariamente rimandarla a tempi migliori, ma siamo estremamente soddisfatti per aver finalmente consegnato ai nostri giovani lo spazio che meritano e che aspettano da tanto tempo e per averlo fatto proprio in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo».