domenica, Novembre 24, 2024

Le imprese lombarde godono di uno stato di salute sempre migliore e i casi di default diminuiscono. A fotografarlo è il quadro che emerge dalla nuova edizione dell’Osservatorio Credito e rischio delle imprese – La Lombardia a confronto con Emilia Romagna, Veneto e Piemonte, redatto da Assolombarda e Cerved e relativo al secondo trimestre 2017. Ne emerge che nel periodo in questione le imprese lombarde hanno proseguito il proprio percorso di rafforzamento e consolidamento: il tessuto produttivo sopravvissuto alla crisi è più solido rispetto all’anno precedente, con un maggior numero di imprese che mostrano un profilo di rischio più robusto. Un trend che viene confermato da un dato ancora più recente: secondo il Cerved Group Score, a settembre 2017 il 61,2% delle imprese lombarde presenta un grado di rischio di default molto basso (area sicurezza) o comunque contenuto (area solvibilità). Una percentuale in ulteriore aumento rispetto al 59,8% di settembre 2016. La Lombardia, inoltre, si contraddistingue per la percentuale maggiore di upgrade (imprese che hanno migliorato la propria classe di rischio) pari al 29,1% e la più bassa percentuale di downgrade (imprese che invece hanno peggiorato la propria classe di rischio) pari al 25,7%.

A livello settoriale, l’industria risulta essere il settore con una percentuale più alta di imprese in sicurezza mentre le costruzioni sono il settore con più imprese a rischio. “La prima parte dell’anno ha visto la conferma e il consolidamento delle tendenze in atto, come la contrazione dei fallimenti, quella delle sofferenze e il rafforzamento dei profili di rischio delle imprese – commenta Marco Nespolo, Amministratore Delegato di Cerved – Oggi la Lombardia è la regione con il tessuto imprenditoriale più solido”.

I segnali positivi sono tanti e incoraggianti. Si continua a registrare un ulteriore calo nel numero delle procedure fallimentari (1.327 nel primo semestre 2017, -13,4% rispetto allo stesso periodo del 2016) e nella riduzione sia dello stock delle sofferenze, sia del flusso delle nuove sofferenze. Le sofferenze lorde delle imprese lombarde non soltanto registrano un sensibile calo rispetto al primo trimestre dell’anno (-5,4%) attestandosi a 31,6 miliardi di euro. In termini di flusso, il tasso di ingresso in sofferenza in Lombardia è anch’esso in calo: 2,7% rispetto al 3,0% del secondo trimestre 2016 e al 2,8% del primo trimestre 2017. A livello territoriale, solo il Piemonte presenta un tasso più basso (2,1% dei finanziamenti).

Dati alla mano, nonostante nel secondo trimestre del 2017 l’andamento dei prestiti alle imprese lombarde si confermi stabile (230,2 miliardi di euro), se rapportato allo stesso periodo dell’anno precedente mostra una contrazione del -2,1%, con la positiva eccezione del settore industria (+0,5%), che conferma l’inversione di tendenza già registrata nel trimestre precedente. Si sofferma su quest’ultima performance Renato Carli, Presidente Gruppo Tecnico Credito e Finanza di Assolombarda e delegato al Tavolo Banche: “Se guardiamo solo all’industria, la Lombardia risulta l’unica regione con segno positivo in termini di prestiti – sottolinea – D’altro canto il credito resta ancora uno dei nodi su cui lavorare, oltre al fatto di rendere i canali paralleli al sistema bancario sempre più attraenti, semplici e fruibili dalle imprese che, in uno scenario in continua evoluzione, dovranno orientare le proprie scelte di finanziamento anche verso strumenti e operatori non bancari”. Settore industriale a parte, restano ancora in territorio negativo sia i servizi (-0,9%), dopo il sensibile incremento del primo trimestre, sia le costruzioni (-10,9%) che registrano il calo più deciso degli ultimi anni.

 

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