A fine 2018 sono stati aperti in Lombardia quasi 2.500 fallimenti, in calo rispetto al 2017 (-1,3%) ma in misura inferiore rispetto agli anni precedenti. Con riferimento ai principali settori economici, si evidenzia una diminuzione del -2,5% nell’industria, mentre nei servizi e nelle costruzioni i fallimenti sono in aumento (+0,9% e +7,7% rispettivamente). Anche nelle altre regioni esaminate prosegue la contrazione dei fallimenti, anche se a ritmi differenziati: in Emilia-Romagna e Veneto la riduzione è a due cifre (-18,5% e -13,0% rispettivamente), mentre in Piemonte il calo è più limitato (-2,6%). Guardando ai settori, da segnalare che l’aumento più considerevole si è registrato nelle costruzioni in Lombardia (+7,7%), mentre le riduzioni più forti (in misura superiore al -20%) si sono verificate nei servizi in Emilia-Romagna (-23,1%) e nelle costruzioni in Veneto (-22,5%).
Le liquidazioni volontarie tornano a crescere (+7,2%) nel 2018, per un totale di 15,7 mila procedure. I tempi di pagamento delle imprese lombarde scendono nuovamente nel 2018 (72,2 giorni) dopo l’aumento nel 2017 (72,9). Il calo dei giorni di liquidazioni delle fatture è dovuto a una riduzione sia dei tempi medi di ritardo (da 13,1 a 12,8) sia del periodo concordato al momento della fatturazione (da 59,7 del 2017 a 59,4 del 2018). Il confronto regionale evidenzia tempi di pagamento più rapidi in Veneto (67,4 giorni) e più lenti in Emilia Romagna (73,8) e Piemonte (75,5, con una media dei ritardi che sfiora i 15 giorni).
A livello settoriale, i comparti industriale e terziario in Lombardia si mantengono in linea con i dati del 2017. I tempi di liquidazione delle fatture nelle costruzioni (86 giorni) sono invece in aumento di quasi un giorno, a causa dell’allungamento dei tempi concordati (al contrario, la componente riferita ai giorni di ritardo medi è in leggera diminuzione). Sotto l’aspetto dimensionale, in Lombardia nel 2018 si osserva un incremento dei tempi di pagamento per micro (da 59,2 a 60,9 giorni) e piccole imprese (da 66,8 a 67,7) e un calo per medie (da 72,1 a 71,1) e grandi imprese (da 84,2 a 81,8). In particolare, per la componente riferita ai giorni di ritardo medi, le imprese più piccole evidenziano un aumento (micro da 10,7 a 11,3, piccole da 9,4 a 9,9 giorni), mentre le imprese più grandi registrano una diminuzione (medie da 11,1 a 10,1, grandi da 16,9 a 15,9).
L’incidenza dei gravi ritardi in Lombardia sia attesta sotto il 5% (4,7%), così come in Emilia Romagna (4,8%) e in Veneto (4,5%). In Piemonte, invece, i ritardi sono tornati a crescere nell’ultimo anno (6,1%). Secondo il Cerved Group Score, a dicembre 2018 il 62,3% delle imprese lombarde presenta un grado di default molto basso o contenuto, in aumento rispetto alla quota di dicembre 2017 (61,6%). Emilia-Romagna (57,7%) e Veneto (61,3%) evidenziano percentuali inferiori, mentre il Piemonte sfiora il 65% (64,6%). Contestualmente in Lombardia le imprese che rientrano nell’area di rischio sono pari al 13,5%, mentre in Piemonte sono l’11,8% (la percentuale più bassa tra le regioni esaminate). Il numero di upgrade (imprese che hanno migliorato la propria classe CGS nel corso degli ultimi dodici mesi) supera quello di downgrade in Lombardia (+2,2 p.p.), in Piemonte (+10,2 p.p.) e in Veneto (+0,7 p.p.), mentre in Emilia-Romagna (-0,5 p.p.) i downgrade superano gli upgrade.