Per l’ottavo anno consecutivo, lo scorso 5 gennaio, alcune mamme sestesi si sono trasformate in simpatiche Befane e hanno consegnato la “Calza della Befana” ai piccoli pazienti della Unità Operativa di OncoEmatologia Pediatrica dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma. Ognuno dei 72 bambini ricoverati presso i reparti di Ematologia, Oncologia e Trapianti, ha ricevuto una spiritosa calza, abilmente confezionata a mano dalle mamme, ed un divertente gioco. E’ stata una speciale e vivace giornata per tutti i bambini ricoverati, perché oltre a noi mamme sestesi, altri gruppi con il dono della calza hanno testimoniato vicinanza verso chi sta attraversando momenti di grande difficoltà; tra i tanti, anche una comitiva di ragazzi tra i 16 e 17 anni, probabilmente amici di una ragazzina in cura, che hanno voluto regalare un momento di gioioso svago ai bambini dimostrando a noi adulti di essere capaci di grandi gesti di amore.
“Penso che una persona non sia mai pronta per affrontare questo tipo di situazione ma dopo così tanti anni ho sentito che era giunto anche per me il momento di tirare fuori coraggio e conoscere da vicino una realtà che esiste e che generalmente teniamo fuori dalle nostre vite perché la sofferenza ci fa paura… quest’ anno ho trovato la forza di accompagnare alcune vecchie Befane a Roma” racconta Barbara, una delle nostre “befane”. “E’ stata una giornata emotivamente molto impegnativa che mi ha riempito il cuore di emozioni contrastanti: tristezza nel vedere così tanti bambini combattere la battaglia più difficile della loro vita, ma anche gioia nel vedere i loro occhi illuminarsi alla consegna della calza e del gioco. Avevo paura ad aprire la porta di quelle camere ma grazie alle vecchie Befane ho trovato la forza di varcare quella soglia e dall’ altra parte ho trovato bambini sorridenti, che nonostante la malattia stavano fortunatamente bene, e genitori grati per il pensiero a loro rivolto. Ho visto intorno a bambini e genitori un intero staff di persone speciali che con il loro lavoro ed i lori sorrisi allietano il tempo delle cure in ospedale e che, sempre molto accoglienti, non ci hanno mai fatto pesare l’inevitabile intralcio al loro lavoro – prosegue Barbara -. Ho conosciuto persone straordinarie come il Prof Locatelli con il quale ci siamo dati appuntamento per il prossimo 5 gennaio, Matteo che ci ha accolte al nostro arrivo in ospedale, Luigi e Margherita che hanno fondato l’Associazione Davide Ciavattini e da 25 anni si impegnano per alleviare i disaggi logistici delle famiglie che si devono spostare per assicurare ai propri figli i migliori percorsi di cura. Nella casa di Davide ho percepito gioia, solidarietà e aiuto reciproco tra persone che vivono il dramma della malattia del proprio figlio. Sono felice di essere stata Befana per un giorno”, conclude Barbara.
Abbiamo voluto riportare integralmente la testimonianza diretta di una delle nostre mamme per fare comprendere meglio le emozioni che questa esperienza regala a chi decide di viverla e di condividerla con noi. Anche quest’anno la realizzazione del progetto è stata resa possibile grazie al sostegno di numerosi amici che hanno dato con entusiasmo il loro contributo, consentendo, inoltre, di effettuare una donazione di 900 euro a favore dell’Associazione “Davide Ciavattini” onlus che opera e sostiene i reparti di Oncoematologia Pediatrica del Bambin Gesù di Roma.
“Rivolgiamo, quindi, un sentito ringraziamento a tutto lo staff del Caffè degli Artisti cdi Sessto San Giovanni he ha ospitato l’ormai consueta cena benefica, esclusivamente al femminile, consentendo a più di 60 donne di ritrovarsi per una piacevole serata in compagnia allietata da un momento shopping offerto da Barbara di BAX. Grazie anche all’Azienda Luigi Zaini SpA, a Italo Treno, che ci riserva prezzi vantaggiosi per il viaggio a Roma, ai colleghi del DVSA della ATS Milano Città Metropolitana; grazie a Serena per tutti i giochi offerti e alle Befane 2019 Simona, Barbara M., Tonia e Barbara R. Ma il grazie più grande va ai genitori dei bambini e dei ragazzi ricoverati che ci hanno accolto con dolcezza e simpatia, celando per un breve attimo il loro grande dolore con un sorriso profondo e coinvolgente che ci esorta a portare avanti il progetto. Grazie sempre al piccolo Giorgio che magistralmente e sapientemente ha orchestrato tutto questo da lassù”. conclude Lucia, mamma di Giorgio