La casa a Milano vale di più, +2% in un anno. In 21 zone i prezzi oggi sono più alti o uguali rispetto a cinque anni fa. In sintesi ecco chi beneficia della crescita: si allarga il centro verso le aree vicine e cresce la zona della cerchia dei Bastioni. Bene la zona universitaria di Bocconi e Cattolica – San Vittore, la zona intorno alla nuova Darsena, l’area di Gioia Pisani e la ex Fiera con i nuovi progetti immobiliari. Ripartono dunque i prezzi delle case: valgono 4.895 €/mq in media, +2% in un anno. Quanto si spende per l’acquisto? Si va da 9.821 €/mq del centro storico (+1% in un anno) a 7.722 mila €/mq della cerchia Bastioni (+2%), a 5.227 mila €/mq della cerchia Circonvallazione (+1,6%) a 3.141 €/mq della periferia (+1,7%). Sono questi i dati che emergono dalla “Rilevazione dei prezzi degli Immobili della Città Metropolitana di Milano” sul primo semestre 2018, realizzata dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, attraverso una Commissione di rilevazione composta dalle principali Associazioni di Categoria ed Ordini Professionali del settore e da FIMAA Milano Monza & Brianza (Confcommercio Milano).
Ecco le dieci zone in cui hanno beneficiato di più i proprietari. Per la valorizzazione per un appartamento nuovo di 60 mq, grazie all’aumento dei prezzi degli immobili in quella zona, si va dagli 11 mila euro di Fiera – Sempione ai 12 mila euro di Corvetto, Bligny, Porta Venezia e Brera, ai 15 mila di Solari, ai 18 mila di S. Vittore. Al top con 24 mila euro in più la zona Leopardi – Pagano. Le zone top: Spiga, Montenapoleone, Vittorio Emanuele e San Babila, con 12 mila euro al mq. 12 mila euro al metro quadro per un appartamento in Spiga e Montenapoleone, Vittorio Emanuele, Duomo, Scala, San Babila. Seguite da Parco Castello, con quasi 11 mila euro al metro quadro per gli appartamenti nuovi – classe energetica AB. A Brera e Missori un appartamento di 60 mq vale 12 mila e 9 mila euro in più di un anno fa.
Sono le zone in centro che si sono valorizzate di più in un anno, con 12 mila e 9 mila euro rispettivamente in più di valore per un appartamento medio di 60 mq e una crescita del +2%. Leopardi – Boccaccio – Pagano e San Vittore sono le due zone al top per valore creato in più in un anno, rispettivamente 24 mila euro (+5,4% in un anno e +6% in cinque anni) e 18 mila euro in più per 60 mq (+4,4% in un anno e +4,4% in cinque anni). Entrambe superano i 7 mila euro al mq. Bene anche Solari, che rende 15 mila euro in più in un anno (+5,5%). Con 12 mila euro in più di valore ci sono le case nuove o di classe energetica elevata a Brera, che supera la soglia dei 10 mila euro al metro quadro (+2%), Corso Venezia (+2%), Bligny (+4,4%, +5,6% in cinque anni), Agrippa e Corvetto (+7%), Martini (+5%). Con una valorizzazione annuale per 60 mq di circa 10 mila euro, ci sono: Fiera (+3%), Cermenate (+6%, +3% in cinque anni), Missori (+2%), Mercalli (+2%), Washington (+3%, +2% in cinque anni). Le più care: esclusive Vittorio Emanuele, Spiga, Montenapoleone, Duomo con 12 mila euro al mq. Con 10 mila anche Parco e Castello, Brera, Cairoli e Cordusio. Servono 9 mila euro al mq per corso Venezia, Repubblica, Sant’Ambrogio. Con 8 mila euro al mq seguono Missori, Augusto, Leopardi, Corso Garibaldi e Solferino. Intorno ai 7 mila a S. Vittore, Fiera, Tribunale e poco meno per Vetra (ristrutturato).
Le più economiche: Salomone, Gallaratese, Baggio e Quinto Romano, Ronchetto, Axum con circa 2.600 euro al mq, poi Inganni, via Padova, Musocco con 2.700 euro. Seguono con 2.800 euro al mq: Lambrate, Gratosoglio, Quarto Oggiaro. Prime zone per crescita dei prezzi Corvetto e Agrippa in un anno, Leopardi, Bligny, S. Vittore in cinque. In un anno sono: Corvetto e Agrippa (+7%), Cermenate e Solari (+6%), Leopardi e Cuoco (+5%), Bligny, San Vittore, Baggio, Musocco, Gratosoglio (+4%). In cinque anni: Leopardi (+6%), Bligny (+6%), S. Vittore, Pisani, Musocco (+4%), Niguarda, Piceno, Cermenate (+3%), Sarpi e Washington (+2%), Conca del Naviglio e Porta Genova (+1%).
“Si presenta lenta e costante la ripresa del mercato della casa a Milano: la rilevazione restituisce l’immagine di un mercato in ripresa – ha dichiarato Marco Dettori, membro di giunta della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi –. A Milano i prezzi, che erano scesi ai livelli di dieci anni fa, hanno ripreso la crescita. Ora bisogna proseguire nel rilancio di Milano a livello internazionale, trasmettendo l’immagine di una città rinnovata, efficiente ed accogliente. Bisogna concentrare gli sforzi del governo centrale, della giunta regionale e cittadina affinché perseguano con tenacia l’obiettivo di attrarre investitori, marchi commerciali e visitatori, con benefici per la città e per il mercato immobiliare”.
“I tempi di vendita si sono accorciati e il margine di trattabilità si è ridotto – ha dichiarato Beatrice Zanolini Consigliere della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi –. La domanda è sempre più effervescente e l’attenzione alla qualità dell’immobile e, in generale, della vita è sempre maggiore: si cercano balconi e terrazzi, prossimità di spazi comuni vivibili, servizi e trasporti a portata di mano. I collegamenti – anche se ancora non ultimati come la Linea 4 della Metropolitana – influiscono sulla scelta del prodotto residenziale e si spera possano rivitalizzare aree più decentrate, incentivando insediamenti di servizi come i negozi di vicinato, scuole e asili nido, verde urbano, spazi per attività sportive e di aggregazione. Per questo nella rilevazione di questo primo semestre 2018 sono pochi i dati in calo sulla città. Cresce la domanda di immobili per locazione residenziale, soprattutto oltre la prima cerchia dei bastioni, ma non sempre il prodotto è adeguato o conforme al canone richiesto. Infatti, a fronte di reali incentivi, vantaggiosi per proprietari e inquilini, si stanno muovendo meglio anche i contratti a canone concordato. Al di là dei prezzi, quello degli affitti residenziali è un argomento che merita riflessioni attente: il settore è normato da leggi datate che non rispondono più alle esigenze del mercato attuale”.
“Registriamo dati molto confortanti per il mercato immobiliare residenziale di Milano – dichiara Vincenzo Albanese, Presidente di FIMAA Milano Monza & Brianza – con prezzi in leggera crescita che si attestano su una media del +2% annuo per le nuove costruzioni e con valori stabili (+0,1%) per il prodotto usato. In questo contesto, certamente si conferma l’attrattività di immobili e abitazioni in zone top del centro città, come Spiga, Montenapoleone, Vittorio Emanuele e San Babila, oltre a Brera e Missori, a cui si aggiunge un fenomeno nuovo e significativo per la città: assistiamo a forti dinamiche di investimento da parte di privati proprio in questa fascia di mercato “top”, high net worth individuals che, approfittando della super flat tax per coloro che decidono di ritornare in Italia, scelgono Milano e guardano a prodotti del valore superiore ai 2/3 milioni di euro. Quali invece le prossime sfide per il mercato residenziale della città? Quella di creare un nuovo prodotto immobiliare, bello, innovativo ed efficiente, ma a valori affordable. Milano deve progettare il futuro e creare nuove centralità: una risposta che può arrivare solo andando a lavorare, rendendo attrattiva, anche grazie a un sistema di trasporti comodo ed efficiente, la cerchia fuori dai confini delle linee 90/91.” “Il mercato dell’area metropolitana risente in parte del trend positivo di Milano ma il dato va letto con maggiore prudenza – dice Flavio Bassanini, Coordinatore dei Rilevatori Provincia Milano e Vicepresidente FIMAA Milano Monza & Brianza – in quanto c’è ancora una presenza significativa di prodotto “nuovo – vecchio”, cioè costruito qualche anno fa e mai abitato, non abbastanza appetibile come il nuovo di ultima generazione e quindi fermo. Il prodotto usato ma di buona qualità è sempre richiesto. Soffre invece ancora il comparto commerciale. Emergono sicuramente in modo più performante i Comuni a forte identità propria o che beneficiano del passante ferroviario o delle linee metropolitane extraurbane, dove cresce bene anche il mercato della locazione, in compensazione all’assenza di offerte convenienti nella metropoli milanese”.