Le mamme di Sesto san Giovanni hanno donato anche quest’anno la calza della befana ai bambini ricoverati nei reparti di oncoematologia dell’ospedale Bambin Gesù di Roma e nel reparto di Oncologia pediatrica dell’Istituto dei Tumori di Milano. “Quest’anno abbiamo ripreso a confezionare la calza a mano… sicuramente la nostra calza non sarà la più bella in assoluto ma è certamente unica e a renderla speciale sono i bambini ed i ragazzi a cui la doniamo. Partendo dalla selezione dei tessuti, la scelta dei colori e dei decori esterni, la progettiamo pensando proprio ai bambini, ai ragazzi ed ai genitori che incontreremo per la festa dell’Epifania perché quello a cui teniamo tantissimo è che a loro arrivi il nostro affetto ed il nostro pensiero – racconta Stefania Di Pietro -. Da tempo avevamo il desiderio di far dono della calza della Befana anche ai piccoli ricoverati all’Istituto dei Tumori di Milano e quest’anno ci siamo riuscite grazie ad una persona amica che si è prodigata per farci avere l’autorizzazione. Così il 4 gennaio scorso ci siamo recate all’Istituto dei Tumori di Milano e all’alba del giorno successivo, come facciamo ormai da 13 anni, siamo ritornati a Roma.
Ci racconta Luciana: “Era la mia prima volta e non nascondo che avevo un po’ di timore ma la calorosa accoglienza di Daniela, l’educatrice del reparto di Pediatria dell’Istituto dei Tumori di Milano, ha fatto svanire ogni paura. Daniela con professionalità e competenza ci ha illustrato come passano le giornate i bambini ricoverati, tra una terapia e l’altra, accompagnandoci nella sala giochi, mostrandoci l’aula scolastica e gli spazi che i bimbi condividono con i loro genitori. Abbiamo lasciato le calze sotto l’albero di Natale del reparto affidando a Daniela il compito di consegnarle ai piccoli pazienti che in questi giorni sono riusciti a trascorrere a casa qualche giorno di vacanza, riposo e serenità ed ai bimbi che erano in reparto ma che non abbiamo potuto incontrare”.
“Al nostro arrivo al Bambin Gesù siamo invece state accolte da Italo e Anna Rita e con la loro assistenza abbiamo potuto incontrare solo alcuni bambini e scambiare qualche parola anche con le loro mamme o i loro papà, con la massima prudenza in quanto – prosegue Stefania Di Pietro – la situazione epidemiologica non è delle migliori. Siamo molto grate per il privilegio che ci è stata concesso e per l’affettuosa accoglienza riservata; abbiamo conosciuto bambini e genitori sorridenti nonostante il difficile periodo, seguiti da uno staff di persone speciali che quotidianamente con il loro lavoro ed i lori sorrisi allietano il tempo delle cure in ospedale e che, sempre molto accoglienti, non ci hanno fatto pesare l’inevitabile intralcio alla loro attività. Tutto ciò viene reso possibile grazie al sostegno di amici, colleghi e delle tante persone che credono in questa iniziativa e ci sostengono.
Vogliamo quindi rivolgere un sentito ringraziamento a tutti coloro che in qualsiasi forma hanno contribuito alla realizzazione del progetto consentendoci di realizzare 100 calze della Befana e di effettuare una donazione di 1.500 € a favore dell’Associazione Davide Ciavattini che opera e sostiene i reparti di Oncoematologia Pediatrica del Bambin Gesù di Roma. Grazie a Italo Treno che ci riserva prezzi speciali per il viaggio a Roma. Grazie ai colleghi del Distretto Veterinario Milano Città di ATS Milano, ai colleghi del Servizio Vaccinazioni Desio della ASST Monza, ai colleghi dell’Area Patrimonio Immobiliare del Comune di Milano.
Un ringraziamento particolare al “Caffè degli Artisti” di Sesto san Giovanni, che lo scorso 1 dicembre ha avuto la pazienza di ospitarci per la ormai tradizionale cena esclusivamente al femminile, anche quest’ anno allietata da una estrazione a premi generosamente offerti da: Profumeria Alessandra, Abbigliamento Fems, Colombo Gioielleria, ETC ceramiche di Elisa Torrini, Angy Gioielli, Ristorante Villa Campari e Caffè degli Artisti. Grazie alle Befane 2024 Lisa, Luciana, Monica, Barbara R., Barbara M. e Viviana. Grazie al piccolo Giorgio che sapientemente ci guida da lassù”, conclude Stefania Di Pietro.