Secondo i dati disponibili, riportati dal Booklet di Assolombarda, fino a marzo 2022 produzione e export delle imprese lombarde non hanno incorporato significativi impatti dall’instabilità geopolitica innescata dalla guerra in Ucraina, all’interno comunque di un ciclo che aveva cominciato a indebolirsi dalla fine dello scorso anno per effetto delle strozzature nelle catene di fornitura e dello shock energetico. Tra aprile e maggio, invece, gli effetti si dispiegano con maggiore forza, colpendo prioritariamente le aspettative di domanda e produzione, che si ridimensionano sensibilmente, ma anche gli ordini in portafoglio, che rallentano. Inoltre, anche se le quotazioni di molte materie prime hanno di recente ritracciato dai picchi innescati dal conflitto, i livelli rimangono molto elevati e, soprattutto, cresce la volatilità che amplifica la complessità di gestione per le imprese, cui si aggiunge un significativo apprezzamento del dollaro nei confronti dell’euro.
Analizzando i numeri, nel primo trimestre 2022 in Lombardia si riduce l’intensità della crescita della produzione manifatturiera che però rimane robusta e segna un aumento del +10,7% rispetto a un anno prima. L’industria lombarda continua così a distinguersi nel confronto europeo, posizionandosi al di sopra dei livelli pre Covid del +9,5% (l’Italia è a +1,0% rispetto al quarto trimestre 2019), mentre Spagna (-1,2%), Francia (-3,9%) e Germania (-4,0%) sono ancora distanziate. Inoltre, tra gennaio e marzo 2022 la totalità dei settori lombardi sperimenta incrementi, anche molto sostenuti, e in particolare si osserva il sensibile recupero del sistema moda che finora più ha faticato a ripartire: +29,0% pelli-calzature nei primi tre mesi di quest’anno rispetto al 2021, +27,6% abbigliamento, +22,8% tessile.
Tra gennaio e marzo 2022 la Lombardia realizza 38,4 miliardi di euro di vendite estere, toccando un nuovo record di export grazie a un aumento sostenuto del +23,6% rispetto al corrispondente periodo del 2021, e contribuendo da sola per 6,2 punti percentuali alla performance tendenziale nazionale (+22,9%). Rispetto al 2019, l’incremento dei prodotti venduti dall’industria lombarda è pari a +22,6% in valore e, sebbene anche le altre grandi regioni manifatturiere europee continuino ad avanzare sui mercati internazionali, il ritmo è decisamente più contenuto a confronto con il pre Covid (+18,3% Cataluña, +17,5% Baden-Württemberg, +8,9% Auvergne Rhône Alpes, solo +3,6% Bayern).
Più nel dettaglio, nel primo trimestre di quest’anno tutti i settori in Lombardia risultano in crescita a confronto con il 2021. Molti comparti manifatturieri rafforzano le vendite estere già in robusta progressione dall’anno precedente e per rilevanza e dinamismo emergono metalli (+39,2% a gennaio-marzo 2022 rispetto al 2021), moda (+35,7%) e chimica (+26,6%). Altri comparti, invece, che lo scorso anno presentavano ancora un divario rispetto ai livelli pre pandemici, si riportano su livelli superiori. È il caso della meccanica, che nel complesso del 2021 era ancora a -1,4% rispetto al 2019 e nel primo trimestre 2022 segna un +1,7% rispetto allo stesso periodo del 2019, e dei prodotti petroliferi, che erano a -7,6% e salgono a +23,9% (su questo comparto influisce la crescita dei prezzi della materia prima).
I primi segnali del rallentamento più recente emergono dalle indagini qualitative condotte presso le imprese. A maggio la fiducia del manifatturiero lombardo e dell’intero Nord Ovest si riduce per il sesto mese consecutivo (in modo marcato da marzo): rallentano gli ordini, che tuttavia restano al momento su livelli storicamente elevati, ma soprattutto peggiorano le prospettive a breve termine sia di produzione sia di domanda. Anche in Francia, Spagna e soprattutto Germania gli ordini delle imprese a maggio ripiegano. L’impatto della guerra è evidente anche su famiglie e consumatori, la cui fiducia a marzo e ad aprile cade e risale solo parzialmente a maggio, con timori elevati sul contesto generale (mentre tutto sommato tengono le valutazioni sulla propria condizione personale). In positivo, invece, si segnala il netto miglioramento a maggio della fiducia dei servizi del Nord Ovest, che spinge al rialzo la domanda sui massimi da novembre scorso.
Infine, ad inizio 2022 si rafforza il recupero occupazionale in Lombardia, con un bilancio di 133 mila occupati in più nel primo trimestre a confronto con il 2021, in aumento per il quarto periodo consecutivo. Al contempo, diminuisce il numero sia dei disoccupati (-54 mila) sia più marcatamente degli inattivi (-96 mila), evidenziando dunque un progressivo miglioramento delle condizioni complessive del mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione scende così al 5,6% in Lombardia (dal 6,9% nel primo trimestre 2021), in linea con quanto avviene nelle regioni europee benchmark. Rispetto al primo trimestre 2019, a livello lombardo resta comunque un ampio divario di -82 mila occupati, a fronte di -45 mila disoccupati e +131 mila inattivi. I dati più aggiornati di cassa integrazione confermano queste tendenze, scendendo ad aprile a 7 milioni di ore autorizzate sul valore più basso dall’inizio dell’emergenza pandemica ma che è ancora tre volte circa l’ammontare di gennaio 2020 prima del Covid.