Milano è prima in Italia per attrattività imprenditoriale extra regionale, il 46% di chi fa impresa, considerando tutte le cariche, arriva da fuori Lombardia (256 mila su 554 mila) contro una media regionale del 32,5% (443 mila su 1,4 milioni) e italiana del 25% (1,9 milioni gli imprenditori che lavorano fuori dalla regione o Stato di origine su 7,5 milioni) secondo un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi sui dati del registro delle imprese al secondo trimestre 2019 sulle persone che hanno cariche nelle imprese, sia come titolare ma anche come soci e amministratori, considerando le persone attive. Dopo Milano, a livello nazionale, vengono con circa il 40% Aosta (7 mila cariche su 18 mila), Novara (16 mila su 40 mila) e Trieste (9 mila su 23 mila), che superano Imperia in classifica rispetto allo scorso anno (12 mila su 30 mila). Sesta si conferma Roma dove il 38% degli imprenditori viene da fuori Lazio, con 194 mila su 507 mila. Supera il 35% la presenza di imprenditori nati fuori regione anche a Prato, Savona, La Spezia, Bologna e Genova.
In Italia il 38% di chi arriva da fuori regione è straniero, multinazionali incluse, il 62% arriva da altre regioni italiane. In Lombardia il peso degli italiani è del 65%, a Milano del 68%. A Prato il 62% è straniero. Ha dichiarato Marco Dettori, membro di giunta della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi: “Gli imprenditori si spostano alla ricerca delle migliori opportunità per il business. Un dato che emerge dall’internazionalizzazione, ma anche dalla mobilità sul territorio nazionale e locale. I fattori principali che motivano la scelta di spostarsi per uno su quattro a livello nazionale sono: la vicinanza alla filiera del settore in cui operano, la dotazione di servizi e infrastrutture, la disponibilità di personale adeguato, la presenza dei distributori, la vicinanza diretta con la clientela. Gli imprenditori mostrano infatti una particolare flessibilità e disponibilità ad adattare le loro scelte. Questo vale anche per il contesto economico in cui vanno ad operare, alla ricerca di una dimensione territoriale adatta per il successo dell’attività. Nel caso di Milano e dei maggiori centri economici, il territorio attrae in modo più ampio e diffuso gli imprenditori che arrivano da fuori regione. Convergono così imprenditori italiani, stranieri e le multinazionali, grazie ad una dotazione infrastrutturale che si adatta a diversi settori ed esigenze d’impresa”.
Lombardia, chi attira più imprenditori da fuori regione – Su quasi 1,4 milioni di persone che ricoprono cariche di impresa in regione nel 2019, 920 mila sono lombardi mentre 443 mila, pari al 32,5%, sono nati fuori regione o all’estero. Un dato in crescita rispetto al 32% dello scorso anno. Tra questi ci sono 33 mila siciliani, oltre 30 mila campani e pugliesi, 28 mila piemontesi e circa 25 mila veneti e calabresi. Tra i territori, dopo Milano, che è prima con 256 mila imprenditori nati fuori regione, circa 6 mila in più in un anno, vengono Brescia con oltre 31 mila, Varese e Monza Brianza con circa 28 mila, Bergamo con 24 mila e Como e Pavia con oltre 18 mila. Per peso degli imprenditori nati fuori regione, dopo Milano che è prima, vengono Pavia (con un peso del 31%), Varese (29%) e Monza Brianza (28%). A Milano solo circa la metà degli imprenditori (54%, 298 mila imprenditori su 554 mila) viene dalla Lombardia, di cui 223 mila sono proprio di Milano. Le restanti 256 mila cariche sono occupate prevalentemente da pugliesi (oltre 20 mila), siciliani, campani e piemontesi (circa 18 mila per ciascuna regione di nascita). Tra chi arriva da fuori gli stranieri sono 82 mila e gli italiani 174 mila.
A Monza Brianza è lombardo il 72% di chi detiene cariche d’impresa, il 73% a Lodi. Dopo la Lombardia, sono Sicilia e Calabria le regioni da cui provengono più imprenditori in Brianza circa 3 mila. Sui 28 mila imprenditori che arrivano da fuori regione, sono il 34% gli stranieri e il 66% gli italiani da altre regioni. È l’Emilia Romagna la seconda regione di provenienza per il territorio del lodigiano con quasi mille imprenditori. Sui 6 mila imprenditori che arrivano da fuori regione, è pari al 40% il peso degli stranieri, il 60% proviene da altre regioni italiane.