domenica, Novembre 24, 2024
Milano: i settori agroalimentare e ristorazione valgono 49 miliardi

Il made in Italy del food visto attraverso i migliori chef italiani stellati internazionali, è l’iniziativa “The world’s 100 best Italian restaurants a Milano”. Si sono visti all’opera in un contest sui piatti tipici, tra cui il risotto e impegnati in incontri d’affari con le imprese del territorio b2b. Il progetto fa parte degli eventi di Milano Food City, svoltosi  il 7 e 8 maggio. Promosso dalla Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi e da Fiera Milano è stato realizzato in collaborazione con le associazioni di categoria, per quanto riguarda i settori dei ristoratori e dei produttori nell’alimentare. Per i b2b con le imprese della filiera agroalimentare locale, gli interlocutori business sono nei settori hotels, ristoranti e catering, buyer della distribuzione organizzata internazionale. L’iniziativa è all’interno di Milano Food City, il fuorisalone della manifestazione fieristica TUTTOFOOD, la manifestazione di Fiera Milano per valorizzare e promuovere il variegato panorama enogastronomico italiano presso il sito espositivo di Rho.

Ha dichiarato Valeria Gerli, membro di giunta della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi: “Milano Food City, il fuorisalone dedicato al food rappresenta una opportunità per far conoscere le eccellenze dei nostri territori che contribuiscono ad attrarre il turismo e a trasmettere all’estero un’immagine positiva e salutare del nostro stile di vita. Siamo particolarmente impegnati per valorizzare questo settore centrale per la valorizzazione dei nostri prodotti e dei piatti tipici conosciuti nel mondo”.“La Camera di commercio punta a valorizzare il patrimonio agricolo ed enogastronomico – ha dichiarato Elena Vasco, Segretario generale della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi. “Con “The world’s 100 best Italian restaurants a Milano”, nell’ambito del salone Tuttofood e di Milano Food City, puntiamo ad aumentare la competitività delle imprese della filiera turistica e del sistema territoriale nel suo complesso”.  TUTTOFOOD, nasce nel 2007 la fiera internazionale B2B dedicata al food & beverage, organizzata da Fiera Milano. La manifestazione, che conta oltre 2.500 espositori e oltre 80mila visitatori, è composta da convegni, workshop e seminari e rappresenta un punto di riferimento sia per le aziende che guardano al mercato italiano, sia per quelle che puntano all’esportazione.

Food tra agroalimentare e distribuzione – A Milano tra agricoltura, industria alimentare e commercio alimentare sono 12 mila le imprese con 150 mila addetti, in regione 70 mila con circa 300 mila addetti e in Italia circa un milione con oltre due milioni di lavoratori. Crescono del +1% a Milano in un anno, del 5% dal 2015 e del 9,6% in cinque anni. I giovani pesano circa un decimo del settore. In Lombardia, prima è Brescia con 13 mila imprese, dopo Milano con 12 mila c’è Mantova con 9 mila, Bergamo e Pavia con circa 8 mila. In Italia per numero di imprese prima è Napoli con 30 mila, seguita da Foggia e Roma con 28 mila, Salerno con 25 mila, Cuneo con 22 mila. Crescono Trento con 23 mila imprese e +0,7% in un anno, Potenza con 13 mila imprese e +4% in due anni, Milano con 12 mila attività, + 10% in cinque anni.

Ristoranti e bar – Per quanto riguarda la ristorazione, in Lombardia ci sono 51 mila imprese su 337 mila in Italia, +5% in cinque anni. Trainano Milano e Monza con 18 mila imprese, +13% e 4 mila imprese, +10%. A Brescia sono oltre 7 mila le imprese del settore, a Bergamo oltre 5 mila, a Varese circa 4 mila, a Como e Pavia circa 3 mila. Sono 259 mila gli addetti lombardi nel settore ristorazione su 1,4 milioni in Italia. Milano concentra 122 mila addetti, Roma 101 mila. A Napoli ci sono 17 mila imprese e circa 50 mila addetti. Tra le prime lombarde anche Brescia con 31 mila, Bergamo con 24 mila, Varese con 18 mila e Monza con 13 mila.

A Milano un nuovo assunto su dieci è nel food – Cuochi, camerieri e altri servizi turistici ma anche operai specializzati e conduttori di macchinari nell’industria alimentare: sono oltre 3 mila le entrate previste dalle imprese a Milano ad aprile 2019, una su dieci sul totale di tutti i settori e in un caso su due si tratta di giovani. Superano le 4 mila entrate se si considerano anche Monza Brianza (530, 11,3% del totale) e Lodi (180, 16,5%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio sui dati relativi ad aprile 2019 del sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con ANPAL. Ha dichiarato Guido Bardelli, membro di giunta della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi: “Il settore del food offre importanti opportunità di lavoro nella ristorazione e negli alberghi, con un indotto in molti settori collegati. Puntiamo a far conoscere questi mestieri nei giorni dedicati a Milano Food City, il fuorisalone dedicato al cibo. Una scelta che può aiutare anche i giovani alla ricerca di un lavoro, in un territorio come il nostro capace di costruire professionalità specializzate, riconosciute a livello internazionale per le buone qualità”.

Professioni del food in Lombardia: sono quasi 100 mila le entrate di cui circa 87 mila i dipendenti assunti all’anno dalle imprese – Si tratta di giovani in un caso su due. Le figure più richieste sono i camerieri (oltre 43 mila) e i cuochi (quasi 19 mila). Seguono gli addetti alla preparazione, alla cottura e alla distribuzione dei cibi (12 mila) e i baristi (11 mila). Ma ci sono anche gli addetti alla macelleria e pescheria (quasi 3 mila), i pasticceri e gelatai (2 mila), i conduttori di macchinari industriali per la lavorazione dei cereali, dei prodotti da forno e i panettieri e pastai (oltre mille). Tra i dipendenti i giovani sono richiesti soprattutto come conduttori di macchinari per la produzione di caffè, tè, cioccolato e per i cereali (oltre il 90%), ma anche come camerieri (54%), pasticceri e gelatai (52%). Di più difficile reperimento i pasticceri e pastai artigianali (63%) e gli artigiani del settore caseario (30%) dove sono preferiti gli uomini (nell’83% dei casi) mentre le donne prevalgono nell’industria per la lavorazione dei cereali, delle spezie e della pasta (90,7%). Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio sui dati relativi alle professioni del sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con ANPAL.

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