Non è sufficiente dire che l’omaggio reso al Santo nato a Sotto il Monte, Papa Giovanni XXIII, sia stato solo emozionante. Varie sono state infatti le riflessioni suscitate dalla Peregrinatio svolta sabato 9 giugno da AIDO: devozione, stupore e immersione nella storia, sul filo dell’esistenza di Angelo Roncalli, che s’è intrecciata con vicende anche drammatiche del nostro pianeta nello scorso secolo. Altra sensazione più immediata è emersa dal confortante spirito di socialità che s’è venuto instaurando tra i Gruppi AIDO provenienti da varie località lombarde e anche da Ventimiglia così come da Treviso.
“La nostra comitiva in particolare, composta da soci di vari Gruppi Comunali della Sezione Provinciale di Milano, si è radunata, di primo mattino, per le due tappe di partenza a Melzo e a Gorgonzola, mentre pochi altri hanno raggiunto la destinazione con mezzi propri – ci spiega Maurizio Montini, Presidente dell’AIDO Provinciale – . Giornata radiosa, apparsa già tale, fin dal primo sorgere del sole e così s’è mantenuta per tutto l’evento. L’arrivo a Sotto il Monte, con la sua aria collinare ancora fresca, ci ha rinfrancato e quindi dopo il raduno, uniti agli altri Gruppi con i labari in testa, un suggestivo corteo s’è snodato fino all’ampia tensostruttura per la celebrazione della S. Messa officiata da un porporato della Curia Romana, coadiuvato da una nutrita cornice di ceroferari, sacerdoti e chierichetti e fuori scena, con funzioni di coordinamento, da un simpatico francescano e da un longilineo diocesano in clergyman”.
Durante il percorso del corteo tutto il paese, ma anche i dintorni, era addobbato con simboli giovannei e religiosi: festoni e bandierine, gigantografie con l’effige del volto buono e grandi scritte con frasi e parole divenute celebri e indimenticabili, tuttora commoventi, tra tutte “anche la luna stasera …” e ”Pacem in terris”. I labari delle Sezioni Provinciali lombarde e dei Gruppi Comunali offrivano una colorita impronta alla celebrazione liturgica, stipata di fedeli, in cui all’ottima acustica si contrapponeva l’inevitabile calura via via aumentata con l’avanzare del picco solare. Bravi i cantori, visibilmente emozionati i lettori, dovuta compunzione e partecipazione generale.
L’omelia del celebrante, semplice e diretta, non ha mancato di accostare alcuni atti di umanità e devozione del Santo, alle finalità di AIDO, citando alcuni passi de Il Giornale dell’Anima, confessioni intime dell’amato Papa, nonché l’attestazione del coraggio rivelato nell’indire uno storico Concilio di rinnovamento liturgico della Chiesa, nell’ormai lontano 1959: non solo bontà nel Suo carattere, ma anche forza di spirito e determinazione. Toccante, alla fine del consesso eucaristico, è stata la Preghiera del Donatore letta dalla Presidente Flavia Petrin, dopo un breve indirizzo di saluto.
“Un gioioso corteo ha quindi raggiunto, serpeggiando per un breve tratto, la Parrocchiale di S. Giovanni Battista: qui abbiamo potuto transitare rapidamente davanti alla teca contenente le spoglie del Santo: un brevissimo devoto omaggio per poi raggiungere, nei pressi, un’altra tensostruttura allestita con lunghi tavoloni e panche adeguati ad accogliere la numerosa compagine per un pasto ristoratore – prosegue Montini -. Qui i discorsi dei rappresentanti provinciali di Bergamo e del Regionale sono rimasti soffocati dal brusìo festoso dei commensali: questi però hanno prestato una maggiore attenzione al saluto della Presidente Nazionale, la quale più tardi è passata tra i commensali per un saluto personale. Erano presenti anche il Vice Presidente Nazionale Ulacco ed il Consigliere Nazionale D’Atri.
Da riconoscere l’organizzazione e lo sforzo dei volontari locali nella distribuzione delle pietanze di buona qualità; solo il caldo, complice l’ora, è stato un ospite un po’ soffocante, ma la facile amicizia tra i commensali ha resto il pranzo un momento di convivialità. Una breve visita alla Chiesa di Santa Maria in Brusicco, ricca di memorie giovannee per il ricordo del suo Battesimo. Tralasciata la visita alla casa natale, non ci è rimasto che andare verso il vasto parcheggio prospiciente il Cimitero, salire sul pullman e godere una scorrevole corsa di ritorno verso Gorgonzola e Melzo. Arricchiti di luce, di sole e di spiritualità, di saluti e di impegno a perseverare nella nostra azione, porteremo, assieme a un ricordo ben scolpito nel cuore, gli effetti di questa fruttuosa giornata. E, come nelle ormai lontane gite scolastiche di fine anno, al tempo delle scuole elementari, possiamo concludere con un fatidico stanchi ma felici”.
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