«Mai vista così tanta gente felice di entrare all’ospedale». Questa la considerazione di Stefano Barlassina del Gruppo FAI di Milano Nord Est che racchiude l’entusiasmo dei visitatori all’Ospitale Serbelloni di Gorgonzola aperto il 23 e 24 marzo in occasione delle Giornate FAI di Primavera 2019. Oltre 2000 le persone che hanno fatto la fila per una visita guidata al più antico edificio nell’est milanese – la cui fondazione risale al 1848 – progettato e realizzato per essere un ospedale, secondo in ordine di tempo solo all’Ospedale Maggiore di Milano, avviato nel XV secolo. La costruzione sanitaria di via Trieste, finanziata dal duca Gian Galeazzo Serbelloni su progetto dell’architetto Giacomo Moraglia, venne ultimata nel 1860 grazie al contributo di ingenti lasciti.
I volontari del FAI hanno guidato i tanti visitatori, tra cui moltissimi gorgonzolesi, a riscoprire gli spazi, straordinariamente resi agibili dalla ASST Melegnano e Martesana con il patrocinio di Regione Lombardia e del Comune di Gorgonzola, nella geometrica simmetria dei fabbricati che vede tre corpi di fabbrica paralleli raccordati da uno longitudinale, con giardini interni pensati a beneficio dei degenti e del personale sanitario residente che lì disponeva di ambulatori e alloggi. Oltre la bellissima cancellata, il parco è dominato da una facciata rigorosamente neoclassica che richiama gli elementi architettonici delle ville di delizie nell’uso ornamentale di colonne, archi a tutto sesto e balaustre. Al centro il grande portale che dà accesso ad un vestibolo illuminato da un oculo ellittico e collegato ai due cortili laterali e alle scale.
Al primo piano lo snodo centrale è coperto da una cupola con lanterna in vetro, che tramite una torcia diveniva un faro la notte per segnalare la presenza dell’ospedale nei dintorni come segno di speranza. Di giorno la cupola illuminava l’altare ben visibile dalle due corsie – i reparti dedicati rispettivamente a donne e uomini – illuminate da finestroni posti in alto per evitare correnti d’aria. All’estremità sinistra della facciata è posta la cappella dedicata a San Giuseppe in transito, unico spazio tutt’ora
agibile, animato con passione dalla Cappella Musicale di Gorgonzola attiva nella riscoperta pionieristica della musica sacra milanese del secondo Settecento. Granito rosa e bianco, pietra arenaria, ceppo dell’Adda, beola e cotto lombardo sono le tracce dei materiali di pregio utilizzati che testimoniano l’importanza e la cura del dettaglio prestati nella realizzazione dell’edificio sanitario addormentato da molti anni.
«Dobbiamo ringraziare – ha dichiarato Maria Cristina Ricci dell’Associazione Culturale Concordiola – tutti coloro che hanno reso possibile questa apertura straordinaria: dal FAI che ha creduto nell’iniziativa promossa da Concordiola, all’Azienda Sanitaria Territoriale Melegnano e Martesana che ha investito nell’intervento di pulizia e messa a disposizione degli spazi e al costante sostegno dell’Amministrazione comunale». «Sono state proprio due giornate di primavera, – ha concluso il sindaco Angelo Stucchi – una stagione che annuncia il tempo del raccolto. È quello che mi auguro e per cui mi sono reso disponibile: operare affinché questo bene possa essere restituito al nostro territorio che ha manifestato concretamente il suo interesse. Abbiamo gustato il suo valore architettonico, camminato e riposato all’ombra delle piante del suo grande giardino con la musica della Cappella Musicale di Gorgonzola che faceva da sottofondo. Questo non può essere limitato a un week end ma deve diventare parte stabile della vita della nostra città».