lunedì, Dicembre 30, 2024

Tra i tanti fatti aberranti e inaccettabili dell’ultimo mese, il peggiore è stato quello in cui la vita di un bambino di 5 anni è stata spezzata per una sfida (o per una “challenge” come la chiamano adesso), per colpa di quattro youtuber che con il loro Suv griffato si sono sentiti intoccabili e onnipotenti, pronti a guidare 50 ore di fila senza mai scendere dall’auto.

Sono tante le cose difficili da accettare: l’assurdità di poter guidare una macchina simile con un solo anno di patente alle spalle, la positività alla cannabis, la difficoltà di un’intera generazione di dare un senso alle proprie vite vuote. Ma il nodo preoccupante riguarda due frasi che fanno capire come il problema sia drammaticamente a monte. La prima è quella di scherno pronunciata dagli youtuber alla famiglia che stavano per distruggere: “La tua Smart costa 300 € usata al Conad, la mia costa un miliardo, vale quanto Amazon”. La seconda frase, più agghiacciante, è quella rivolta dai genitori ai ragazzi (“Tranquilli, è solo una bravata. Si ri- solverà tutto”), mentre i figli, imperterriti, continuavano a filmare le auto distrutte. The show must go on…

E’ un abisso per il quale si devono interrogare le famiglie incapaci di parlare di doveri ai figli; il sistema scolastico lassista (promossi i ragazzi che avevano spa- rato alla loro insegnante); il sistema mediatico dove imperano influencer, tiktoker e youtuber emblemi del successo ad ogni costo, del fare qualsiasi cosa per una visualizzazione, un like o un follower in più.

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