Incartare: un gesto che probabilmente faremo tutti in occasione di queste festività. Incartare un regalo è un valore aggiunto, segno di attenzione particolare alla persona a cui lo doniamo, non è solo una questione di estetica o di raffinatezza, ma un modo per dire all’altro: “Mi stai a cuore, sei importante per me!”. Tra il ricevere un dono e lo scartarlo, cioè togliere la carta che lo avvolge, sta il tempo della curiosità, della sorpresa, dell’immaginazione e soprattutto dell’attesa. Scartare è togliere un involucro colorato per andare alla sostanza: il dono infatti è più importante della carta che lo avvolge; nessuno si sognerebbe di tenere la carta e buttare via il regalo!
Sabato 18 dicembre, durante il Gesto del PRESEPE VIVENTE, la Comunità educante dell’Istituto l’Aurora di Cernusco sul Naviglio ha cercato proprio di andare alle radici, all’essenza del Natale. Dopo il tempo dell’Attesa, presso la Parrocchia S. Maria Assunta, i ragazzi delle classi terze della scuola secondaria insieme ad una rappresentanza di alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola primaria, tramite la lettura dei Vangeli, la rappresentazione in costume e l’esecuzione di canti della tradizione interpretati magistralmente dal coro d’Istituto, hanno cercato di ritornare a quell’essenziale che rappresenta il senso reale del Dono ricevuto. La necessità cogente di rinunciare ad attraversare le strade cittadine in una forma itinerante, certo più spettacolare e variopinta, ci ha portato a vivere la nascita di Gesù in una dimensione più intima e personale. Nel silenzio, a volte nella penombra della Chiesa, meditando i quadri dell’Annunciazione, della visita ad Elisabetta, del sogno di Giuseppe, del decreto di Cesare Augusto, di Erode e dei Magi, dei pastori, concludendo con la Natività ormai al crepuscolo, davanti alla capanna allestita all’esterno, abbiamo avuto l’opportunità di soffermarci ad ammirare estasiati il più grande Dono che Dio Padre ha fatto a questa umanità, a volte forse offuscato da un involucro molto appariscente. Sicuramente il Gesto è stato più sobrio ed essenziale, ma realmente significativo di una Presenza, un Dono d’amore che irrompe nella nostra vita e la plasma, la trasforma a Sua immagine, perché ancora oggi la Bellezza si è fatta carne!
Signore Gesù, dopo duemila anni, anche noi rischiamo di scartarti e buttarti via, lasciandoci affascinare maggiormente da ciò che appare all’esterno e rischiando di dare per scontato ciò che invece all’interno è sicuramente più prezioso. Ti trattiamo quasi come un “buon giocattolo” utile per qualche tenera e romantica occasione della vita, ma non così importante per le scelte che davvero contano. E nella nostra insipienza, insieme a Te, stiamo ormai scartando e rottamando anche i regali più belli e preziosi che ci hai dato: la nostra vita e quella degli altri, la bellezza del creato e la gioia di relazioni fraterne, specie all’interno delle famiglie.
Che questo Natale ci aiuti a ritornare a ciò che è fondamentale per la nostra vita, a credere realmente che “In ogni cosa si affaccia una bellezza che investe tutto il mondo. Il nostro cuore vive per una bellezza che è dentro le cose, dentro la realtà. Una bellezza che è promessa”. (Mons. Luigi Giussani, Oltre il muro dei sogni).
Claudia Frates maestra scuola primaria l’Aurora