Proprio mentre, pur con una crescente preoccupazione per l’aumento dei contagi da Omicron, pregustiamo l’arrivo dell’estate, arriva la doccia gelata: uno dei simboli delle vacanze rischia di sparire, chi non ha un “nulla osta di messa in esercizio” per il calciobalilla è passibile di multa fino a 4mila €. Sembra uno scherzo, ma purtroppo non lo è: secondo quanto disposto dal decreto del direttore dell’Agenzia Dogane e Monopoli, per non incorrere nei controlli del Fisco, serve un “nulla osta di messa in esercizio” per biliardini, flipper e ping pong, anche se questi giochi sono spesso messi a disposizione dei clienti gratuitamente da parte degli stabilimenti balneari. Per il Fisco il biliardino è uguale ad una slot machine.
“Tutte le apparecchiature per il gioco installate in locali pubblici, anche senza vincite in denaro, devono essere provviste di un certificato identificativo” recita l’ordinanza: certificato che, ovviamente, essendo in Italia, sarebbe impossibile ottenere prima della stagione estiva. E così, i gestori, per evitare guai, li rimuoveranno dalle spiagge. E la burocrazia, il mostro che sta mandando a fondo il nostro Paese, con il ricatto e le velate minacce, vince ancora.
Non ci saranno più tornei e super sfide con un cornetto o una bibita in mano, quando il sole cala all’orizzonte e la spiaggia inizia a svuotarsi. Non ci saranno più sguardi furtivi che preludono ad amori estivi battezzati da un gol dalla difesa. Tutti saremo più soli e la logica degli smartphone, di quei millennials instancabilmente connessi eppure così irrimediabilmente soli, prevarrà ancora di più: non ci si scambierà i numeri di telefono, non nasceranno gruppetti di amici di fronte al torneo serale di ping pong. Ciascuno smanetterà da solo e posterà su TikTok le acrobazie appena provate con lo skate.
L’Agenzia ribatte che “questi obblighi sono previsti da norme entrate in vigore fin dal 2000, si dà semplicemente attuazione ad una norma di legge consentendo la regolarizzazione di oltre 85.000 apparecchi attraverso la semplice compilazione di una autodichiarazione”. Sembra una scusante, ma non lo è. Anzi. Quando l’Agenzia decide la stretta? A giugno, a ridosso della stagione estiva! Stiamo per perdere un altro pezzo della nostra anima e dei nostri ricordi per colpa dell’ennesima forzatura di un funzionario borbonico, dell’ennesimo ossequio ottuso ai cavilli del Codice.