A Verderio (LC) è nato il nuovo impianto di SERUSO Spa che riconosce, separa e avvia a recupero i rifiuti prodotti da 1,2 milioni di cittadini lombardi. Una vera e propria «fabbrica del riciclo» in grado di trattare fino a 55mila tonnellate di rifiuti all’anno (imballaggi in plastica, in metallo e poliaccoppiati a base cellulosica) raccolti tra le province di Lecco, Monza e Brianza, Bergamo, Milano, Pavia e Como. Grazie ad un avanzato sistema di vagli meccanici e separatori ottici di precisione, ogni singola tipologia di materiale viene selezionata e successivamente affidata ai Consorzi di filiera per rinascere sotto forma di nuovi prodotti e oggetti.
IL REVAMPING – Il cantiere ha richiesto 6 mesi di lavori e un investimento di 11,2 milioni di euro per il completo rifacimento dell’impianto preesistente, 15 anni dopo la sua iniziale apertura. La Lombardia può vantare oggi uno dei più moderni ed efficienti sistemi per il riciclo dei rifiuti, a totale controllo pubblico: Seruso è infatti partecipata dalle società pubbliche Silea (64,44%), CEM Ambiente Spa (24,24%) e Brianza Energia Ambiente Spa (11,32%).
I NUMERI – 6 diverse tecnologie di separazione automatica di plastiche, alluminio, acciaio, tetrapak; oltre 100 nastri trasportatori che si sviluppano per 1,4 chilometri; 15 separatori ottici di precisione capaci riconoscere i rifiuti in base alla singola tipologia; fino a 20 tipi di materiali selezionati; 13 tonnellate trattate ogni ora.
ECCELLENZA NEL RICICLO DELLE PLASTICHE – L’impianto rappresenta una vera e propria eccellenza nel riciclo degli imballaggi in plastica come bottiglie, contenitori, flaconi, che a Verderio vengono riconosciuti in base al polimero da cui sono composti e anche al loro colore. In questo modo Seruso differenzia fino a 16 plastiche diverse (rispetto alle 9 precedentemente selezionate), che possono essere avviate a recupero di materia. Un ulteriore primato per l’impianto di Verderio che, già nel 2016, si era distinto per il progetto pilota – primo in Italia – di recupero delle capsule del caffè in alluminio, grazie alla collaborazione con Cial e Nespresso.
CURA DEI “PICCOLI” – Grande attenzione è stata posta al miglioramento delle prestazioni di selezione della cosiddetta “frazione fine”, costituita da rifiuti di dimensioni ridotte il cui riciclo è tipicamente più complesso, grazie ad un nuovo separatore ottico. Questa nuova funzione consentirà una riduzione ulteriore della frazione di scarto.
L’INAUGURAZIONE – Il taglio del nastro, con il contestuale avvio ufficiale dell’impianto, è avvenuto giovedì 6 ottobre 2022, nella sede di Verderio alla presenza del presidente di SERUSO Massimiliano Vivenzio, del direttore Omar Sozzi e dei presidenti dei tre soci: Francesca Rota di Silea, Alberto Fulgione di CEM Ambiente e Daniela Mazzuconi di Brianza Energia Ambiente. A rappresentare le Istituzioni, oltre ai Sindaci dei comuni soci, il Presidente della Commissione Ambiente della Regione, Riccardo Pase, che ha sottlineato le politiche virtuose che la Lombardia mette in atto nell’ambito dell’economia circolare e l’importanza di impianti come quello di Seruso per migliorare sempre di più sulla trada del riciclo dei materiali.
«Oggi si apre un nuovo capitolo per Seruso: con questo nuovo impianto, rendiamo ancora più sostenibili – ambientalmente ma anche economicamente – gli sforzi che i cittadini svolgono quotidianamente per la raccolta differenziata. Rivolgo un ringraziamento particolare a tutti i Consigli di Amministrazione delle società socie che hanno promosso e sostenuto un progetto ambizioso e di grande valore per tutto il nostro territorio», commenta Massimiliano Vivenzio, presidente del Cda di SERUSO Spa.
«Il nuovo impianto di Seruso è a tutti gli effetti una «grande opera» pubblica per il territorio: sono questi gli investimenti di cui il Paese ha sempre più bisogno per costruire un sistema virtuoso di economia circolare. L’impianto di Verderio è un’eccellenza del recupero, per quantità e per qualità: significa che contribuiamo a consegnare alle industrie migliori “materie prime seconde” pronte per essere lavorate, risparmiando così il consumo di nuove risorse naturali», commenta Francesca Rota, presidente del Cda di Silea Spa.
«La nostra società ha puntato molto sulla riqualificazione dell’impianto di Seruso – ha detto il Presidente di CEM Ambiente Alberto Fulgione – e siamo molto orgogliosi, oggi, di essere qui con i nostri Sindaci e le autorità per questa inaugurazione. Crediamo in Seruso e siamo convinti del nostro impegno per la sua riqualificazione. Per diversi motivi: in primis perché un impianto di selezione nostro (siamo soci!) e vicino ci offre la possibilità di migliorare gli impatti organizzativi e ambientali grazie a percorsi più brevi dei nostri camion che trasportano rifiuti. Poi ci sono i vantaggi della riqualificazione tecnologica di Seruso, che si traducono in una maggior quantità e qualità di materiali recuperati e destinati a tornare a nuova vita. Infine, e forse è la cosa più importante, c’è un valore culturale fondamentale in questa operazione: oggi più di prima possiamo dire ai nostri cittadini di continuare con cura e costanza a differenziare i rifiuti e che il loro impegno, che speriamo sempre maggiore, non è inutile bensì indispensabile per alimentare un ciclo sempre più virtuoso e benefico all’ambiente e all’economia dei nostri Comuni e del nostro Paese. Un ciclo virtuoso che oggi Seruso assicura più di ieri».
«Il revamping dell’impianto di Verderio è una buona notizia per il territorio e per le società che se ne avvalgono – ha dichiarato la presidente di Brianza Energia Ambiente, Daniela Mazzuconi – perché consente di valorizzare ulteriormente la fase della cernita dei materiali, fondamentale nella prospettiva di una raccolta differenziata sempre più incisiva e di qualità elevata. La risposta migliore ai problemi legati allo smaltimento dei rifiuti sta nel perseguire una selezione dei materiali raccolti (i rifiuti!) che consenta di recuperare il massimo possibile, riutilizzando tutte le materie ricavate, e di farlo senza inutile dispendio di energia: il nuovo impianto di Seruso è un passo significativo in questa direzione».
SERUSO è nata nel 1997 ed è una società privata con controllo pubblico che si occupa di garantire l’avvio a recupero delle frazioni di rifiuto valorizzabili provenienti dalla raccolta differenziata urbana. Con circa 80 dipendenti attivi, serve un territorio di 1.235.000 abitanti. I suoi Soci pubblici sono: SILEA SpA al 64,44%, CEM Ambiente SpA al 24,24% e BEA SpA all’11,32%.
SILEA è il gestore del ciclo integrato dei rifiuti dell’intera provincia di Lecco ed altri comuni delle province di Como e Bergamo. La società è al 100% di proprietà degli 87 comuni soci e si caratterizza per una vocazione di operatore dell’economia circolare. In particolare, l’azienda si occupa, oltre che delle attività di raccolta e di igiene urbana, anche della gestione di impianti per la selezione e il riciclo dei rifiuti, la trasformazione della frazione organica e la produzione di energia elettrica.
CEM AMBIENTE SpA, azienda a totale capitale pubblico, gestisce i servizi di igiene urbana per i Comuni soci. Ne fanno parte, oltre alla Provincia di Monza e Brianza, 71 Comuni delle Province di Monza e Brianza, Milano, Pavia e Lodi, per un totale di circa 657 mila abitanti e circa 23 mila utenze non domestiche servite.
BRIANZA ENERGIA AMBIENTE SpA, società interamente pubblica, è il primo operatore nella Provincia di Monza e Brianza per il recupero di materia e la produzione di energia attraverso la termovalorizzazione dei rifiuti; il suo impianto di Desio (MB) alimenta una rete di distribuzione sul territorio che, con i suoi 60 km, la colloca tra le prime aziende italiane proprietarie di reti di teleriscaldamento sorvracomunali. Dal 2006 la Società fornisce calore a utenze pubbliche e private nei comuni di Desio, Bovisio Masciago, Varedo, e in successive fasi ha esteso il proprio servizio a Nova Milanese (2014), Cesano Maderno, Muggiò e Cinisello Balsamo (2021). BEA si occupa anche del recupero di materia attraverso la selezione delle raccolte differenziate nelle Province di Monza e Brianza, Milano, Como, Pavia e della gestione dei rifiuti urbani di 84 comuni, per un bacino d’utenza totale che supera i 580.000 abitanti.