C’è anche il progetto L.A.G.O. del Comune di Paderno Dugnano tra i 94 selezionati da Fondazione Cariplo ammessi al finanziamento del bando ‘Per la Cultura’ con un contributo di 150mila €. Bando attraverso il quale Fondazione Cariplo intende valorizzare il contributo della cultura al benessere delle persone e allo sviluppo locale, supportando il rilancio del settore tramite il ripensamento dei modelli di domanda e offerta culturale. “La cultura – dichiara Cristina Chiavarino, Direttore Area Arte e Cultura Fondazione Cariplo – è una dimensione fondamentale per la crescita degli individui ma è anche un asset strategico da valorizzare in modo innovativo come leva di sviluppo economico e sociale dei territori”. Nei suoi trent’anni di vita, Fondazione Cariplo ha sostenuto quasi 14 mila progetti culturali sul territorio lombardo e nelle province di Novara e del Verbano Cusio Ossola, garantendo risorse per 1.161 milioni di €. “In particolare – spiega Chiavarino -, il bando ‘Per la Cultura’ ha voluto promuovere nuove forme di partecipazione alla vita culturale e di rigenerazione delle identità locali, coerentemente con gli obiettivi strategici per l’attività filantropica 2021 di Cariplo”.
Obiettivi al centro del progetto del Comune, che mira proprio a rimettere in dialogo il Parco Lago Nord, grande polmone verde nel cuore di Paderno Dugnano, con la città, attraverso l’offerta di numerose proposte culturali e aggregative, con la partecipazione attiva di gruppi e associazioni, e il recupero e la riqualificazione di parte delle sue strutture, tra cui l’Anfiteatro in un ‘nuovo’ Luogo di Arte Generativa di Occasioni da cui, appunto, l’acronimo L.A.G.O. “Siamo soddisfatti che Fondazione Cariplo abbia deciso di sostenere il nostro progetto – dichiara il Sindaco Ezio Casati -. Abbiamo già risposto a Fondazione che accettiamo il finanziamento e abbiamo inviato il progetto rivisto, in parte integrato con nostre risorse”.
L’intervento di riqualificazione si concentrerà sul Teatro all’aperto, centrale rispetto al parco e coronato da due torri che grazie alla loro posizione dominante, permettono ampie vedute panoramiche. “Con questo progetto andremo a intervenire sul recupero e la ristrutturazione della struttura – spiega il primo cittadino – in modo tale da ripartire con la fruizione di questo importante spazio culturale-ricreativo. Ci tengo a ringraziare per la progettazione i diversi settori e Assessorati che hanno arricchito questa idea con esperienze e competenze diverse, perché il Parco Lago Nord deve tornare ad essere un ‘luogo’ che può essere vissuto incontrando una pluralità di occasioni ed espressioni, dallo sport alla cultura, per ogni età e per ogni passione”. Esattamente come è stato in passato, a cavallo tra i primi anni Novanta e i Duemila, negli anni d’oro dell’’Agosto Padernese’ la rassegna estiva del Comune, dei concerti di grandissimi Big della musica leggera e jazz, degli spettacoli di cabaret, nonché di tutta una serie di spettacoli estivi applauditi di volta in volta da un pubblico di oltre duemila persone.
“Il progetto L.A.G.O. del Comune di Paderno Dugnano è un progetto di indubbio valore”, dichiara Alberto Savini, direttore generale di Cava Nord Srl e memoria storica del Parco Lago Nord, nato in seguito ad un imponente intervento di recupero ambientale frutto della convenzione firmata 35 anni fa dall’Azienda di estrazione e commercializzazione di prodotti lapidei da costruzione, e dal Comune di Paderno Dugnano, oggi proprietario dell’area. Partendo dall’input della Legge regionale del 1975, il fondatore della cava Luigi Tonelli (1918-2009) intuì infatti la necessità di superare l’approccio ideologico per il quale il territorio in cui sono presenti delle cave estrattive non sia risanabile. E incontrando la lungimiranza dell’allora Sindaco Stefano Strada e degli amministratori, di vari colori politici, che si sono succeduti al governo di Paderno, prese in considerazione l’idea di restituire alla comunità un’oasi verde a fruizione pubblica, oggi estesa su oltre 45 ettari di superficie, in un’area fortemente urbanizzata.
“Un polmone verde di così vaste dimensioni, in un’area metropolitana come quella dell’Hinterland milanese non lo ha nessun altro – aggiunge Savini – ed è giusto che venga valorizzato ulteriormente. Ritengo inoltre sia giusto che l’intervento si concentri in particolare modo sull’Anfiteatro che del parco rappresenta il fulcro per via di una vocazione culturale dimostrata sin dalla sua inaugurazione il 3 settembre del 1993 con un memorabile concerto di musica sinfonica”. Un luogo di cultura che finalmente potrà tornare al suo antico splendore e alla sua collocazione centrale nel parco. “Ne sono certo – conclude Savini -. Così come sono certo del valore di quest’area verde e dell’importanza che riveste anche nella sensibilizzazione ai temi ambientali delle nuove generazioni a cui ogni anno, dal 2010, ci rivolgiamo con il concorso e la borsa di studio in memoria di Luigi e Rosetta Tonelli”.
Un parco, quello progettato nei primi anni Ottanta dall’Architetto Maurice Munir Cerasi, che rappresenta oggi uno dei luoghi più caratteristici del territorio e una delle più prestigiose realtà regionali, riconosciuta anche a livello europeo come dimostra l’assegnazione nel 1999 a Strasburgo del ‘Premio Comunità Europea per il miglior recupero ambientale di una cava di sabbia e ghiaia’.