Risolvere emergenze legate alla casa è l’obiettivo del nuovo accordo locale per un canone di locazione concordato a prezzi calmierati, sottoscritto giovedì 19 aprile dai comuni del Distretto Sociale Est Milano di cui Segrate fa parte. Dopo 18 anni, su spinta propulsiva dell’Amministrazione Comunale, si è attivata la possibilità di risolvere l’emergenza abitativa che negli ultimi anni, complice la crisi economica, ha coinvolto anche Segrate. «Il SOS Casa che purtroppo rileviamo anche nel nostro Comune è il frutto di anni di difficoltà economica e del progressivo impoverimento delle famiglie – spiega il sindaco Paolo Micheli -. In alcuni casi questa crisi ha portato alla perdita dell’abitazione e di punti di riferimento, costituendo una situazione sociale complessa. Da qui la necessità di trovare una soluzione che ha portato all’egregio lavoro fatto in questi mesi e all’accordo». Le numerose abitazioni in edilizia popolare ERP di Segrate (245) e quelle in edilizia convenzionata non sono più sufficienti a rispondere alle necessità dei segratesi, per questo il Comune ribatte all’emergenza tramite alloggi in co-housing, case albergo e residence con notevole dispendio di risorse.
«Quello che manca è proprio l’offerta intermedia – spiega l’assessore ai Servizi Sociali, Barbara Bianco -, quella situazione successiva all’emergenza, di cui le persone possano usufruire nel periodo di consolidamento della propria condizione economica e sociale, fino al ritorno al mercato privato. Per questo il Distretto e i comuni hanno avviato un ingente lavoro per trovare una possibile soluzione: il confronto e la concertazione con le parti sociali ha portato alla firma di un accordo per un canone d’affitto concordato a prezzi più bassi rispetto a quelli di mercato, determinato fra un livello minimo e un livello massimo, stabilito sulla base di aree omogenee simili per caratteristiche. Questo permetterà di stipulare contratti agevolati sulla base di accordi locali tra le organizzazioni rappresentative degli inquilini e i proprietari degli immobili.
«Ringrazio chi ci ha permesso di raggiungere l’obiettivo – prosegue l’assessore Bianco -. In particolare gli uffici comunali che in seguito alla nostra richiesta, in tempi rapidi, ci hanno permesso di rinnovare gli accordi. A Segrate disponiamo di 5.226 abitazioni diverse dalla principale, con circa 760 immobili in vendita. Ora tocca ai segratesi farsi avanti: stiamo studiando le misure possibili per stimolare i proprietari di seconde case a metterle a disposizione, dalla riduzione dell’IMU, all’istituzione di un fondo di garanzia per contratti stipulati a canone concordato, fino alla stipula di assicurazioni per sfratti a causa di morosità. Inoltre stiamo valutando le azioni utili per accompagnare un patto sereno tra locatore e locatario. La partecipazione del Comune come “garante” può essere un elemento di tranquillità per chi vorrà mettere a disposizione la propria abitazione».
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