L’Auditorium del Centro Intergenerazionale di Gorgonzola, nella mattinata di sabato 19 maggio, ha ospitato il convegno “L’Adda Martesana. Storie di terra e di acqua tra presente e futuro”. Tanti i relatori che hanno preso la parola – a nome di Città Metropolitana, Consorzio Villoresi, Gruppo CAP, CEM Ambiente, Legambiente Lombardia, Coldiretti ed Ecomuseo Martesana come una rete di protagonisti diversi per ruoli e missioni, ognuno a suo modo custode di una parte della ricchezza collettiva dell’area Adda Martesana. Gli amministratori di tutte le Società partecipate presenti si sono rese all’unisono disponibili anche a finanziare un primo progetto di fattibilità per collegare
la Martesana ai navigli milanesi. «Ospitando questo convegno – ha spiegato il sindaco di Gorgonzola – rendiamo ancora più evidente la nostra adesione ai Parchi Locali di Interesse Sovracomunale Martesana e PANE, lungo il torrente Molgora, conferendogli più di 100 ettari del nostro territorio per tutelare il loro alto valore paesistico, ma anche la nostra volontà di valorizzare il Naviglio, una via d’acqua che unisce tutto il territorio. Dobbiamo rivalutarlo sia dal punto di vista ambientale, sia mettendone in risalto nuove possibilità di fruizione, compresa la sua navigabilità».
«La buona politica – ha sottolineato il Sindaco di Bussero, Curzio Rusnati, capofila del PLIS Martesana – è fatta di tempi, ritmi e percorsi necessari alla pubblica amministrazione ed ha bisogno di sognatori e persone concrete che, con competenze professionali diverse facciano dell’incontro un obiettivo politico comune, con la capacità di generare e trovare le risorse per costruire quel sogno di natura, cultura ed equilibrio o, per dirla con Alex Langer, ‘un futuro amico’. L’idea del PLIS è l’individuare i simboli dell’acqua e dell’uso sociale del territorio per definire un’appartenenza, creare una condivisione e una nuova alleanza su obiettivi comuni primo fra tutti un modello ambientale che sia open source a cui si possano connettere amministrazioni, cittadini, associazioni, altri parchi ed enti».
Presupposto fondamentale all’avvio dei lavori di costituzione del PLIS, per non fallire, trovare nuove strade su governance, risorse umane ed economiche per un modello di rete che non scarichi la gestione progettuale dentro le competenze e le risorse delle Amministrazioni comunali già limitate. «Il Comune di Bussero e il Comune di Cassina de’ Pecchi – ha continuato Rusnati – con questo spirito hanno attivato le procedure per l’istituzione del PLIS, per rendere materiale quella che era un’idea di ‘genius loci’ che in Martesana è molto viva. Chiediamo ai comuni il presupposto fondamentale per lavorare insieme, aderire; alle nostre partecipate Cogeser e CAP, che con i loro servizi sono l’esoscheletro di questa futura zona omogenea, di sostenerci; a tutti gli attori sociali di affiancarci in un lavoro in campo aperto il più possibile senza rete; a Città Metropolitana di esserci sempre perché la presenza è il primo mattone di qualsiasi costruzione».
La seconda parte del convegno ha dato spazio ad Antonello Boatti, professore di Urbanistica presso Politecnico di Milano (DAStU) e a Marco Prusicki professore di Composizione architettonica e urbana presso il Politecnico di Milano (DABC) che hanno illustrato I nuovi Navigli milanesi. Storia per il futuro volume presentato lo scorso 20 marzo presso l’Urban Center di Milano in Galleria Vittorio Emanuele II. Il libro riassume i due anni di lavoro che hanno portato alla realizzaione dello studio di fattibilità di riattivazione idraulica e paesaggistica finalizzato alla riapertura del sistema dei navigli milanesi e svolto, a titolo gratuito su incarico della giunta Pisapia, dai docenti del Politecnico in seguito al risultato del referendum del Comune di Milano per l’ambiente e la qualità della vita del 2011. «Per la Città di Milano – ha spiegato il professor Boatti – la riapertura dei navigli è realtà attraverso un progetto contemporaneo che recupera la storia della città per mezzo di un modello idraulico-scientifico certificato, comprensivo di un nuovo barchetto da 36 posti a pescaggio limitato per una navigazione che completa sarà della durata di circa 1 ora e mezza». Il tracciato recupererà quello storico di fine Ottocento, convertito completamente tramite copertura in percorso viabilistico nel 1929, per una nuova visione di città in termini di piano ambientale e del paesaggio urbano. Il risultato sarà la riapertura del canale navigabile, a livello di quello originario, costeggiato da una ciclo-pedonale per collegare idealmente la periferia al centro con l’obiettivo di incentivare il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS).
L’ambizioso progetto avrà il suo avvio nel 2022 con la riapertura di cinque tratti specifici in concomitanza ai lavori per la linea metropolitana M4: via Carissimi nel tratto Martesana – Gioia; Conca dell’Incoronata in San Marco; Sforza – Policlinico di fronte all’Università statale; piazzale Vetra nella zona dell’abside di San Lorenzo sul parco delle due Basiliche; Conca di Viarenna – Darsana. Parlare di questo progetto, in relazione all’Adda Martesana è importante per le connessioni dirette con la riapertura globale del sistema dei navigli a cui sia il sindaco di Milano Giuseppe Sala, sia il presidente della Regione Attilio Fontana si sono detti favorevoli nell’ottica del rilancio di Milano e del territorio della Città metropolitana dal punto di vista turistico e dello sviluppo della vocazione agroalimentare così ben conservata nell’est milanese. «Siamo qui – ha concluso il primo cittadino di Bussero – per iniziare una prospettiva di lavoro che si faccia consapevolmente carico delle criticità presenti per creare parchi che non sono righe sulla carta, ma modelli ambientali, realtà in cui vivono le persone. C’è grande spazio per realizzare i nostri sogni di amministratori che spesso e volentieri incrociano i sogni dei nostri cittadini».
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