Un decisivo e definitivo “No!” alla violenza sulle donne. È il motto alla base del Progetto #NoiFermiamoL’Indifferenza, promosso dal Comune di Cologno Monzese, Janssen Italia e Regione Lombardia. Nato nel 2017 per fermare il fenomeno della violenza di genere nella comunità di Cologno Monzese, il progetto ha creato un Comitato di Uomini Virtuosi, rappresentanti di diverse categorie professionali, impegnati in prima persona con azioni concrete e iniziative di sensibilizzazione sul tema. Una battaglia fondamentale, a cui ha deciso di unirsi in prima persona Emanuele Monti, Presidente III Commissione Permanente Sanità e Politiche Sociali di Regione Lombardia. L’annuncio è stato dato proprio in occasione di #NonSeiDaSola, settimana di sensibilizzazione contro la violenza di genere promossa dal 19 al 25 novembre dalla Regione su iniziativa di Silvia Piani – Assessore alle Politiche per la famiglia, genitorialità e pari opportunità. «Oltre 3milioni le donne che hanno subito qualche forma di violenza negli ultimi anni in Italia – ha affermato il Presidente Emanuele Monti -. Un dato impressionante e l’indifferenza deve finire. Bisogna mettersi in discussione radicalmente e metterci la faccia davvero, per questo ho aderito a #NoiFermiamoL’Indifferenza in prima persona. Regione Lombardia la faccia ce la mette da tempo e continua a farlo, ma da tutte queste importanti iniziative ora è il momento del cambiamento in termini concreti. La Regione c’è, noi ci siamo, quindi attenzione a qualsiasi forma di violenza, soprattutto psicologica, la più terribile di tutte».
A “metterci la faccia” per primi furono Massimo Scaccabarozzi, Presidente a AD Janssen Italia e Presidente di Farmindustria insieme a Angelo Rocchi, Sindaco di Cologno Monzese, ritratti con i loro volti, su poster, leaflet, locandine e sul sito del Comune. A loro si sono via via unite altre categorie di uomini che operano e lavorano a diverso titolo sul territorio di Cologno: Paolo Cusumano per le forze dell’ordine, Davide Maita per i tassisti, Enrico Saccà per i docenti delle scuole. «Volevamo fare qualcosa di veramente utile per il territorio in cui siamo – ha dichiarato Massimo Scaccabarozzi -. Abbiamo, quindi, iniziato questo percorso con il Progetto ‘Artemisia’, uno sportello di ascolto di aiuto alle donne in difficoltà. Poi, abbiamo capito che prevenire è meglio che curare, perchè la maggior parte delle donne che si rivolgevano allo sportello erano molto giovani. Così abbiamo iniziato a promuovere azioni di sensibilizzazione nelle scuole e in generale nella società civile. La massima espressione di questa attività di prevenzione è stata la Campagna #NoiFermiamoL’Indifferenza, perchè il punto di partenza in un tema complesso come questo è proprio abbattere l’indifferenza. E’ fondamentale insegnare alle donne a difendersi, ma è ugualmente importante insegnare agli uomini a non essere violenti. Ma non ci fermiamo qui, questo è un progetto ambizioso che dopo il Comune e la Regione continuerà a coinvolgere nuovi attori, altri uomini”. E va detto che le tre nuove categorie coinvolte non sono certo casuali: chi deve far rispettare le leggi, chi deve formare le nuove generazione, chi comunica ogni giorno con il grande pubblico (magari mettendo lo slogan sui taxi o sul retro degli scontrini): tre ambiti fondamentali per combattere l’indifferenza. “Il mio auspicio è che riusciremo a dare meno lavoro a chi è impegnato nell’attività di ascolto dello Sportello Artemisia, perchè vorrà dire che la nostra campagna di prevenzione avrà avuto successo e che la mentalità violenta – fisica e psicologica – non sarà più così diffusa”, ha concuso fiducioso Scaccabarozzi.
Si stima che la violenza di genere coinvolga in Italia 8 milioni 816mila (43,6%) donne fra i 14 e i 65 anni, vittime di qualche forma di molestia, 3 milioni 118mila (15,4%) quelle che le hanno subite negli ultimi tre anni. Sono all’ordine del giorno le notizie di casi di aggressioni, violenze domestiche, soprusi fisici e psicologici. Una situazione allarmante a cui è necessario porre rimedio subito. Parte proprio da questa consapevolezza l’impegno di Regione Lombardia, già impegnata da anni nel contrastare il fenomeno con il Piano quadriennale antiviolenza 2015-2018 e ora con la settimana di sensibilizzazione #NonSeiDaSola. «E’ stata una settimana molto intensa quella contro la violenza di genere promossa da Regione Lombardia, conclusa con l’illuminazione, in via del tutto eccezionale, del Palazzo della Regione di arancione – ha dichiarato Silvia Piani, Assessore alle Politiche della Famiglia, genitorialità e pari opportunità di Regione Lombardia -. Per noi si tratta di un impegno che deve durare tutto l’anno e non solo questa settimana o il 25 novembre. Un’impronta nuova questa di #NoiFermiamoL’Indifferenza perché parte dagli uomini. Di solito vedo che su questi temi in platea ci sono per lo più donne e anche i relatori sono tutte donne, come se il tema della violenza sulle donne debba essere discusso solitamente solo dalle donne, ovvero da chi la violenza la subisce. Questa volta, finalmente, c’è una Campagna in controtendenza, che guarda l’argomento anche dall’altra angolazione, visto che gli autori delle violenze sono proprio gli uomin».
Janssen Italia fa della valorizzazione del ruolo delle donne, uno dei suoi pilastri fondanti, tanto che le donne rappresentano il 45% dei dipendenti totali, nell’area R&S sono il 70% e il 50% del CdA è composto da professioniste. Consapevole del fatto che, grazie all’impegno delle proprie persone, ha raggiunto una posizione di leadership nel panorama mondiale delle imprese farmaceutiche, infatti, tutto il Gruppo J&J prevede l’assunzione di dipendenti di entrambi i sessi con una percentuale del 50/50, con le medesime politiche retributive, basate sulla meritocrazia e non sul “genere”. Oltre a dedicare una particolare attenzione al benessere e alla salute dei propri collaboratori attraverso una filosofia di supporto della persona. Disoccupazione, povertà e bassa scolarizzazione possono essere alla base di fenomeni di degrado sociale come quello della violenza di genere, che ahimè è piuttosto diffusa nella comunità di Cologno Monzese, dove su 47.971 abitanti, tra italiani e stranieri, 24.715 sono donne e dove è nato il progetto #NoiFermiamoL’Indifferenza.
«Con questa Campagna abbiamo deciso di spenderci personalmente e questa è stata l’intuizione vincente – ha commentato il Sindaco Angelo Rocchi -. Le donne vanno aiutate innanzitutto a sbloccarsi e a denunciare ogni tipo di violenza per avviare gli iter con le forze dell’ordine e con gli sportelli di aiuto competenti. Speriamo ora che il progetto accolga nuovi uomini virtuosi e, perché no, che nascano nuove iniziative come questa». Precursore di #NoiFermiamoL’Indifferenza, è stato il ‘Progetto Artemisia’, ideato e promosso a partire dal 2011 dall’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Cologno Monzese con il contributo non condizionato di Janssen Italia. “Artemisia”, che in questi sei anni di attività ha aiutato molte donne, si sviluppa in due filoni principali: lo sportello di ascolto, ideato per offrire un aiuto concreto alle donne vittime di abusi e la promozione di cultura sul tema della violenza di genere, attraverso iniziative di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza e percorsi di educazione e prevenzione rivolti alle giovani generazioni, gli uomini e le donne di domani. Dal Sindaco Rocchi, infine, un plauso al tessuto associativo di Cologno Monzese e al ruolo che Anna Fortunato ha avuto nella nascita del progetto Artemisia. “Il ruolo di ascolto e quindi di sostegno che un Sindaco puà avere nel caso di situazioni di emergenza è essenziale, possiamo essere davvero delle sentinelle sociali”, ha rimarcato Rocchi.
«Sono orgogliosa di essere qui oggi soprattutto perché il progetto è nato un anno fa ma non era assolutamente scontato che sopravvivesse, soprattutto in una società effimera, fatta di slogan come la nostra – ha concluso Dania Perego, Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Cologno Monzese -. Questo è successo grazie all’impegno concreto di tutti i promotori di #NoiFermiamoL’Indifferenza che ha fatto uscire la Campagna da un semplice slogan. E non solo il progetto è ancora vivo, ma ha addirittura registrato un significativo incremento: tassisti, professori, Forze dell’Ordine si sono fatti avanti e noi li abbiamo accolti, ognuno con i propri progetti. Tutte idee semplici, quelle che più di tutte arrivano alla gente perchè vengono dalla gente. Stiamo reclutando persone nella società civile e la risposta è stata ottima, questa è per me la più importante notizia. Appuntamento, quindi, al prossimo anno perché non ho dubbi che questo progetto crescerà ancora. Già oggi grazie a Regione Lombardia e al nostro amico tassista lo abbiamo portato fuori dalle mura di Cologno».
Per aderire alla Campagna #NoiFermiamoL’Indifferenza, contattare lo 02.25308353 o scrivere a noindifferenza@comune.colognomonzese.mi.it.