UniAbita continua a investire sui propri territori e lo fa con progetti innovativi sull’edilizia sociale. Grazie al Bando di Regione Lombardia per la realizzazione di nuova edilizia residenziale sociale, la Cooperativa potrà avviare un processo di riqualificazione del proprio patrimonio immobiliare tra Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni per un abitare a sostegno delle famiglie, dei giovani e delle persone con fragilità. Un’azione che si va ad affiancare all’importante investimento e lavoro della Cooperativa legato al Superbonus 110% per un miglioramento energetico dei suoi edifici più storici.
Sono quattro i progetti che hanno permesso a UniAbita, la più grande cooperativa di abitanti d’Italia, di ottenere un finanziamento a fondo perduto di più di 4 milioni di euro-attraverso fondi europei messi a disposizione da Regione Lombardia – per la realizzazione di interventi di nuova edilizia residenziale sociale. La graduatoria vede UniAbita tra i primi tre classificati e risulta la realtà ad aver vinto il maggior numero di progetti. “Con questo importante finanziamento, non solo raggiungiamo l’importante obiettivo “sfitto zero”, contemporaneamente portiamo sui territori di Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni nuove soluzioni abitative. Lo faremo riqualificando il nostro patrimonio indiviso al momento sfitto e trasformando altri immobili in nuove soluzioni per l’affitto – ha spiegato Pierpaolo Forello, Presidente di UniAbita -. In questo modo UniAbita conferma di essere un’importante risorsa per il
suo territorio, investendo una somma importante per rispondere a un bisogno sempre più crescente di casa. Per noi però dare casa non vuol dire solo offrire una struttura in cui vivere ma garantire un abitare a misura di
persona”.
Due sono i progetti che riguardano il patrimonio indiviso esistente, che porterà a disposizione dei soci ben 80 alloggi. “Quartieri in transizione” è il progetto che vuole accompagnare il passaggio intergenerazionale nel quartiere di Balsamo, connotato da una forte concentrazione di popolazione anziana. UniAbita metterà a disposizione 40 alloggi del patrimonio indiviso con un canone agevolato per attirare giovani abitanti e famiglie. Ma il
progetto è più ampio perché è un progetto di comunità: prevede infatti un percorso di accoglienza dei nuovi abitanti, che saranno messi nella condizione di condividere le proprie energie nel nuovo contesto, a supporto di chi già ci abita.
Con il progetto “Città prossima”, saranno messi a disposizione altri 40 alloggi in alcuni dei caseggiati più recenti del patrimonio indiviso UniAbita a Cinisello Balsamo. Il progetto prevede inoltre l’apertura di questi edifici al territorio, mettendo a disposizione i propri spazi comuni e diventando luogo di aggregazione per la cittadinanza. Per quanto riguarda i progetti di trasformazione di edifici del patrimonio indiviso, il progetto “Comunità inclusiva” prevede la trasformazione di un immobile della Cooperativa presente a Sesto San Giovanni in 7 appartamenti privi di barriere architettoniche per accogliere famiglie con un carico di cura importante. A questa azione si affianca la riqualificazione del giardino privato ad uso pubblico che fa parte dell’edificio e che diventerà uno spazio verde inclusivo, pensato con giochi adatti a tutti i bambini e tutte le bambine. Con “Vivere il centro storico” invece verrà riqualificata la sede di UniAbita in via Garibaldi a Cinisello Balsamo pensando ai giovani lavoratori e alle loro esigenze. Sono previsti 4/5 appartamenti a prezzi agevolati, pensati per una prima esperienza di autonomia abitativa e correlati da spazi comuni sia per la socialità che per il coworking.
Ma UniAbita non si ferma qui. Attualmente la Cooperativa è pronta a un altro importante lavoro di riqualificazione del proprio patrimonio a proprietà indivisa. “Grazie al Superbonus 110%, UniAbita effettuerà un investimento di quasi 30 milioni di euro, che coinvolgerà 20 stabili e circa 2000 famiglie. L’obiettivo è poter migliorare la qualità dell’abitare anche negli edifici più storici, attraverso importanti interventi di riqualificazione energetica”, ha concluso Pierpaolo Forello.