sabato, Novembre 23, 2024
Vasca di laminazione, le accuse di Comitato e residenti: “E’ una fogna a cielo aperto!”.

Occhi puntati sulla vasca di laminazione del Seveso nel Parco Nord. Amministrazione Comunale, Comitato No Vasca e residenti hanno tenuto sotto controllo la vasca dopo le forti piogge della prima settimana di settembre e l’esondazione del fiume e purtroppo è un concerto di disappunto e insoddisfazione per la gestione della pulizia. A nulla sembra servito l’intervento del Sindaco Simone Cairo che, a marzo, aveva incontrato il Prefetto, il Comune di Milano con Metropolitana Milanese, Aipo, Arpa e Regione Lombardia per chiedere garanzie sul tema. Il Primo Cittadino, però, ha da sempre capito l’urgenza di tutelare i 2000 residenti che devono con- vivere con la va- sca e, a fine luglio, ha ripreso in mano carta e penna per scrivere nuovamente al Prefetto. “Ho segnalato che la vasca non era stata prontamente lavata e non erano stati eliminati i depositi dopo l’ultimo utilizzo del 19 luglio, lasciando così tutto lo sporco sul fondo. La segnalazione ci è giunta dal Comitato e da diversi residenti – ha spiegato il Sindaco -. Più grave, se fosse provata, la segnalazione che durante l’uso dell’invaso non si era proceduto a chiudere l’accesso ai passanti, sarebbe un grave errore da evitare in futuro”.
Ma da fine luglio la situazione non sarebbe migliorata, anzi: il Comitato No Vasca il 3 settembre denunciava che sul fondo erano ancora presenti concrezioni di fango e, nonostante le reiterate richieste e le segnalazioni ad Arpa, Ats e al Prefetto, la vasca non sarebbe mai stata pulita. Il 5 settembre il Seveso ha esondato e il giorno dopo il comitato è sceso di nuovo in strada per protestare e soprattutto documentare con foto e video la situazione: “Le acque del Seveso avevano sommerso la rampa invadendo il percorso ciclopedonale, l’odore di fogna era fortissimo e faceva prudere la gola, questo perché l’acqua del Seveso è carica di inquinanti e raccoglie ben 1.500 scarichi fognari. E’ una fogna a cielo aperto sotto le case di duemila residenti ed è necessario che le criticità igienico-sanitarie vengano affrontate e risolte. Chiediamo un piano specialistico di gestione e pulizia della vasca che sia scritto nero su bianco, pubblico, consultabile e che sia applicato alla lettera, e uno studio sui rischi della salute, come era previsto dalle linee guida regionali, che però non è mai stato fatto”. La vasca, oltre ai cattivi odori e ai dubbi sulla salubrità dell’aria, ha lasciato l’amaro in bocca ai membri del Comitato e ai Bressesi: “Non ha potuto evitare gli allagamenti del Nord Milano e ha causato l’insalubrità di Bresso e del Parco Nord”.

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